Festival dei Popoli: il sindaco di Firenze ha presentato il documentario del 1966 sull'alluvione

Il cinema Odeon registra il sold out per documentario d’archivio. Domani il conflitto in Siria filmato dalle sue vittime e dai suoi carnefici nel documentario Silvered Water. Al termine della proiezione interverrà il giornalista Domenico Quirico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 novembre 2014 22:28
Festival dei Popoli: il sindaco di Firenze ha presentato il documentario del 1966 sull'alluvione

“Nel 2016, in occasione delle celebrazioni dai 50 anni dell’alluvione a Firenze, inviteremo tutti gli ‘Angeli del fango’, allora ventenni, che da tutto il mondo (dal Canada, dagli Stati Uniti, dalla Russia, dal Brasile, dalla Francia) presero uno zainetto, un treno e vennero a Firenze a salvare questa città”. Sono le parole di Dario Nardella, sindaco di Firenze, oggi al cinema Odeon, in occasione della proiezione del documentario “Firenze, Novembre ‘66” girato nel 1966 da Mario Carbone (classe 1924), presente alla proiezione, ritrovato in archivio del Festival dei Popoli, il festival del film documentario che festeggia la 55esima edizione in questi giorni a Firenze. Per la proiezione il cinema Odeon ha registrato il tutto esaurito.

“Questo documentario con immagini rare – ha detto Nardella – la voce di Albertazzi e scritto da Pratolini è un documento incredibile della nostra storia. Per le celebrazioni del 2016 vorrei contribuire a restaurare la pellicola di Carbone e riportarla alla luce. Spero di poterlo fare nei prossimi 24 mesi così come sosterremo tanti altri progetti che per esempio riguardano il cinema. Infatti è in programmazione una fiction che racconterà la Firenze dell’alluvione e poi una collaborazione con l’Archivio di Stato e molte altre istituzioni che metteranno a disposizione materiale fotografico e documenti che possono raccontare la Firenze di allora”.

“Il Festival dei Popoli – ha spiegato il sindaco – potrà contribuire pienamente alle celebrazioni dedicate ai 50 anni dall’alluvione”.

Approfondimenti

“L’Arno fa parte della nostra vita – ha detto Nardella - e della nostra città. Il comitato dedicato alle celebrazioni dal nome ‘Firenze 2016’ avrà il compito di attirare giovani ricercatori e studiosi per migliorare la capacità di prevenire alluvioni e disastri ambientali e anche promuovere iniziative cultura che consentono ai giovani di comprendere il valore e il rispetto della natura e gli stili di vita e il rispetto del territorio”.

“Mario Carbone – ha detto Nardella - è una persona straordinaria e penso che il sindaco della città di Firenze deve essere in prima fila, nel bene e nel male, quando si parla di Arno”.Lunedì 1 dicembre 2014 - Un regista in esilio a Parigi, un’attivista curda e centinaia di video caricati ogni giorno su Youtube dai cittadini siriani e dai soldati di Assad. Così nasce Ma’a al Fidda (Silvered Water, Syria Self-portrait) di Ossama Mohammed e Wiam Simav (Cinema Odeon, ore 21.00), il documentario evento dellaquarta giornata del 55/mo Festival dei Popoli, che documenta il conflitto civile in Siria.

Nel 2011 Mohammed riceve un messaggio sul suo account Facebook da una giovane donna di Homs. “Cosa filmeresti se potessi essere qui?”, gli chiede. In due anni di lavoro, assemblando i video girati dalla donna insieme a quelli caricati clandestinamente su internet dai ribelli che ogni giorno documentano le violenze che li circondano e dalle forze governative che diffondono le umiliazioni e le torture inflitte ai prigionieri, nasce un documentario che si interroga sugli orrori della guerra per cercare di sopravvivervi.

Al termine della proiezione interverrà il giornalista Domenico Quirico.

Al cinema Odeon, la quarta giornata, inizia alle 16.30 con i film del Concorso Internazionale: Nebel di Nicole Vögele (Germania, 2014, 60’), che racconta le vite solitarie di tre uomini accostate a suggestive e metaforiche immagini di una natura immersa nella nebbia. La regista e la sceneggiatrice Elsa Kremser saranno presenti alla proiezione. Alle 17.45 Léone, Mère & Fils di Lucile Chaufour (Francia, 2014, 41’) indaga su luci e ombre del legame profondo tra una madre e un figlio che ha difficoltà a vivere lontano da lei.

