Diritto alla Salute, manifestazione il 21 febbraio a Firenze

Manifestazione regionale in difesa del diritto alla salute pubblica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2015 14:14
Diritto alla Salute, manifestazione il 21 febbraio a Firenze

Firenze, 21 febbraio 2015 ore 15.30 Piazza della Libertà-Piazza Duomo

Il Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute organizza una mobilitazione in difesa della salute pubblica, a fronte di quanto sta avvenendo nella sanità toscana e a quello che si prevede sarà il sistema sanitario nel prossimo futuro: "Altro che Toscana felice".

La manifestazione si svolgerà sabato 21 febbraio alle ore 15,30 in piazza della Libertà per arrivare poi in Piazza Duomo,e si concluderà davanti alla Regione.

"La Giunta Regionale Toscana mentre opera scelte che mettono sempre più in discussione il diritto alla salute nell'ambiente di vita e di lavoro (discariche, inceneritori, amianto ancora presente nei posti di lavoro e nell'acqua utilizzata da tutti i cittadini, grandi opere che producono danni ambientali) e mentre sta garantendo enormi profitti a grandi imprese di costruzione attraverso la realizzazione dei nuovi ospedali con il sistema del Project financing , alimentando il debito pubblico futuro, procede al progressivo smantellamento della sanità pubblica, dequalificando gli ospedali esistenti ed eliminando i presidi locali invece di eliminare sprechi e corruzione".

"Le delibere regionali che hanno in questi anni “riorganizzato” la sanità, fino alla recente approvazione del PSSIR (Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale) hanno attuato concretamente quella criminale spending review dettata dalla Troika Europea e declinata dalle Leggi di stabilità,compresa l'ultima a firma del Governo Renzi che impone enormi tagli lineari e una serie di misure di smantellamento del servizio sanitario pubblico in favore del privato e della sanità integrativa: tagli che si sommano a quelli già effettuati nel comparto negli ultimi anni, per un ammontare di 24 miliardi di euro dal 2010 al 2014".

"In occasione del previsto taglio di 450 milioni di euro da quest'ultima per la Regione Toscana,il Presidente Rossi un paio di mesi fa,dopo aver dichiarato che “la sanità non può essere il borsellino con cui risanare le casse dello stato” ,si è affrettato ad adeguarsi proponendo: ticket per le prestazioni ospedaliere, ticket sulla parte alberghiera dei ricoveri, diminuzione delle patologie croniche in esenzione,accorpamento delle 12 ASL in 3.In questi giorni, è in via di approvazione la proposta di legge di riordino del sistema sanitario,che prevede già dal 1 marzo 2015 l'accorpamento delle 12 ASL in 3 mega ASL e il loro commissariamento : scelte che antepongono il pareggio di bilancio peraltro non documentato e dimostrato, alla salute dei cittadini.

Fra gli addetti ai lavori, sono molte le voci che si alzano criticamente su un sistema sempre più in disfacimento e del quale non si vede futuro, tutto concentrato nelle mani ristrette e autoritarie del presidente e tre commissari di area vasta e che avrà ripercussioni su lavoratori e cittadini".

"Siamo di fronte ad un attacco diretto sia agli utenti che ai lavoratori: si blocca il turn over del personale sanitario (con contemporaneo blocco dei salari) si richiede maggior flessibilità di fronte all’aumento esponenziale del carico di lavoro, si tagliano i servizi in appalto (pulizie, ristorazione, servizi del territorio),si pianifica un piano esuberi che toglierà ulteriori risorse e farà chiudere interi servizi.

Questo dopo che da anni la sanità, segnatamente la territoriale, è al centro di tagli, riduzione delle prestazioni e del personale: basti pensare che a Firenze abbiamo interi Quartieri senza alcun presidio sanitario, se non privato. E’ questo infatti l’altro fronte che queste scelte scellerate stanno aprendo: la cessione al privato, tout court o sociale poco cambia, di interi settori come la diagnostica, la riabilitazione ecc.

