Eataly: i sapori della Penisola Sorrentina fino a fine mese all'Osteria di sopra

A Firenze la cucina tipica campana del Ristorante La Torre di Massa Lubrense

Nicola
Nicola Novelli
11 gennaio 2017 23:08
Eataly: i sapori della Penisola Sorrentina fino a fine mese all'Osteria di sopra
Foto di Miriam Curatolo

FIRENZE- Il Ristorante "La Torre" della famiglia Mazzola si trova ad Annunziata, una piccola frazione di Massa Lubrense. Il borgo è una sorta di belvedere che spazia sul Golfo di Napoli, con scorci sull'isola di Capri e i Faraglioni. Andare a cena dai Mazzola da Firenze richiede più di cinque ore di viaggio in automobile. Ma fino a fine mese non è necessario fare 500 chilometri per assaggiare la loro cucina. Per tutto gennaio l'Osteria di sopra di Eataly Firenze ospita il ristorante Slow Food e Bib Gourmand Michelin.

Anche a Firenze la chef Maria, moglie del patron Tonino "One Fire" e mamma di Amelia e Alessia, responsabili di sala, proporrà la sua cucina prevalentemente di pesce, utilizzando pescato giornaliero, prodotti dell'orto e Presìdi Slow Food stagionali. Una facile occasione per assaggiare le ricette della tradizione sorrentina e sperimentare lo spirito e la qualità dell’accoglienza della famiglia Mazzola.

Tonino ha acquistato il suo nomignolo "One Fire" tra i tavoli della Torre, conversando amabilmente con i tanti clienti americani. Ha conosciuto Oscar Farinetti molti anni fa, all’epoca dell’acquisizione del Premiato pastificio Afeltra da parte del gruppo Eataly. Farinetti frequentava il ristorante di Massa Lubrense ed è rimasto in amicizia con i Mazzola, tanto che di recente ha preso a invitarli in tourneé nelle sedi in giro per l’Italia. La signora Maria ha cucinato a Eataly Torino, a Roma, fino a rappresentare la Campania a Milano Expo per tutto il mese di Ottobre 2015.

Fino a fine gennaio saranno a Firenze al piano superiore del locale di via Martelli. “E’ bassa stagione da noi -spiega a Nove da Firenze Tonino "One Fire"- allora abbiamo chiuso il nostro ristorante e accettato il nuovo invito da Eataly”. All'Osteria di sopra i Mazzola propongono i grandi piatti della tradizione popolare campana: la braciola napoletana al sugo, gli gnocchi alla Sorrentina (pomodoro, mozzarella e basilico), i paccheri con cozze e patate, il polpo affogato (per cortesia, i fiorentini non lo chiamino “polipo”), ma noi vi consigliamo di domandare sempre alle figlie Amelia e Alessia quali siano i piatti di pescato del giorno. Vi risponderanno con la stessa sincerità, con cui lo farebbero a casa propria.

Cenare “con loro” è un piacere del palato, dell’olfatto, ma anche dell’ospitalità, che i Mazzola sanno esprimere in sala. Il patron Tonino fa il padrone di casa anche a Firenze, mentre Amelia e Alessia impugnano il timone di un’imbarcazione che veleggia con ritmo. Ma il grande fascino è quello dei piatti preparati da Maria come se fosse ancora a casa. I fornelli sono il regno di questa autodidatta, un’appassionata sin dalla tenera età, quando cercava di appropriarsi dei segreti della cucina della nonna. Maria oggi ripropone la tradizione del suo territorio con orgoglio e passione. Seleziona il pescato giornaliero, i prodotti dell'orto che variano a seconda della stagione, come se dovesse preparare il menù di festa per la cena dei parenti.

A Firenze i Mazzola propongono una degustazione della loro cucina a prezzi accessibili. Il primo menù offre Carpaccio di carciofi con polpo all’insalata, Paccheri di Gragnano con cozze e patate, Baccalà arrecanato e Caprese agli agrumi sorrentini al costo di € 35,00. Il secondo consiste nella Montanara (una pizzetta fritta della tradizione di strada), Gnocchi alla sorrentina, Braciola napoletana al sugo e chiusura con la Pastiera, il tutto con € 25,00. Se non avete tempo, tutti i giorni, valutate la proposta di aperitivo street food napoletano a soli € 6,00 con la Montanara, Calice di Bollicina Serafini e Vidotto.

Per chi non si fida ancora dei nostri consigli, è possibile conoscere la famiglia Mazzola e i loro piatti tramite gli Show cooking gratuiti del sabato, alle ore 17:00, sorta di mini-corsi di cucina campana, in cui fare tante domande, oltre che assaggiare un piatto della tradizione: il 14 gennaio Spaghetto alla puttanesca, il 21 Paccheri al ragù di ricciola (secondo noi la migliore espressione della signora Maria), il 28 Candele al ragù napoletano.

Chiusura in dolcezza. A tavola dai Mazzola non può mancare almeno un assaggio di Pastiera, o di Caprese con i profumatissimi agrumi sorrentini, come da intenditori è il rococò che si rivela “cristallino”, quando addenterete il principe povero dei dolci napoletani. I dolci sono l’occasione di una riflessione sul rapporto che gli italiani hanno con la cucina tradizionale. Al sud a tavola, si possono passare ore intere a discutere del dosaggio degli ingredienti di un dolce. E non provate a stabilire quale sia la giusta ricetta, quella più autentica.

Ogni famiglia ha la propria, ogni cuoco il suo ingrediente “segreto”, tramandato di generazione in generazione. E non ve lo rivelerà mai integralmente, talvolta legato ad un giuramento imposto dal parente che l'ha ceduto. Perché la vera ricetta non esiste, tutte sono legittime, perché tutte hanno alle spalle una storia antica. Per i grandi piatti della tradizione, si potrebbe dire che la Cucina Italiana non è una cucina regionale, quanto una cucina di infinite ricette, tante sono le famiglie che preparano il piatto da sempre.

E i Mazzola del Ristorante "La Torre" di Massa Lubrense non fanno difetto.

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