Esaote: "Proposta irricevibile". Sciopero e stato di agitazione oggi e domani

Parteciperà il sindaco Dario Nardella. Dopo l'ipotesi esuberi e spacchettamento del piano industriale illustrato dall’azienda mercoledi a Genova. Prorogata al 31 agosto la possibilità di fare domande per la cassa in deroga

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2014 16:28
Esaote:

FIRENZE - Quattro ore di sciopero e proclamazione dello stato di agitazione. E’ quanto deciso dall’Assemblea dei lavoratori Esaote dello stabilimento fiorentino svoltasi stamani. Le prime due ore di astensione dal lavoro sono state attuate questa mattina stessa, con i lavoratori che hanno effettuato un presidio davanti alla sede di via di Caciolle e altre due ore saranno effettuate domani. L’agitazione è stata proclamata da Fim, Fiom e Uilm per dire no agli esuberi e allo spacchettamento contenuti nel piano industriale illustrato dall’azienda nell'incontro svoltosi ieri a Genova. Al presidio di domattina parteciperà il sindaco Dario Nardella.“La proposta dell’azienda è irricevibile per due motivi - dice Mirko Zacchei, della Fim-Cisl Firenze e Prato - perché quello che ci è stato presentato è un piano industriale che non parla assolutamente di sviluppo e perché scarica tutte le responsabilità delle scelte sbagliate del management sui lavoratori".

Su Firenze - prosegue Zacchei - il piano prevede 31 esuberi, 22 trasferimenti a Genova dei dipendenti del settore ricerca e uno spezzatino dell’azienda ancora tutto da chiarire. Si perderebbero così posti di lavoro ad elevatissima qualificazione senza peraltro una logica o un progetto che guardi al futuro. Non si tratta cioè di fare sacrifici dolorosi per rimettere in carreggiata l’azienda, ma di scaricare su chi ha lavorato le conseguenze di una gestione non accurata, che ha continuato ad accumulare passivi pesanti (10 milioni di euro solo nel primo quadrimestre 2014) a fronte di decine di milioni di euro di materiale in stock". 

La Regione Toscana incontrerà sindacati, azienda e istituzioni per cercare una soluzione alla crisi della Esaote, l'azienda biomedicale di diagnostica per immagini con sedi a Genova e Firenze. Ieri l'azienda ha presentato il piano industriale, i rappresentanti dei lavoratori (680 dipendenti negli stabilimenti delle due città) hanno abbandonato il tavolo e proclamato uno sciopero. Due sono gli incontri in calendario nell'agenda dell'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini: martedì 3 giugno con sindacati e istituzioni e mercoledì 4 giugno con azienda e istituzioni.

Nel piano illustrato dall'azienda, che ha spiegato di voler puntare su riorganizzazione e razionalizzazione per recuperare efficienza e sviluppare nuovi prodotti, è previsto il ricorso da luglio alla cassa integrazione straordinaria per 120 lavoratori, 76 esuberi di cui 31 potrebbero essere a Firenze, la costituzione di due nuove società su due rami d'azienda che conteranno 25 e 47 lavoratori, 22 lavoratori della ricerca trasferiti da Firenze a Genova e l'esternalizzazione di produzione e magazzini con conseguenze dirette per 50 dipendenti.Domani nella sede della SEVES, l’agenzia Klaus Davi selezionerà 10 volti per realizzare un video finalizzato a salvare i 97 lavoratori e le loro famiglie. Il casting inizierà alle 14.00.

L’obiettivo è di realizzare dei filmati per sensibilizzare la politica romana sulla vicenda della Seves. L’azienda toscana, nonostante rappresenti l’eccellenza del made in Italy nel mondo e sia leader nella produzione di vetrocemento e rivestimenti in vetro, chiuderà i battenti il 9 luglio data nella quale si saranno esauriti tutti gli ammortizzatori sociali dei 97 lavoratori toscani. “E’ inaccettabile che la tv ed i telegiornali nazionale e internazionali non si occupino della vicenda” Afferma perplesso Klaus Davi che aggiunge: “la Seves ha realizzato opere in tutto il mondo, divenendo di fatto ambasciatore della qualità del nostro paese.

Il grattacielo a Tokyo di Hermes ne è un esempio. Una Torre di 15 piani progettata dall’architetto di fama internazionale e senatore a vita italiano Renzo Piano. Parliamo di un’eccellenza del made in Italy”. La “Lanterna di Hermès” ha una facciata costituita da 13 mila mattoni di vetro Seves glassblock della straordinaria dimensione di 42,8 centimetri di lato realizzati dall’azienda fiorentina, con le stesse dimensioni dei celebri foulard Hermés ed èconsiderata un modello di architettura moderna. Le stesse mattonelle della Seves, già viste in film come “a Beautiful Mind” e in ER, sono state utilizzate anche per costruire la scenografia della fortunatissima terza edizione del Grande Fratello con numeri da capogiro: oltre 1.000 mattonelle di vetroarredo, un peso superiore alle 2,4 tonnellate per una struttura che invece comunicava leggerezza e trasparenza. “Possiamo cancellare un prodotto che tanto ci ha dato lustro nel mondo?”.

Si domanda Davi. “Chiudere la Seves è un crimine contro l’Italia, contro l estetica, contro il lavoro”.

Approfondimenti

La decisione della regione Toscana, sentite le parti sociali e acquisito il parere del Ministero del Lavoro, di prorogare fino al 31 Agosto la possibilità di accedere alla cassa integrazione in deroga, opportunità altrimenti garantita solo fino al 30 Giugno 2014, restituisce qualche certezza alle migliaia di imprese e lavoratori posti nella più assoluta incertezza rispetto al varo di nuove regole che il Governo dovrà emanare nelle prossime settimane”: così Daniele Quiriconi segretario della Cgil Toscana con delega al mercato del lavoro commenta la scelta del governo regionale.

La proroga sta in una circolare che gli uffici del Lavoro della Regione Toscana hanno predisposto e firmato oggi. Le aziende, dunque, potranno richiedere interventi di cassa integrazione in deroga fino al 31 agosto 2014. “Resta il nodo delle risorse complessive”, aggiunge Quiriconi, “sulla quali il Ministro Poletti si è ripetutamente impegnato e dei tempi incerti sulla fruizione degli ammortizzatori stessi.

Se è infatti acquisito, ed è un risultato positivo, il pagamento per i periodi relativi al 2013, restano non definite le risorse assegnate al 2014”. Va ribadito inoltre”, conclude, “che il progressivo superamento degli ammortizzatori in deroga, previsto dal relativo disegno di legge del Governo, produrrà, nell'immediato, un'impennata di licenziamenti, essendo del tutto evidente, che non vi sono ancora segnali di superamento della crisi economica e produttiva nel nostro paese”.

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