Duomo di Firenze, la vetrata del Ghiberti esposta in Battistero

In via eccezionale sarà possibile vederla dal 4 giugno all’8 settembre 2015 prima della ricollocazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 giugno 2015 14:47
Duomo di Firenze, la vetrata del Ghiberti esposta in Battistero

E’ terminato il restauro della monumentale vetrata raffigurante l’Assunzione della Vergine su disegno di Lorenzo Ghiberti, commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore, il restauro rientra nell’ambito della XVII edizione di Restituzioni di Intesa Sanpaolo

Il restauro, commissionato dall’Opera di Santa Maria del Fiore e realizzato dallo storico laboratorio fiorentino Studio Guido Polloni & C. con il contributo di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto Restituzioni, ha recuperato le splendide cromie originali oscurate dal tempo e dai fenomeni di degrado. La luce divina di Maria, che irradia e permea tutta la scena, è tornata a brillare.

Dal 4 giugno all’8 settembre 2015, festa dell’Opera, in via eccezionale la vetrata sarà esposta nel Battistero di Firenze, dove per la prima volta, sarà possibile vederla da vicino prima di essere rimontata sulla facciata del Duomo.

Giovedì 4 giugno, alle ore 11.30, sempre in Battistero avrà luogo la presentazione al pubblico dei lavori di restauro alla presenza del cardinale Giuseppe Betori, del presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Franco Lucchesi, e del vicepresidente vicario del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Mario Bertolissi.

Collocata nel giugno del 1405 sopra la porta dell’incompiuta facciata di Arnolfo di Cambio, la vetrata del rosone fa parte dello straordinario ciclo di 44 vetrate istoriate, 45 in origine, della Cattedrale di Firenze, che furono realizzate in mezzo secolo, tra il 1394 e il 1444, da maestri vetrai su disegni preparatori di Donatello, Lorenzo Ghiberti, Paolo Uccello, Andrea del Castagno e Agnolo Gaddi.

Divisa in 28 pannelli per 6 metri e 16 cm di diametro, corrispondenti alla misura dell’epoca di circa “10 braccia fiorentine”, la vetrata del rosone, realizzata dal maestro vetraio Niccolò di Piero Tedesco, su cartone di Lorenzo

Ghiberti, raffigura l’Assunzione della Vergine come lo stesso artista descrive nei Commentari: Disegnai nella faccia di sancta Maria del Fiore nell’occhio di mezo l’assumptione di Nostra Donna”.

In realtà la scena illustra i due episodi dell’Incoronazione e dell’Assunzione che insieme con quelli della vita dellaVergine, previsti per le finestre della navata destra e mai realizzati, dovevano esaltare il culto di Maria a cui la Cattedrale di Firenze è dedicata. L’intento del ciclo di vetrate era di tracciare un percorso di fede che partendo dall’immagine dell’Assunzione della Vergine nel rosone, percorreva la navata centrale e si concludeva con gli episodi salienti della vita di Cristo illustrati nelle finestre del tamburo della Cupola del Brunelleschi. Il racconto era circolare e poteva essere letto a ritroso.

Il restauro si è reso necessario perché la vetrata del rosone e le altre del Duomo sono soggette al cosiddetto fenomeno di “polverizzazione del vetro”, dovuto a cause di origine chimica e biologica, prima fra tutte l’umidità della condensa. Sulle vetrate si vengono a creare delle croste di disfacimento del vetro, che continua così ad assottigliarsi fino a scomparire, oltre a creare un forte effetto oscurante.

Una volta smontata e trasportata nel laboratorio per il restauro, nel marzo 2014, la vetrata del rosone è stata sottoposta a pulitura attraverso ripetuti lavaggi, in grado di rimuovere lo strato polveroso superficiale, a cui è seguito un intervento meccanico eseguito con bisturi per togliere gli strati più profondi e tenaci delle croste di decomposizione. Successivamente è stato eseguito il reintegro pittorico a freddo sulle parti mancanti, che ha permesso un recupero della leggibilità del disegno e della plasticità delle figure.

Ad oggi, compresa la vetrata del rosone, sono state restaurate 32 delle 44 vetrate ancora esistenti.

Il ciclo di vetrate del Duomo di Firenze è tra i più importanti al mondo per la loro unità cronologica, per la grande percentuale di vetri originali e per gli artisti che eseguirono i disegni preparatori tra cui Lorenzo Ghiberti, il cui nome è legato a 36 delle 44 vetrate.

Nella vetrata del rosone, la solenne figura frontale di Maria “ancora legata al linguaggio giottesco e a quello di Andrea Pisano, ma anticipatrice di esiti umanistici nel panneggio delle vesti che donano movimento e profondità alla figura”, come scrive la studiosa Silvia Ciappi, è inserita in una nicchia ogivale di raggi luminosi color oro, sorretta da una danza di Angeli. L’intensa luce dorata che emana la Vergine irradia e permea tutta la scena. La Madonna ha le mani giunte in atto di preghiera e indossa un sontuoso mantello di colore bianco, decorato con stelle simili a fiori. Angeli e Serafini le volteggiano attorno, sollevandola, con le vesti lucenti e mosse che pare di udire le loro voci e i canti. In alto Gesù tiene in mano una corona che sta per posare sulla testa della Vergine. Una cornice a forma di ghirlanda con 14 figure (12 Apostoli e 2 profeti) alternati a elementi floreali, racchiude la scena.

RestituzioniProgramma di restauro di opere d’arte promosso e gestito in collaborazione con gli organismi pubblici di tutela competenti, le Soprintendenze per i Beni Archeologici, Storico-Artistici, per i Beni Architettonici e Paesaggistici che dal 1989 Restituzioni ha permesso il recupero di oltre mille manufatti artistici conservati nel nostro Paese. Per la XVII edizione e in attesa della mostra curata da Carlo Bertelli e Giorgio Bonsanti in programma nella primavera 2016 alle Gallerie d’Italia di Piazza Scala, sede museale di Intesa Sanpaolo a Milano, numerosi gli appuntamenti organizzati in questi mesi lungo la penisola, un vero Grand Tour, che permette sin da ora di conoscere le finalità del progetto e alcune delle opere selezionate per questa edizione, di avvicinarsi e comprendere le problematiche dei loro restauri e vederne da vicino i progressi.

Insieme al restauro della vetrata presentata oggi la pubblico, Intesa Sanpaolo ha sostenuto anche quello della vetrata dei profeti Joram e Ihesus ed Eliezer e Her nella tribuna nord.

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO

BATTISTERO DI FIRENZE, ORARI DI APERTURA

lunedì, martedì, mercoledì e venerdì ore 8.15/10.15 - 11.15/18.30

giovedì e sabato ore 8.15/18.30 - domenica ore 8.15/13.30

Per gli orari si consiglia di consultare il sito dell’Opera di Santa Maria del Fiore

alla pagina: http://www.ilgrandemuseodelduomo.it/monumenti/3-battistero

BIGLIETTO: Si accede in Battistero acquistando il biglietto unico di 10 euro che da diritto a visitare

anche il Campanile di Giotto, la Cupola del Brunelleschi e la Cripta di Santa Reparata

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