Elezioni: le reazioni in Toscana dopo il Ballottaggio

Non ci sono più le fortezze inespugnabili, tutti i comuni sono contendibili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 giugno 2017 15:51
Elezioni: le reazioni in Toscana dopo il Ballottaggio

 Dario Parrini segretario Pd Toscana commenta “Sul turno di elezioni amministrative di ieri e di due domeniche fa svolgeremo nei prossimi giorni analisi approfondite, meditate e franche, a livello nazionale e nelle singole realtà al voto. Fin d'ora si può dire che abbiamo avuto la conferma che nelle elezioni comunali non c'è ormai niente di scontato in nessun posto. Non ci sono fortezze inespugnabili e tutti i comuni risultano contendibili.

Appaiono sempre più decisivi i fattori locali: chi candidi, con che programma, con quale visione della società e con quali metodi ti proponi di governare se non sei tu che hai governato; come hai governato se sei tu che hai governato: che errori hai compiuto, che meriti hai acquisito, che rapporto hai saputo costruire giorno dopo giorno coi cittadini, con il volontariato, con il mondo delle imprese; quanto sei stato inclusivo e disponibile a farti carico dei problemi collettivi; quanta empatia, umiltà e energia hai messo nel tuo lavoro; quanto hai saputo ascoltare le richieste dei singoli e dei corpi intermedi; se il contesto in cui operi è segnato dalla coesione o viceversa dalle lacerazioni.

Contano anche, ovviamente, le qualità degli avversari che ti trovi di fronte, che non sono dappertutto uguali. Nelle comunali si vota al novanta per cento su queste cose, altrimenti non si capisce, per fare degli esempi tratti dalla Toscana, come mai si perde a Pistoia che ha tradizioni di sinistra e si vince a Lucca che ha una storia molto diversa; come mai si vince a Camaiore e si perde a Forte dei Marmi che gli sta accanto; come mai si perde a Serravalle Pistoiese e si vince a Quarrata che gli sta accanto; come mai si vince a San Marcello Piteglio e si perde ad Abetone Cutigliano che gli sta accanto.

Nelle elezioni comunali non si vota sulle coalizioni, dato che con la stessa coalizione si ottengono risultati opposti (in Toscana, ad esempio, si vince a Lucca e si perde a Pistoia). E non si vota su come si collocano i candidati sindaci nel dibattito nazionale interno al Pd. In Toscana si è votato in 6 comuni con più di 15 mila abitanti. Abbiamo vinto in quattro (tre al primo turno e uno al ballottaggio) e perso in due. Non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale delle vittorie che ci danno grande gioia (Tambellini a Lucca, Del Dotto a Camaiore, Mazzanti a Quarrata, Benucci a Reggello).

E se Bertinelli ha perso a Pistoia e Zanetti a Carrara, non nelle vicende nazionali ed extra-comunali si trova la ragione principale e sostanziale della loro sconfitta, che ovviamente amareggia non poco. Detto questo, è innegabile che i risultati di ieri e dell'11 giugno presentano anche alcuni tratti omogenei sul piano nazionale (ripresa del centrodestra, difficoltà del centrosinistra, pesante arretramento del M5S), e che hanno avuto un peso, sia sulla dimensione del non voto che sulla distribuzione dei consensi, fattori tipicamente nazionali.

Ne indico uno in particolare: il livello eccessivo delle frizioni e dei contrasti a sinistra. La polemica e il conflitto continuo disorientano e spingono una parte di cittadini lontano da noi. La scissione e la incessante opera di demonizzazione del Pd portata avanti da alcuni settori della sinistra che formalmente fanno parte insieme a noi della stessa maggioranza di governo hanno disorientato e creato un disagio che sarà riassorbibile solo dando meno spazio alle questioni astratte e più spazio alla costruzione di un rapporto di maggiore sintonia coi cittadini e di un forte e credibile progetto concreto di trasformazione moderna dell'economia e della società nel segno dell'equità e della lotta alle disuguaglianze, dello sviluppo, della solidarietà, della legalità, dell'equilibrio permanente tra diritti e doveri di cittadinanza”.La Toscana vede Forza Italia e il centrodestra nelle stanze dei bottoni dei capoluoghi di provincia Arezzo, Grosseto e adesso anche Pistoia, dove il neosindaco Alessandro Tomasi ha strappato per la prima volta il governo di una città considerata tra le roccaforti rosse meno contendibili.

Il centrodestra attualmente è in posizione di governo nella Provincia di Grosseto, con il presidente che è il sindaco del capoluogo maremmano Antonfrancesco Vivarelli Colonna: “Mai in Toscana Forza Italia e il centrodestra avevano governato contemporaneamente tre Comuni capoluogo e una Provincia: stiamo facendo la storia politica della nostra regione, in appena 25 mesi e ripartendo da zero” così il coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana Stefano Mugnai  che aggiunge "In questa escalation avviata nel 2015 con la vittoria di Alessandro Ghinelli ad Arezzo, il Pd arretra cedendo anche Carrara – dopo Livorno – al M5S: “In tre anni – ricapitola Mugnai – sono andati al voto 67 comuni, per una popolazione totale di 1.012.265 cittadini.

