Fare Sport a Firenze: quali esami fare, quando e cosa mangiare

La medicina dello sport si occupa della salute dell’atleta e di coloro che da sedentari intendono intraprendere la pratica sportiva

Antonio
Antonio Lenoci
18 febbraio 2016 13:05
Fare Sport a Firenze: quali esami fare, quando e cosa mangiare

Il Centro Zen di Firenze si occupa di valutare l’idoneità alla pratica sportiva agonistica, non agonistica ed amatoriale, garantendo consulenza per ogni problematica. Delle visite per idoneità sportiva si occupa la dottoressa Valentina Di Tante che, in collaborazione con Uisp Firenze, ha preso in carico alcuni atleti iscritti alla mezza maratona che si correrà ad aprile nel capoluogo toscano.Potrebbe spiegarci la differenza tra benessere percepito e reale? "Si tratta di un aspetto determinante poiché molto spesso chi fa sport si sente bene, o addirittura meglio, valutando questo in base alla propria percezione.

In molti casi purtroppo gli esami del sangue e delle urine, ma soprattutto l'elettrocardiogramma rivelano episodi che non producono sintomi, ma sono da tenere sotto controllo. Il mio ruolo è fondamentalmente quello di accompagnare lo sportivo valutando la risposta dell'organismo".Un esempio? "Svolgiamo le analisi del sangue e delle urine, poi l'elettrocardiogramma con la prova da sforzo fisico. Durante le fasi di allenamento misuriamo le variazioni e dopo la prestazione effettuiamo nuovamente i test: l'obiettivo non è vincere una gara, ma stare meglio rispetto alla fase di partenza".Lanciare un buon messaggio, insomma "Esattamente.

Fare sport fa bene, non necessariamente correre, basta camminare, fare attività fisica di ogni tipo, ma occorre precauzione e prevenzione. La fisioterapia ad esempio aiuta molto come stanno sperimentando i ragazzi che si preparano alla Half Marathon".Per molto tempo si è pensato più al percorso, ai chilometri da coprire in un determinato tempo, lasciando da parte l'aspetto nutrizionale. Cosa mangia chi fa sport? Quando deve mangiare chi fa sport? Negli ultimi anni qualcuno ha dato la sveglia.Il Biologo Nutrizionista, Cristian Petri, collabora presso l'Agenzia di Medicina dello Sport e dell'Esercizio dell'Università degli Studi di Firenze diretta dal professor Giorgio Galanti ed in queste settimane supervisiona la dieta dei podisti fiorentini.Da cosa dipende una corretta alimentazione? "Innanzitutto dobbiamo guardare al momento della giornata che decidiamo di dedicare all'attività sportiva.

La distribuzione dei pasti all'interno della giornata dipende dal fabbisogno energetico. Nel caso di un allenamento al mattino, la colazione è determinante: occorre assumere carboidrati quali fette di pane o biscottate ed anche cereali e proteine, alimenti che siano facilmente digeribili e poveri di grassi. Durante la corsa è consigliabile assumere carboidrati o zuccheri semplici che possono rifornire il corpo, questo attraverso bevande liquide, sono più pratiche da assumere in corsa.

A fine dell'allenamento o della gara è necessario reidratare il corpo. Sarebbe corretto assumere proteine e carboidrati: un bel bicchiere di latte e cioccolato risulta l'ideale. Altamente sconsigliato assumere alcol nelle 48 ore precedenti e successive perché si rischia la disidratazione".A Firenze è molto praticato l'allenamento serale. "Se non ci sono diete da seguire, anche in questo caso è necessario recuperare le energie nella successiva mezz'ora.

Se vado a correre alle 19, finisco per mangiare alle 21:30, ma è comunque necessario recuperare con un pasto completo composto di proteine, carboidrati e magari verdure. Ovviamente le porzioni devono essere tali da non appesantire la digestione. Alcuni specialisti consigliano anche un pasto prima di anadare a letto, anche in questo caso un latte caldo può aiutare la riparazione muscolare che avviene durante la notte".Cosa consiglia a chi predilige solo alcuni alimenti? "E' sbagliato.

Non ci sono alimenti proibiti, persino i dolci sono da consumare ad esempio dopo l'attività fisica ed a colazione. Mangiare solo frutta e verdura fa mancare altre componenti essenziali come i carboidrati complessi che servono per affrontare la prestazione. Le diete oggigiorno sono ricche di zuccheri semplici, eliminano gli amidi di pane e pasta nell'illusione di perdere velocemente peso, ma così si va incontro ad eventuali rischi. In altri casi ci sono diete troppo ricche di proteine senza varietà di pietanze, mentre al pollo può essere alternato il pesce ed alla pasta il riso".Fino a qualche anno fa il nutrizionista non era noto in ambito sportivo. "Verissimo, il problema ce lo stiamo ponendo adesso.

All'estero da anni accompagna la preparazione degli atleti. Mettiamola così, è un servizio che costa economicamente perché prevede percorsi differenziati, ma può essere molto utile soprattutto per i bambini che altrimenti possono essere male educati e compromettere persino la loro crescita. Senza nulla togliere ad allenatori e preparatori che sono molto competenti, dal punto di vista della corretta alimentazione spesso non ci sono supporti. Le strutture sportive attualmente richiedono privatamente l'intervento del nutrizionista, io stesso ho collaborato per una squadra di Basket di Bologna, su richiesta".

E' corretto dire che gli effetti di un mancato controllo nutrizionale sono sotto gli occhi di tutti? "La preparazione segna l'organismo che chiede più carburante. Da qui la necessità di mangiare bene sempre e non solo nei giorni precedenti la corsa, è come il serbatoio di un'auto pronta per un lungo viaggio; meglio partire con il pieno. Non si può inoltre sospendere l'attività per qualsiasi motivo e continuare ad alimentarsi in base alla sensazione di fame maturata. Ci sono atleti che a fine carriera hanno assunto una conformazione fisica tipica di questo problema: chi smette di allenarsi deve rivedere la propria dieta, il risultato non è solo perdere il peso forma, ci sono anche altri rischi che sono facilmente evitabili".

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