Fiere in Toscana: un solo polo tra Arezzo, Rimini e Vicenza

Lo prevede il protocollo d'intesa firmato questa mattina a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2017 17:08
Fiere in Toscana: un solo polo tra Arezzo, Rimini e Vicenza

Verso la costituzione di un unico polo fieristico tra Arezzo e le già unite Rimini e Vicenza, la firma del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dei presidenti dei Consigli di amministrazione di Arezzo fiere e congressi srl e di IEG (Italian exhibition group) spa, Andrea Boldi e Lorenzo Cagnoni."Per la Toscana vogliamo un ruolo da protagonista non soltanto nella filiera orafa, ma anche in altre. E' per questo che entro due anni intendiamo verificare a quale condizioni Arezzo Fiere possa entrare nel Consiglio di amministrazione di Italian Exhibition Group.

Perchè abbiamo l'obiettivo di stare con un nostro rappresentante dentro questa compagine fieristica nazionale, una dimensione italiana capace di costruire filiere utili a valorizzare i prodotti toscani" ha detto il presidente della Regione, Enrico Rossi, a margine della firma ed ha annunciato che il tavolo tecnico previsto dal protocollo (in anticipo rispetto a quanto previsto dal Protocollo) sarà insediato ad Arezzo il 9 maggio prossimo in occasione di ArezzoOro, il primo degli appuntamenti di settore organizzato in Toscana.

"Se riusciremo a trovare – ha aggiunto il presidente – una dimensione capace di produrre utili, non vedo perchè la Regione non debba continuare a stare nella compagine sociale. Negli anni in Toscana abbiamo svolto un buon lavoro di razionalizzazione e abbiamo investito molto nei tre poli fieristici di Carrara, Firenze ed Arezzo. Adesso è arrivato il momento di unire le forze e dare una nuova dimensione ai nostri poli. Intanto questo protocollo garantisce all'oro di Arezzo un futuro e un ruolo da protagonista all'interno delle manifestazioni fieristiche che si fanno in Italia". 

Secondo l'assessore regionale alle attività produttive e al commercio, Stefano Ciuoffo, presente alla firma, "si sono poste le basi per un superamento della dimensione regionale in favore di una nazionale. Siamo sulla strada giusta per guardare oltre la vasca da bagno nella quale ci eravamo infilati. Quello di stamani è, da questo punto di vista, un notevole passo avanti"

Il protocollo, valido fino al 31 dicembre 2021, si compone di soli cinque articoli e disciplina le modalità di attuazione dell'accordo in merito alle manifestazioni orafe aretine: non più un mero acquisto da parte di IEG del diritto ad organizzarle, ma la possibilità di trasformare l'opzione di acquisto in un'opzione di ingresso di Arezzo fiere e congressi srl nel capitale di IEG. Una possibilità che verrà meglio definita da un tavolo tecnico paritetico che sarà costituito entro sei mesi da oggi e dovrà concludere i suoi lavori entro la prima metà del 2019. Sarà chiamato anche ad individuare i criteri per la stima del valore di IEG Spa e le modalità di ingresso di Arezzo fiere in IEG, oltre "alle possibili sinergie attuabili tra le fiere toscane e il polo fieristico di Rimini-Vicenza".

Il protocollo definisce anche gli impegni delle parti. Dopo la sottoscrizione del contratto, che dovrebbe essere approvato domani nel corso dell'assemblea dei soci di Arezzo fiere, le parti si impegnano ad approvare un emendamento che recepisca quanto definito dal tavolo tecnico. In particolare rendere possibile l'ingresso di Arezzo fiere nella compagine societaria di IEG fin dal 30 giugno 2019.

Sarà infine possibile stipulare patti parasociali, accordi di programma e idonee intese, utili a garantire l'attuazione di quanto previsto dal protocollo sottoscritto stamani.

I sottoscrittori non mettono in discussione, anzi valutano positivamente il contratto già concordato e i suoi contenuti, ma puntano ad una più stretta integrazione tra le due società fieristiche. Quindi a partire dalle edizioni di quest'anno e fino a quelle del 2021, OroArezzo e Gold Italy, le due fiere aretine, saranno gestite da IEG che utilizzerà la struttura e parte del personale di Arezzo fiere. La società romagnolo vicentina si vincola a non organizzare in Italia alcuna manifestazione orafa nei due mesi precedenti e successivi ad OroArezzo.

Ma da oggi tutto questo rappresenta il preludio ad una possibile, auspicata fusione in un unico grande polo fieristico, il più grande d'Italia, che ha come obiettivo la quotazione in borsa e punta a fungere da ulteriore aggregatore per altre realtà fieristiche. Il protocollo prevede infine che il testo possa essere sottoscritto anche dagli altri soci pubblici di Arezzo fiere come Camera di Commercio, Comune e Provincia. 

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