Domani il patto per Firenze Renzi-Nardella

Alla Leopolda domani i ministri Roberta Pinotti, Giuliano Poletti, Marianna Madia, Graziano Delrio e Pier Carlo Padoan. "Domenica, nell''intervento che chiudera mi tolgo due o tre sassolini dalle scarpe" annuncia il Presidente del Consiglio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2016 23:10
Domani il patto per Firenze Renzi-Nardella

(DIRE) Firenze, 4 nov. - "Domani alle 10 firmiamo il patto per Firenze". Lo annuncia il presidente del Consiglio Matteo Renzi, a fianco del sindaco Dario Nardella, uscendo da Palazzo Vecchio dove ha preso parte alla cerimonia per il cinquantesimo anniversario dell''alluvione.

"Domani firmiamo il patto. Siamo pronti, abbiamo fatto un gran lavoro". Lo spiega il sindaco di Firenze Dario Nardella, pochi istanti dopo l''annuncio dell''accordo tra la citta'' e il governo del presidente del Consiglio Matteo Renzi. "Ringrazio il sottosegretario Luca Lotti e il sottosegretario Claudio De Vincenti per il lavoro fatto, cosi'' come il direttore generale del Comune Giacomo Parenti e il suo staff per quel che riguarda la sponda fiorentina". Sulle cifre in ballo Nardella rimanda alla presentazione di domani, anche se da Palazzo Vecchio qualcosa trapela.

Non sul ''quantum'' economico ma su alcuni punti che tocchera'' l''intesa con palazzo Chigi. Si parla, come apprende la ''Dire'', dei grandi Uffizi- con l''intesa che dovrebbe sciogliere il rebus sulla pensilina di Isozaki-, del potenziamento della rete tranviaria ora che sta per partire anche lo studio per bypassare via tunnel il centro e del nuovo museo del calcio (probabilmente alla Loggia del Grana). E ancora, case popolari, cultura e scuola. Non ci sara'' invece, assicurano i tecnici, il nodo sul passante Tav: la partita che in questo momento, sia sul fronte progettuale che su quello politico, passa infatti da Ferrovie, Rfi, Regione Toscana, Comune e ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Per la firma del patto, alle 10 del mattino, in piena Leopolda 7, e'' stata scelta la sala dell''Udienza di Palazzo Vecchio.

Alla Leopolda i tavoli tematici, una trentina da dieci posti l''uno, sono gia'' schierati sotto il palco. Si tratta pero'' di una preview di quel che succedera'' domani, quando si animeranno alla presenza dei ministri Roberta Pinotti, Giuliano Poletti, Marianna Madia, Graziano Delrio e Pier Carlo Padoan. Al tavolo del ministro Maria Elena Boschi si parlera'' di misure contro la violenza sulle donne. Al suo fianco ci sara'' Lucia Annibali, l''avvocato di Pesaro sfregiata nel 2013 con l''acido da due uomini, mandanti dell''ex fidanzato che non accettava la fine della relazione. Ci sara'' poi il tavolo guidato Giuliano da Empoli, presidente del think tank Volta, che affrontera'' le prossime elezioni in Usa. Nel pomeriggio poi sara'' la volta dei sindaci: sul palco tra gli altri Dario Nardella, primo cittadino di Firenze, Giorgio Gori sindaco di Bergamo e Andrea Gnassi, sindaco di Rimini.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, arrivato alla Leopolda, si e'' seduto in prima fila a fianco di sua moglie Agnese. Il premier e'' giunto all''ex stazione Leopolda poco prima dell''apertura sul palco, affidata a Matteo Richetti.

"L''Italia era in ritardo, l''abbiamo fatta ripartire. Se adesso la fermiamo di nuovo sale il grido del Paese, ''no'', perche'' il mondo ci sta guardando e dobbiamo dimostrare di essere all''altezza di produrre il cambiamento che abbiamo" invocato. Cosi'' il deputato Matteo Richetti in apertura dei lavori alla stazione Leopolda.

"Il primo dei nostri 100 punti, ai tempi del Big Bang del 2011, chiedeva il superamento del bicameralismo perfetto" e il Senato delle autonomie, "non avevamo proprio idee confuse, lo dico perche'' molto spesso, ci hanno detto che il modo di procedere, i provvedimenti del governo Renzi mancano di un disegno, di una visione. Io dico di no, perche'' oggi siamo" passati "dall''Italia che abbiamo immaginato in questa visione e l''Italia che stiamo costruendo". Cosi'', Matteo Richetti, deputato del Partito Democratico, in apertura dei lavori della 7° edizione della kermesse renziana alla stazione Leopolda.

"Domani pomeriggio parleremo della riforma costituzionale con Maria Elena e i professori, l''obiettivo e'' disintegrare la riforma, tutti potranno dire tutti i dubbi sulla riforma, che sono sempre i soliti hanno una fantasia da -7, l''articolo 70, i poteri del premier… non me li hanno dati...se era per me..., il presidente della Repubblica, i senatori non eletti, il combinato disposto". Cosi'', il presidente del Consiglio, Matteo Renzi intervenendo alla stazione Leopolda.

"Domani per i 100 piu'' fortunati il sindaco di Firenze fara'' da guida turistica a palazzo Vecchio dalle 22 alle 24, compresa tutta la stanza di Cosimo". Cosi'', il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo alla stazione Leopolda. "Ad offerta libera, mettiamo su Facebook...", continua ironicamente. (Cap/ Dire)

Domenica, nell''intervento che chiudera'' la Leopolda 7, "mi tolgo due o tre sassolini dalle scarpe". Cosi'' il presidente del Consiglio Matteo Renzi dal palco dell''ex stazione fiorentina. Alla Leopolda, spiega il premier, "c''e'' un valore grande, quello delle persone che magari non fanno politica a tempo pieno ma che tornando qui ed e'' come se tornassero a casa, perche'' incrociano lo sguardo di chi crede in una politica non contro qualcuno ma per qualcuno, per un''idea. E'' un luogo in cui si parte ma si torna". (Dig/ Dire)

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