A seguire Superjednostkadi Teresa Czepiec (Polonia, 2014, 20’), un’indagine sul rapporto tra la teoria alla base dei giganteschi condomini razionalisti di Le Corbusier e la vita quotidiana delle persone che li abitano (parteciperanno alla proiezione la regista e il produttore Adam Slesicki). Alle 19.00 I comme Iran (I for iran)di Azari Sanaz(Belgio, 2014, 50’) rivela il fascino sonoro della lingua “farsi” - il moderno persiano - all’interno dell’aula del maestro Behrouz Majidi, capace di trasformare una lezione di lingua in un incantesimo.

La regista sarà presente in sala. Alle 21.00 serata dedicata alla Siria con la proiezione di Ma’a al Fidda (Silvered Water, Syria Self-portrait)di Ossama Mohammed e Wiam Simav (Francia, Siria, 2014, 92’), alla presenza di Domenico Quirico che prenderà parte ad un dibattito con il pubblico moderato da Claudio Giua (Presidente di FST - Fondazione Sistema Toscana) e Marco Pratellesi (Presidente del Festival dei Popoli) coinvolti in qualità di giornalisti.

Allo Spazio Alfieri la giornata si apre con la retrospettiva dedicata al regista olandese Jos de Putter. Alle 15.00The Making of a New Empire (Paesi Bassi, 1999, 97’), documentario che indaga il rapporto tra Russia e Cecenia, e alle 17.00 In memoriam Aleksander Litvinenko (Paesi Bassi, 2007, 55’), sulla figura del colonnello del KGB Aleksander Litvinenko, ucciso a Londra nel 2006 con alcune gocce di Polonio a casa del suo ruolo politico scomodo. Il film è uno straordinario documento dal momento che de Putter ha potuto incontrare lungamente Litvinenko prima dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute.

Una pagina di storia recente su cui ancora non è stata fatta luce. Alle 18.15 Les règles du Jeu di Claudine Bories, Patrice Chagnard(Francia, 2014, 106’) mostra il funzionamento di un centro per l'impiego francese e del percorso irto di ostacoli che attende i giovani in cerca di occupazione. Alle 20.30 I Want to See the Manager di Hannes Lang(Italia, Germania, 2014, 93’). E' un documentario composto da sette episodi che indagano la condizione sociologica ed economica nell’epoca della globalizzazione grazie al procedimento di messa a confronto di situazioni ambientate agli antipodi.

Alle 22.30 Fishtail di Andrew Renzi (USA, 2014, 65’), che osservando la vita quotidiana dei cowboy del Montana Fishtail Ranch rende omaggio a un genere cinematografico che ha segnato un’epoca: il western.

Alle 17.30 presso l’Istituto Francese, in ricorrenza del ventennale del genocidio dei Tutsi in Ruanda, sarà proiettato Rwanda 20 ans après: Portraits du Changement (20 years on: portraits from a changing Rwanda)di Giordano Cossu (Francia, 2014, 36’). Uno sguardo su un paese che cerca di affrancarsi dal suo passato, ma su cui pesa ancora irrimediabilmente il ricordo di massacri e delle violenze. Dopo la proiezione, il regista incontrerà il pubblico. Alle 19.00 l’omaggio al regista Vincent Dieutre continua con Rome Désolée (Francia, 1995, 75’), viaggio in una Roma sconosciuta, notturna e insonne, quella delle marginalità, della solitudine, dell’omosessualità vissuta nel clima underground degli anni ‘80, dei primi morti per AIDS, della ricerca di annichilamento nella droga, degli amanti di passaggio. Il regista sarà presente in sala.

All’Auditorium Sant’Apollonia alle ore 11.00 parte How I did it: una serie di incontri aperti al pubblico con i registi del festival.

Repliche: Al Cinema Odeon le proiezioni partiranno con le repliche dei film selezionati per il Concorso Internazionale. Alle 10.00 Toto si surorile lui (Toto and his sisters) di Alexander Nanau (Romania, 2014, 93’), la lotta quotidiana alla ricerca di un’esistenza felice del giovane Toto e delle sue sorelle Ana e Andrea, alle 11.45 Les tourmentes di Pierre-Yves Vandeweerd (Francia, Belgio, 2014, 77’), ritratto di una delle regioni più inospitali della Francia, quella delle montagne di Lozère, alle 15.00 Živan Pravi Pank Festival (Živan Makes a Punk Festival) di Ognjen Glavonic’ (Serbia, 2014, 61’), ritratto tragicomico di un uomo che ogni anno tenta di organizzare un festival punk nel suo piccolo villaggio in Serbia, e a seguire La Llamada (The call) di Gustavo Vinagre (Brasile, 2014, 19’), il mondo visto attraverso gli occhi dell’anziano rivoluzionario cubano Lázaro.

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