Falso Brunello di Montalcino, danno pesante per l'economia Toscana

Indagine dei Nas in quattro regioni italiane: Lazio, Liguria, Umbria e Toscana. Rossi: "subito leggi più severe contro truffatori"

Nicola
Nicola Novelli
29 maggio 2014 12:59
Falso Brunello di Montalcino, danno pesante per l'economia Toscana

Qualità pessima, ma etichetta di lusso. Oltre 30.0000 le bottiglie di falso Brunello di Montalcino e ChiantiI intercettate dai Nas e sequestrate in 4 regioni, all'opera anche i militari di Firenze. Perquisizioni effettuate in supermercati, cantine, enoteche e centri d'imbottigliamento per una frode che rischia di gettare un'ombra pesante sull'economia del territorio.

Anche i Carabinieri del reparto operativo di Siena sequestrano alcune migliaia di false bottiglie di Brunello di Montalcino. Il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci ha voluto sottolineare come, “anche se le indagini sono ancora in corso, mi sento di affermare senza alcun dubbio che i produttori e tutto il territorio montalcinese sono vittima di una frode gravissima, frode che non deve tuttavia lasciare alcuna ombra sulla nostra DOCG. Da anni, attraverso la tracciabilità di ogni singola bottiglia e di periodici ed intensi controlli su tutta la filiera, abbiamo fatto in modo che il consumatore e gli appassionati venissero sempre più tutelati.

Il sequestro delle bottiglie non deve assolutamente far passare in secondo piano ciò. Come ogni grande griffes internazionale, siamo vittime naturali di tentativi di contraffazione. Siamo grati anzi all’autorità inquirente che con la sua attività ha fatto emergere questo tipo di comportamento delinquenziale che getta cattiva luce su sistema che invece è conosciuto a livello internazionale per la sua serietà e capacità di garantire elevatissimi controlli di qualità. Ovviamene, interpretando il sentimento di tutti i produttori, ci costituiremo immediatamente parte civile verso chi ha condotto questa truffa”."La contraffazione del Brunello è un danno di immagine per la Toscana e per tutto il nostro paese.

Ci vogliono leggi ancora più severe contro i manipolatori di quelli che sono i prodotti di assoluta eccellenza, allineando la nostra legislazione a quella di altri paesi europei." Lo sostiene il presidente della Regione Enrico Rossi commentando il sequestro "La manipolazione di prodotti tanto eccellenzi", prosegue, "è un danno e un attacco alle aziende che lavorano bene e con correttezza. Anche in questa occasione non c'è al momento alcun coinvolgimento degli operatori di aziende di Montalcino." "Mi farò promotore di una iniziativa che sensibilizzi ulteriormente le istituzioni, a partire dal Parlamento, affinchè questo genere di crimini venga punito con la massima severità.

non escludo che la Regione si costituisca parte civile. Ringrazio le forze dell'ordine e il reparto operativo dei Carabienieri di Siena per l'iniziativa contro la frode del Brunello."“Un danno incalcolabile per l’immagine del nostro Made in Tuscany, per i nostri vini e per i produttori che, con serietà, passione ed investimenti, contribuiscono a fare di questa regione la culla mondiale della qualità agroalimentare e dello stile italiano a tavola”.

E’ durissima la reazione di Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana dopo il sequestro, da parte deiCarabinieri del reparto operativo di Siena, di oltre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, ma falso e di scarsa qualità. Poco più di un mese fa un’altra operazione aveva sconvolto il mondo dell’olio con un nuovo sequestro – l’ennesimo in verità.

In quell’occasione furono indagate per frode in commercio e riciclaggio merceologico 35 persone oltre. 15 in totale le perquisizioni in Toscana, Umbria, Lazio, Campania e Puglia in note aziende e stabilimenti che operano a livello nazionale e internazionale.

Bersagli facili, prede ghiotte per gente senza scrupoli, le due punte di diamante dello stile italiano a tavola all’estero sono sotto attacco. Il fatturato generato dalla vendita all’estero di vino e olio valgono più della metà (61%) del totale di prodotti alimentari esportati che quest’anno hanno superato, per la prima volta, il valore di 2miliardi di euro. Insieme, vino e olio, producono 1miliardo 230mila euro di fatturato con incrementi rispettivamente del 6,3% per il vino e del 18,3% per l’olio rispetto all’anno prima.

La produzione di Brunello nel 2013 è stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67%, oltre 2 bottiglie su 3. Per l'export di Brunello la destinazione più importante - conclude Coldiretti - è rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d'affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti, alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni.

“E’ chiaro ed evidente come questi due prodotti siano appetibili da organizzazioni a delinquere e da imprenditori senza nessun tipo di scrupolo a cui basta cambiare un’etichetta e storpiare il contenuto per ingannare il consumatore. Per fortuna – spiega ancora Marcelli - gli ottimi risultati dell'attività delle forze dell’ordine confermano l'efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimineparticolarmente odioso perché si fonda sull'inganno. La strada è giusta: bisogna colpire duramente chi inganna il consumatore e il Paese”.

Percontribuire a questa battaglia Coldiretti ha istituito l’osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. A guidare il Comitato Scientifico è Giancarlo Caselli. “Con questa strumento – spiega ancora il Presidente Regionale - ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65% di italiani che non sopporta che la criminalità organizzata danneggi l'immagine del nostro paese e che si senteoffeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali.

Tuttavia c’è anche una minoranza del 12% che è rassegnata e lo considera normale, visto che l'abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19% che pensa addirittura che faccia parte dell'immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”.

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