Bandiera neonazista esposta in una caserma dei Carabinieri

La condanna di ANPI, ARCI e CGIL. La politica chiede pene esemplari alla caserma Baldissera di Firenze. La vicepresidente del Senato Rosa Maria Di Giorgi: “Episodio preoccupante, si prendano provvedimenti”. Nei prossimi giorni assemblea e corteo antifascista per Samb e Diop. A Barberino di Mugello un Odg in Consiglio Comunale contro i nuovi fascismi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 dicembre 2017 10:59
Bandiera neonazista esposta in una caserma dei Carabinieri

Una marea di polemiche ha suscitato l’affissione alla parete di una camerata, in una caserma dei Carabinieri di Firenze, di una bandiera, già in uso alla Marina imperiale tedesca, ma adesso utilizzata in Germania da gruppi neonazisti.

"Chiamarlo un atto vergognoso sarebbe poco. L'esposizione della bandiera neonazista dentro la caserma Baldissera dei carabinieri di Firenze è intollerabile -affermano in un documento congiunto ANPI, ARCI e CGIL- Non è solo uno sfregio a uno dei simboli della sicurezza della nostra comunità: l'Arma dei Carabinieri. Ma è anche e soprattutto un colpo al cuore dei valori sui quali si fonda la Repubblica italiana. Parliamo dei valori della Resistenza.

Parliamo di tutti quegli uomini e quelle donne che durante la Seconda Guerra Mondiale lottarono per liberare il nostro Paese dalla violenza del nazifascismo. Per dare al nostro Paese le fondamenta su cui costruire la Repubblica. L'Arma dei Carabinieri ha dato molto alla storia d'Italia e in particolare alla storia della Resistenza. Come non ricordare i tre martiri di Fiesole - Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti – che il 12 agosto del 1944 si consegnarono alle truppe tedesche per salvare dieci ostaggi e subito dopo furono fucilati? Come non ricordare il contributo dato alla Liberazione di Firenze dall'Arma dei Carabinieri? È per questo che lo sgomento di fronte ad un episodio del genere è più forte. Chiederemo al più presto un incontro al Prefetto di Firenze, Alessio Giuffrida, perché è intollerabile che i membri delle forze dell'ordine non siano pienamente aderenti ai principi e ai valori di quella Costituzione su cui giurano.".

"Il Libero Sindacato di Polizia -ha dichiarato il Presidente nazionale, Antonio de Lieto- di fronte alle polemiche che sono seguite dopo la pubblicazione di una foto che riprende una bandiera di guerra tedesca, adottata per le manifestazioni, da gruppi neonazisti, in vari Paesi europei., in una Caserma dei Carabinieri a Firenze, esprime il proprio sconcerto per un atto che con un minimo di ponderazione, sarebbe stato evitato. prime I contorni della vicenda, non sono ancora molto chiari, ma chiunque abbia collocato una bandiera del genere, in una Caserma dei Carabinieri, ha fatto un madornale errore..

Indubbiamente è un fatto gravissimo che va condannato pienamente ma a cui l’Arma dei Carabinieri, è del tutto estranea. Il Libero Sindacato di Polizia –ha continuato de Lieto- esprime solidarietà all’Arma dei Carabinieri, la cui immagine è pesantemente colpita da questa incresciosa vicenda".

"È indecente che una bandiera neonazista sia esposta in una caserma dei Carabinieri a Firenze? Ci mancano solo i neonazisti nelle forze dell'ordine". Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni "Il governo e la ministra Pinotti- conclude il leader di Si- vengano in Parlamento a riferire su questo altro nuovo episodio che coinvolge esponenti dell'Arma".

“Firenze città medaglia d'oro della Resistenza non può accettare che si espongano simboli neonazisti, tanto più in una caserma dell'Arma: condanniamo fermamente l'episodio ed auspichiamo che vengano presi quanto prima provvedimenti esemplari nei confronti della persona che si è resa protagonista di questo squallido gesto”, afferma Di Giorgi. “L'esposizione del vessillo, noto come icona degli ambienti neonazisti, tanto più all'indomani dell'attacco squadrista portato avanti da un gruppo di naziskin a Como, rappresenta uno sfregio alla nostra coscienza ed alla nostra storia: guai a sottovalutare l'episodio”, aggiunge la vicepresidente del Senato. “Siamo certi che l'Arma dei Carabinieri, di cui conosciamo la ferma ed assoluta dedizione democratica, saprà fare quanto prima chiarezza al proprio interno” dice Di Giorgi.

“Allo stesso tempo - conclude - chiediamo a tutte le forze politiche di unirsi nello sdegno e nel fermo rigetto di qualsiasi tentativo volto a normalizzare ideologie aberranti sconfitte dalla storia cui in alcun modo va lasciato oggi nuovamente spazio”.

"Condanniamo il gesto della bandiera neonazista apparsa in una caserma dei carabinieri in Toscana. Ci auguriamo che vengano prese pene esemplari perche' appendere questa bandiera in un'istituzione pubblica significa offendere sia i cittadini sia tutte quelle forze dell'ordine che quotidianamente ci difendono e condividono con noi i valori dell'antifascismo". Cosi Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

"Il Partito Pensionati – ha dichiarato il vicesegretario nazionale, Luigi Ferone – esprime solidarietà all’Arma dei Carabinieri perché, ritiene che essa sia la vera vittima di questa vicenda . Assurdo pensare ad infiltrazioni estremiste nell’Arma dei Carabinieri o in qualsiasi altro Corpo di Polizia e non può essere l’errore di un singolo Carabiniere, a ledere l’immagine dell’Arma dei Carabinieri che gode della stima e dell’affetto incondizionato,dell’amore di milioni di Italiani . In pace ed in guerra, i Carabinieri , non hanno esitato a sacrificare la loro vita per compiere il loro dovere, verso la Patria e verso i cittadini . Indubbiamente , chiunque ha introdotto ed affisso la bandiera in questione,in una Caserma dei Carabinieri , ha commesso un fatto inaccettabile . Il suo destino disciplinare o penale, sarà stabilito dagli organismi competenti".

