Firenze: la CGIL aspetta Farinetti al varco

"Fate il lavoro, non fate la crisi": venerdì a Firenze il confronto tra SEL, CGIL ed Enrico Rossi. I sindacati toscani preoccupati per il futuro dei Patronati. Livorno: RSU Cooplat, domani giovedì 30 ottobre 'spazzini' in sciopero

Redazione Nove da Firenze
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29 ottobre 2014 23:17
Firenze: la CGIL aspetta Farinetti al varco

Il Patron di Eataly Farinetti in una trasmissione televisiva, fa riferimento alle condizioni dei suoi dipendenti e ai rapporti sindacali nella sua azienda. La Filcams CGIL di Firenze coglie l'occasione per ricordare che per quanto riguarda lo store di Firenze abbiamo sottoscritto nel mese di settembre u.s. un accordo che prevede la stabilizzazione di circa 50 lavoratori.

Ripartire dal lavoro per battere la crisi. Dopo la grande manifestazione di sabato a Roma, Sinistra Ecologia e Libertà rilancia anche in Toscana il proprio impegno nella ricerca di politiche innovative in grado di creare buona e duratura occupazione, unica risposta possibile ad una crisi che non accenna ad arrestarsi nemmeno nella nostra regione. Questo il tema su cui venerdì 31 ottobre, a Firenze, presso la Sala Arci (piazza dei Ciompi 11 - inizio ore 17,30) si confronteranno il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il responsabile nazionale Lavoro di SEL, on.

Giorgio Airaudo, il segretario generale CGIL Toscana Alessio Gramolati, e la senatrice SEL Alessia Petraglia. "Per il lavoro" è il titolo della tavola rotonda, durante la quale verranno messe a confronto idee, progetti e impegni su questo tema, dalle contraddizioni del Jobs Act alla proposta di un Green New Deal avanzata da Sinistra Ecologia e Libertà. "La manifestazione di sabato - osserva il coordinatore regionale di SELGiuseppe Brogi - ha lanciato una sfida al Governo.

L'Italia vera, quella che paga ogni giorno la crisi, è scesa in piazza per chiedere un grande cambiamento che metta al centro lavoro e occupazione. Di questo cambiamento vogliamo parlare anche e soprattutto per la Toscana, dove sono migliaia i posti di lavoro persi negli ultimi anni, e vogliamo farlo coinvolgendo chi, a cominciare dalla Regione, è chiamato a compiere scelte in grado cambiare la vita alle persone". E intanto già domani, a Piombino (Centro Giovani, inizio ore 21), la deputata SEL Marisa Nicchi e Giorgio Airaudo si confronteranno coi lavoratori e coi cittadini su Jobs Act e nuove politiche industriali, anche alla luce della difficile situazione occupazionale di tutta la Val di Cornia.

Le rappresentanze sindacali, dopo la pubblicazione di un bando d’appalto Aamps Azienda Ambientale di Pubblico Servizio spa pericoloso e illegittimo, che viola gli artt. 6 e 8 dei CCNL, che mette a rischio tutti e 79 posti di lavoro, e i salari di chi, forse , rimarrà a lavorare, e dopo il fallimento del tavolo in Prefettura per il continuo rifiuto del Comune di Livorno a sospendere il bando per la riapertura della trattativa, chiedono rispetto per questi lavoratori e per le loro famiglie.In Toscana un milione e mezzo di persone si rivolge ogni anno ai patronati. Se questa rete dovesse saltare, come conseguenza dei tagli previsti dalla legge di stabilità, chi si occuperà di loro ? Lo chiede il Cepa Toscana, che raggruppa i patronati di Cgil, Cisl, Uil e Acli.

Approfondimenti

Due dati chiariscono l’importanza di queste realtà per rendere effettivi i diritti sociali dei cittadini: dai Patronati toscani vengono presentate, senza far pagare niente ai cittadini, l’86% delle domande previdenziali (pensioni, ricostituzioni, ecc.) e oltre il 95% delle pratiche in materia socio-assistenziale (invalidità civili, accompagnamento, handicap ecc). Negli ultimi 3 anni il numero delle pratiche gestite è triplicato, in conseguenza della chiusura di sedi locali di Inps, Inail e Asl e dell’obbligo di presentare le domande esclusivamente per via telematica. “Siamo rimasti gli unici uffici dove il cittadino può rivolgersi, non paga niente e trova una soluzione ai suoi problemi -dicono dal Cepa-.

Ma oggi viviamo un momento delicato alla luce della legge di stabilità che prevede un taglio di 150 milioni di euro (pari al 34,5%) al fondo patronati, alimentato dai versamenti di 21 milioni di lavoratori e che offre servizi a 51 milioni di italiani.” “Questo significa un colpo mortale per i patronati, che non potranno più garantire né la gratuità delle prestazioni, né il supporto agli enti previdenziali (ma anche alle Questure e Prefetture per i permessi di soggiorno) di cui oggi consentono di fatto il funzionamento, perché da soli non sarebbero in grado di gestire le istanze dei cittadini.” “Le norme che restringono l’anticipazione delle risorse per l’attività svolta inoltre strangoleranno finanziariamente gli istituti di patronato, portando di fatto ad un’impossibilità operativa a partire dal prossimo anno. E il danno, sebbene esteso a milioni di persone, sarebbe pesante soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.

Cittadini che, di fronte a una legislazione complicata e farraginosa e a una pubblica amministrazione decimata dai tagli e sempre più distante, non sono in grado di far valere i diritti socio-assistenziali che pure lo Stato dice di riconoscere loro.”  “Per effetto dei tagli inoltre rischiano il licenziamento 9.000 degli operatori dei patronati, che in Toscana sono complessivamente 800; persone che per anni hanno svolto un servizio per la pubblica amministrazione e che perderebbero il lavoro per colpa di una manovra che mira a creare posti di lavoro.”

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