Ebbene: se alla vigilia del voto del 30 maggio 2015 centrosinistra e Pd amministravano 56 comuni per un totale di 969.577 cittadini (95,78% di queste persone) e Forza Italia con il centrodestra o civiche d’area 9 comuni appena, per un totale di popolazione pari a 33.280 cittadini (3,28%), oggi la situazione è differente. Stamani – prosegue Mugnai – il centrosinistra/Pd amministra 36 comuni, ovvero 357.964 cittadini (35,36% di quanti sono andati al voto) e Forza Italia col centrodestra comprese le civiche d’area governa invece in 23 comuni, per un totale di 438.533 cittadini amministrati (43,32%).

Nello specifico dell’ultima tornata elettorale, ci siamo affacciati all’appuntamento con le urne con una dote di 3 comuni amministrati, per una popolazione di 6.983, e ne usciamo con 10 comuni amministrati, per una popolazione pari a 129.092 cittadini di quanti erano coinvolti nella tornata elettorale. E in queste amministrazioni la stragrande maggioranza dei sindaci è direttamente o indirettamente espressione di Forza Italia. Così come abbiamo avuto il merito di non assuefarci alle sconfitte – ammonisce – così ora è giusto che non ci abituiamo alle vittorie.

Una sconfitta come quella a Lucca, dolorosissima, dovrà servire anche per questo. Esprimo a nome di tutto il partito gratitudine e stima a Remo Santini per la splendida campagna elettorale che non si è tradotta in una vittoria per un pugno di voti”.

Stefano Baccelli sul risultato del ballottaggio di Lucca: “Uniti si vince, e questo è il motivo del successo di Lucca. Il successo di Alessandro Tambellini, prima di tutto, e un premio al suo impegno, alla sua indiscutibile integrità personale. Ma anche il successo di una squadra e di un progetto valido. C’è stata una grandissima mobilitazione, a cui è stato commovente partecipare, di consiglieri eletti, candidati, semplici simpatizzanti che si sono spesi strada per strada, casa per casa, per parlare, ascoltare, convincere delle buone ragioni di una scelta.

Sembra incredibile che in un quadro nazionale cosi deludente per il centro sinistra nella mia Lucca, storica città bianca, abbiamo vinto. Seguiranno analisi, flussi, sofisticate interpretazioni, ma la ricetta è chiara. Superare le divisioni interne, risolvere i conflitti, far prevalere le ragioni dell'unità su quelle della disgregazione. E quindi pedalare. Nella stessa direzione, ognuno per le proprie capacità, responsabilmente. Non sarà sempre garanzia di successo ma è davvero l'unico modo per provarci ogni volta sul serio”.Spinelli e Fossati (Articolo Uno - Mdp Toscana) “In Toscana e nel resto del Paese i risultati dei ballottaggi vanno letti per quello che sono: una pesante sconfitta per il Partito Democratico.

In tre anni il Pd ha perso mezza regione, cinque città: Livorno, Grosseto, Arezzo, Carrara e Pistoia. Non accettiamo nessun tentativo di scaricare colpe sulle forze di sinistra, messo in campo oggi dal segretario regionale, Dario Parrini, che invece farebbe bene a fare un bilancio del proprio operato. Articolo Uno Mdp e le altre forze di sinistra, a differenza di Renzi, ci hanno messo la faccia per sostenere sindaci uscenti delcentrosinistra, come nel caso di Pistoia e Lucca. Quest’ultima, ri vinta per una manciata di voti; facciamo i nostri migliori auguri ad Alessandro Tambellini, che saprà perseguire con le politiche finora attuate, in difesa dei servizi pubblici, dell’ambiente e del territorio.

Sebbene le logiche delle elezioni amministrative siano intrise di dinamiche locali, la responsabilità della classe dirigente regionale e nazionale del Pd sono innegabili. Bisogna essere chiari: le scelte del Partito Democratico hanno fallito e vengono chiaramente rigettate dall'elettorato. La rincorsa della destrasu temi come la sicurezza, la riduzione dei diritti dei lavoratori quale strumento per creare lavoro, la sottrazione di potere e risorse ai Comuni hanno moltiplicato la disaffezione, la sfiducia, e ingrossato, come non mai, le file del non voto.

In Toscana abbiamo perso e continuiamo a perdere città storicamente di sinistra, dilapidando un patrimonio di valori e di conquiste sociali che animano le nostre comunità. Tutto questo è molto grave, e il Pd continua ad inanellare sconfitte e a non capire”.

Pierluigi Pozzi Fronte Nazionale Firenze: "Si registra, al termine della tornata dei ballottaggi delle amministrative in alcuni comuni d'Italia, un ulteriore calo vertiginoso di affluenza alle urne. Il calo, teniamo a precisarlo, riguarda le amministrative, cioè il governo diretto del territorio comunale dove gli elettori risiedono. Questo fa chiaramente capire quanto sia distante la politica dalla cittadinanza, tanto da spingerla all'astensione addirittura su un interesse così diretto come la gestione del proprio comune. Un'ulteriore sberla che il popolo affibbia ad una classe politica piccola piccola. Gli sconfitti piangono le loro politiche dissennate, i vincitori gioiscono per dover, ora più che mai, rimettersi nelle piene mani dell'ex cavaliere liberista. Chi piange davvero e coscientemente sono il restante 54% degli italiani a cui manca purtroppo un riferimento politico".

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