Era digitale, il bisogno dei maghi: incertezze e ricerca di risposte facili

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09 febbraio 2018 18:24
Era digitale, il bisogno dei maghi: incertezze e ricerca di risposte facili

Siamo nell'era della comunicazione immediata, in cui con un click è possibile accedere a qualsiasi tipo di informazione, eppure molte persone continuano a chiedere aiuto a maghi, fattucchiere, sedicenti sensitivi.. che fanno ormai parte di un mondo vecchio. Affidandosi così ad un sapere medioevale e trascurando secoli di progressi scientifici. Perché accade questo?BenedettaCara Benedetta,la ringraziamo del quesito che ha formulato che ci permette di avviare questa rubrica di Psicologia con un argomento molto interessante e ancora attuale.

Come prima cosa vorremmo sfatare il pregiudizio che solo persone con un grado di istruzione basso si rivolgano a maghi e guaritori.Il rapporto Eurispes 2011 (http://www.eurispes.eu/) evidenzia che circa il 20% della popolazione italiana si è rivolta a questi impostori determinando dei guadagni da capogiro, circa 6 miliardi l'anno quasi totalmente evasi. Altro dato interessante è che la consuetudine di rivolgersi al mago è diffusa maggiormente al nord contrariamente allo stereotipo culturale che vedeva l'uomo del sud più propenso all'utilizzo di tali pratiche.

Stando a queste premesse, sette spirituali e futtucchiere plagiano persone di ogni età, istruzione e ceto sociale perché tutti attraversiamo periodi di vulnerabilità nella nostra vita. Le motivazioni possono essere tante; le persone si lasciano ingannare dalla soluzione facile ed immediata per risolvere i loro problemi e si illudono di poter modificare il corso della propria vita senza sforzarsi, senza mettersi in gioco in prima persona e senza assumersi la responsabilità delle proprie scelte affidandole totalmente ad un'entità esterna.

E' sempre più facile dire “è colpa di un altro” che riconoscere il proprio contributo. Questa categoria risponde ad un bisogno umano: la ricerca di sicurezza. La parola chiave della nostra epoca è “incertezza” che si associa ad una quasi totale assenza di punti di riferimento. E' proprio su questa mancanza che si  fonda il loro operato adescando migliaia di persone, seducendole con promesse. Utilizzando l'arte della persuasione in maniera molto efficace e altrettanto ambigua, plagiano i propri “adepti” che cadono vittima di suggestione e sottomissione senza rendersene conto.  Dopo aver creato una falsa relazione di fiducia, iniziano a fare richieste sempre più impegnative e grosse somme di denaro, in alcuni casi anche favori o prestazioni sessuali.

La maggior parte dei quesiti posti dalle persone a maghi, fattucchiere, sensitivi sono totalmente riconducibili a problematiche di tipo psicologico e medico. Tra le richieste vi sono: problemi d'amore e familiari, malattie, rendimenti scolastici, mancanza di lavoro. Tutti questi sono ambiti in cui la competenza dello psicologo, dello psicoterapeuta e nel caso della salute fisica, del medico, è specifica ed è l'unica in grado di garantire efficacia e professionalità. Quindi diffidate e rivolgetevi solo a professionisti abilitati a svolgere questa professione.

Vi invitiamo a contattare un'associazione consumatori oppure, nei casi più gravi, a chiedere aiuto alle forze dell'ordine.

"Le realtà invisibili” è una rubrica a carattere psicologico che ha l’obiettivo di approfondire diversi argomenti e pensieri che fanno parte della nostra vita affettiva, lavorativa e relazionale.

La rubrica non vuole essere l’ennesimo manuale ma uno spazio di riflessione, in cui iniziare a porsi delle domande, ad insinuare possibili dubbi perché solo così è possibile ampliare i nostri orizzonti. Con l’idea di fondo che la conoscenza non sta tanto nelle risposte che si danno, quanto soprattutto nelle domande che si pongono, vorremmo aiutarvi a guardare i quesiti di sempre con una nuova lente quella della “realtà invisibile” tutto ciò che pur non essendo visibile ai nostri occhi, influenza fortemente la nostra vita.

Vi invitamo a partecipare numerosi. I quesiti saranno utilizzati in forma anonima.

Le informazioni e le risposte fornite hanno carattere generale e non sono da intendersi come sostitutive di regolare consulenza professionale.

La Psicologa Risponde — rubrica a cura di

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