Non più felice la situazione nelle province dove la chiusura di piccoli ospedali, costruita con il progressivo dirottamento di alcune prestazioni, il ridimensionamento e la chiusura di alcuni reparti, rende i territori, anche quelli riconosciuti disagiati, privi di sicurezza minima come un pronto soccorso con stabilizzazione; mentre in altri ospedali comunque la riduzione di posti letto, ben oltre i parametri nazionali, costringe all’inattività delle sale operatorie per la mancanza di posti di degenza post operatoria.

Il cittadino si trova a dover sostenere ticket sanitari sempre più alti, oltre al contributo di digitalizzazione (ulteriore balzello che non ha nessuna altra Regione), si trova di fronte a liste di attesa per prestazioni gratuite bloccate o fornite in luoghi lontani dal proprio domicilio costringendo migliaia di cittadini a rivolgersi all’assistenza sanitaria privata, convenzionata o intramoenia (per chi se lo può permettere) o a rinunciare alla cura.

Per questi motivi è stata promossa questa manifestazione dal Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute, nato due anni e mezzo contro le politiche di austerità e i loro effetti nel campo della sanità e dell'assistenza. Il Coordinamento ha dato concreta solidarietà alla Carovana per la salute che nel 2013 ha promosso finanziamenti per sostenere in Grecia l'ospedale autogestito Hellenikon .In base all'analisi sulle politiche nazionali e regionali, a partire dalla delibera regionale 1235 che ridisegna i servizi sanitari sul territorio, compreso quello fiorentino, il Piano integrato sociosanitario e infine la proposta di legge 77 del riordino delle ASL, ha promosso e partecipato ad iniziative locali, nelle città interessate dai nuovi ospedali, denunciando l’estrema gravità del sistema del project financing per la costruzione e i processi di esternalizzazione di parti del servizio sanitario, l’iniquo sistema dei ticket e super ticket, l’illegittimo sistema delle liste d’attesa anche come strumento per indirizzare i cittadini verso sanità e assicurazioni private.

Il Coordinamento non è un luogo di visibilità di sigle, le persone che ci sono impegnate fanno riferimento al sindacalismo di base, a partiti di sinistra, ad associazioni, a comitati territoriali ecc. , stabiliscono contatti con realtà analoghe nelle altre Regioni nella consapevolezza che l’informazione e la condivisione delle lotte è il percorso necessario per la ricostruzione del Paese e di una diversa Europa, non comandata dalla Troika ma da un VERO Parlamento rappresentativo dei diritti e degli interessi dei cittadini e non delle Banche.

Invitiamo perciò i cittadini alla mobilitazione:

1. Per il rilancio del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico.

2. Per lo sblocco del turn over, perché ad ogni lavoratore dev’essere garantito di operare in condizioni umane e dignitose.

3. Contro le liste bloccate, per avere la prenotazione della prestazione in tempi certi.

4. Contro il sistema dei ticket, perché il Sistema sanitario deve essere assicurato dalla fiscalità generale proporzionata al reddito.

5. Contro la disposizione “la prestazione si paga prima” perché non si può anteporre il profitto al diritto di salute.

6. Contro il contributo di digitalizzazione, tassa obbligatoria anche per gli esenti ticket, che non fa altro che aumentare ingiustamente la compartecipazione alla spesa pubblica.

7. Per la re-internalizzazione dei servizi

8. Per respingere un sistema “salute” a due velocità: uno per lavoratori con assicurazione per l’assistenza sanitaria integrativa, ed uno “caritatevole” per i disoccupati; uno per chi può anticipare le spese di cura all’estero, che poi gli vengono rimborsate dal SSN e uno per “chi non può” farlo, e deve rivolgersi a strutture pubbliche deprivate sempre più di risorse; uno per chi può permettersi prestazioni private ed uno per chi non può permettersele ed è costretto a lunghe liste di attesa e a migrazioni sul territorio; uno per chi vive in città ed uno per chi vive in zone periferiche, rurali, montane o sulle isole e vede allontanarsi servizi e prestazioni essenziali".

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