"Bene ha fatto il ministro Pinotti a chiedere chiarimenti sulla bandiera neonazista apparsa in una caserma dei Carabinieri a Firenze. Nulla va lasciato di intentato per scoprire gli autori di questo assurdo gesto. In troppi dimenticano il passato". Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca. "Si stanno ripetendo in modo preoccupante atteggiamenti filofascisti e filonazisti. Non possiamo permettere che un oscuro passato torni, seppur nei simboli e nei gesti- conclude- E soprattutto dobbiamo evitare che forme di negazionismo coinvolgano parti delle nostre istituzioni"

Il 13 dicembre 2011 il fascista Gianluca Casseri sparava in piazza Dalmazia uccidendo due lavoratori senegalesi, Samb Modou e Diop Mor, e ferendo quasi mortalmente un terzo, Sougou Mor, rimasto paralizzato a vita. "A 6 anni di distanza vogliamo ricordare e ribadire che questi sono i fatti successi nella nostra città, come abbiamo sempre fatto da allora, perché pensiamo che debbano restare per sempre vivi e presenti nell’attenzione e nella tensione di tutti gli antifascisti.

La strage di piazza Dalmazia fa pienamente parte della nostra memoria collettiva, rappresenta l’ennesimo tragico momento di una lunga scia di sangue di cui i fascisti si sono resi colpevoli nei decenni di cosiddetta convivenza democratica" spiegano da Firenze Antifascista, che organizza un'assemblea il 12 dicembre (ore 21) al Circolo SMS di Rifredi - Via Vittorio Emanuele II, 303, e il corteo il 16 dicembre (ore 15) in partenza da P.za di S.

Jacopino.

Il 29 novembre 2017 il Consiglio comunale di Barberino di Mugello ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno sull’antifascismo presentato congiuntamente dai gruppi di “Barberino al Centro” e “Rifondazione Comunista”. L’OdG nasce da una richiesta da parte della Sezione ANPI di Barberino di Mugello rivolta al Consiglio comunale ed all’amministrazione di farsi promotori di iniziative volte alla valorizzazione dei principi e valori antifascisti alla base della Costituzione, come primo argine al crescente insorgere di movimenti e singoli episodi di matrice fascista, xenofoba, omofoba e antidemocratica. Il Consiglio ha perciò deciso di approvare questo Odg, che segue l’esempio di quanto già deliberato ed approvato in altri consigli comunali (tra i quali Siena, Sesto Fiorentino e Torino) con il quale si chiede: - Di dare mandato agli uffici competenti di adeguare i regolamenti comunali in materia di occupazione del suolo pubblico, concessione spazi per affissioni e luoghi di proprietà comunale oltre che i contratti già in essere con soggetti appaltanti il sistema di accertamento e riscossione delle tasse e tariffe, inserendo un espresso divieto di concessione di tali spazi ad organizzazioni e soggetti di ispirazione fascista, xenofoba, omofoba e chiaramente antidemocratica;- Di adeguare i suddetti regolamenti introducendo una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione Italiana;- Di proseguire nell’azione intrapresa di promozione delle iniziative, soprattutto a livello scolastico, che permettano di portare all’attenzione della popolazione il problema dei nuovi fascismi e che permettano di mantenere viva la memoria storica.Grande soddisfazione è stata espressa da parte di Francesco Latini a nome del gruppo "Barberino al Centro" per l'OdG approvato in Consiglio.

“Ringrazio l'ANPI – ha detto Latini - sia per il compito che ha di preservare la memoria storica ma anche per aver dato lo spunto a questa iniziativa che ha subito trovato il favore dell'amministrazione e dei gruppi consiliari. A fronte di notizie sempre più preoccupanti di episodi xenofobi, omofobi da parte di movimenti fascisti abbiamo ritenuto doveroso ribadire i valori antifascisti che sono alla base della nostra Costituzione e cercare di porre un argine a difesa della democrazia, ai nuovi fascismi che stanno emergendo prepotentemente.

Spero che molti altri Consigli Comunali seguano questo percorso – ha concluso Latini - perché il problema non va sottovalutato e forse mai come in questo momento è importante fare "rete" per difendere la nostra storia”. Soddisfatto per l’approvazione dell'ordine del giorno anche il gruppo consiliare di Rifondazione Comunista. “Proprio nel momento in cui la cronaca ci narra di intimidazioni, testate e manganelli – ha commentato il capo gruppo Enrico Carpini - e tanti politici, pensando di guadagnare qualche voto, fanno finta di niente o minimizzano, dalle comunità locali si alza sempre più forte una voce di resistenza.

Fa particolarmente piacere che Barberino sia tra i primi comuni della Toscana ad approvare un documento di questo tipo e per di più all'unanimità”.Il dibattito in Consiglio Comunale a cui hanno partecipato i consiglieri e la Giunta è stato positivo e propositivo. Presente nel pubblico anche il presidente dell’ANPI di Barberino di Mugello, Andrea Poggiali.

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