Firenze: Eataly serve lo sciopero

I dipendenti del punto vendita di via Martelli in agitazione nelle giornate di sabato e domenica. Grassi, Verdi e Trombi: "Il nuovo modello renziano di azienda. Costruire un impero, aprire negozi a ripetizione tutto a spese della collettività e dei dipendenti che hanno contratti da fame"

Antonio
Antonio Lenoci
30 agosto 2014 14:36
Firenze: Eataly serve lo sciopero

Alle 12:00 di oggi ha avuto luogo un presidio pubblico indetto dalla Confederazione Cobas in via Martelli. I lavoratori saranno tutto il giorno davanti all'ingresso dipendenti, per volantinare sulla "situazione insostenibile di Eataly Firenze". I commessi contestano che il negozio all’inaugurazione contava oltre 120 dipendenti e che, a meno di un anno dall’apertura, ne conta la metà.

Su questo drastico taglio nessuna spiegazione è stata data a noi lavoratori. Né sui motivi per cui si debba venire a sapere dei turni settimanali con sole 24 ore di preavviso, né su tanti altri cambiamenti che si sono susseguiti dal 14 dicembre 2013 ad oggi. Si sta contraendo sempre più il personale, costringendo talvolta a turni estenuanti i colleghi che si trovano a dover coprire il lavoro dei dipendenti espulsi, mentre in alcuni reparti non si concede un’ora di straordinario neanche a chi la richiede.

Solo nell’ultimo mese accanto al nome di oltre 13 dipendenti è stato scritto “OUT”, lasciati a casa senza troppi fronzoli, senza lavoro.Perciò la Confederazione Cobas provinciale ha "deciso di convocare uno sciopero per le giornate di Sabato e Domenica 30 e 31 agosto, per richiedere il ripristino delle condizioni di una sana relazione tra azienda e lavoratori, tramite una rappresentanza sindacale che possa evidenziare le numerose problematiche riguardanti le condizioni di lavoro e l’organizzazione dei turni, e soprattutto per difendere il diritto ad un lavoro che sia dignitoso".

I Consiglieri Grassi, Verdi e Trombi presenti alla manifestazione dichiarano: "Se un'azienda aumenta il proprio fatturato fino a superare il 30% ogni anno, apre punti vendita in giro per l'Italia e per il mondo, riesce a promuovere il proprio modello, più o meno condivisibile poco importa, come un progetto all'avanguardia e a passo con i tempi che coniuga qualità, prezzo e difende la tipicità italiana dovrebbe essere una fonte per nuove assunzioni e potrebbe condividere questo successo con i propri dipendenti che sicuramente hanno contribuito col proprio lavoro al raggiungimento di questi risultati - affermano il capogruppo Tommaso Grassi insieme al consigliere Giacomo Trombi e alla Consigliera Donella Verdi - ed invece nel punto vendita di Eataly i dipendenti sono già dimezzati rispetto all'apertura di 9 mesi fa e si stanno verificando numerosi mancati rinnovi di contratto.

Sarà questo il nuovo modello renziano di azienda del futuro? un'azienda che predica bene ma razzola malissimo?" "Si pensa di aver sbagliato qualcosa se si legge il manifesto dell'armonia di Eataly: ascoltare, armonia, denaro come mezzo e non come fine e valorizzazione del merito. Qualcosa sembra non tornare: distruzione di ogni rapporto umano tra i dipendenti così da ridurre al massimo il 'rischio' di sindacalizzazione dell'azienda assemblee sindacali e così dipendenti, lavoratori e lavoratrici diventano numeri che vengono considerati in base a produttività, redditività e capacità di sottoporsi a qualsiasi nuova norma contrattuale che peggiora le garanzie occupazionali, riduce i margini della propria vita privatae limita anche l'importo del proprio stipendio." "Marketing e promozione di un prodotto in cui é più importante comprarlo anche una sola volta piuttosto che la qualità nel tempo: così prima dell'apertura quando si devono allargare le maglie della normativa comunale per il cambio di destinazione d'uso si annuncia che verranno riassunti in parte sia i dipendenti dell'ex libreria Martelli che dell'ex Edison, che per oltre 120 giovani fiorentini ci saranno occasioni di lavoro e che il numero potrebbe ancora più crescere.

Questo il sogno prima del risveglio quando si scopre che di contratti di lavoro stabili neanche l'ombra, che una volta assunti i dipendenti vengono tenuti fino ad esaurimento della durata del contratto, che le condizioni di lavoro sono pessime e che gran parte della fortuna e del successo della catena alimentare sta proprio nel ridotto costo del personale." "Per esprimere solidarietà, vicinanza e condivisione per la richiesta legittima dei lavoratori e delle lavoratrici, che dovrebbe vedere anche la città al loro fianco, di aver risposte, motivazioni, delucidazioni e chiarimenti da parte della proprietà sul loro futuro occupazione e su quello del punto vendita Eataly di Firenze saremo in Via Martelli a sostenere chi deciderà di scioperare per avere migliori condizioni di lavoro".

- concludono Grassi, Verdi e Trombi.

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