Ipovisione e cecità: incontro sulle nuove tecnologie a Villa La Quiete lunedì 5 maggio

Frilli: «alla Regione chiediamo più attenzione alle associazioni e fondazioni che s’impegnano sulla disabilità. C’è fermento positivo e voglia di contribuire a progettare e gestire servizi per il durante e dopo di noi»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2014 23:27
Ipovisione e cecità: incontro sulle nuove tecnologie a Villa La Quiete lunedì 5 maggio

Si intitola “Con altri occhi” l’incontro di approfondimento sulle problematiche di ipovisione e cecità che si svolgerà lunedì 5 maggio a Villa La Quiete (via di Boldrone, 2 - ore 9) per iniziativa del Centro Studi e Ricerche per le problematiche della Disabilità (CESPD) dell’Ateneo fiorentino in collaborazione con il Dipint (Dipartimento istituzionale integrato Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi - Università degli Studi di Firenze).

Dopo l’introduzione di Sandra Zecchi Orlandini, presidente del CESPD, e i saluti del rettore Alberto Tesi, del direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi Monica Calamai, del responsabile del settore ricerca della Regione Toscana Alberto Zanobini e del presidente della conferenza Nazionale delegati disabilità Paolo Mancarella, è previsto un incontro con cinque fisioterapisti non vedenti laureati a Firenze che racconteranno la loro esperienza professionale. La mattinata proseguirà con una tavola rotonda sulle nuove tecnologie applicate alle disabilità visive coordinata da Luca Fanucci (Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa) a cui intervengono Barbara Leporini, presidente dell’Unione Italiana Ciechi (UIC) Regione Toscana, Elisabetta Franchi, responsabile del Centro di consulenza Tiflodidattica – Biblioteca italiana per i ciechi Regina Margherita, Livia Laureti del Centro regionale per l’educazione e la riabilitazione visiva, Andrea Tiezzi, consigliere regionale UIC.

Nel pomeriggio sono previsti tre laboratori: “T-Vedo: ricostruzione tridimensionale di opere d’arte”, a cura del gruppo di ricerca TIPP (Team per l’innovazione di processo e di prodotto del Dipartimento di Ingegneria Industriale) dell’Università di Firenze, coordinato da Monica Carfagni e Lapo Governi, nel corso del quale si realizzeranno dei bassorilievi tattili di tre opere presenti a Villa La Quiete (“Madonna con bambino e angeli” di Gerini Niccolò di Pietro, “Robbiana” di Giovanni della Robbia e “Sposalizio di Santa Caterina” di Ridolfo del Ghirlandaio); “Vietato Non toccare”, percorso multisensoriale ispirato alla Farmacia settecentesca con particolare riferimento alle essenze e agli aromi di Villa La Quiete, a cura di Lucia Sarti dell’Ufficio Accoglienza Disabili dell’Università di Siena; “Corpi: memorie antiche e immagini della mente”, percorso tattile finalizzato alla conoscenza dei sistemi percettivi del corpo umano nella storia dell’arte delle origini e dell’antichità, proposto da Fabio Martini del Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria;.

Approfondimenti

“L’iniziativa – spiega Sandra Zecchi Orlandini – era stata concepita inizialmente come incontro riservato ai fisioterapisti non vedenti laureati a Firenze, dove è attivo da quindici anni l’unico corso italiano riservato a persone con problemi di ipovisione e cecità. Poi abbiamo ritenuto opportuno fare qualcosa in più con la tavola rotonda sul tema delle nuove tecnologie e la disabilità visiva e i tre laboratori. In questo modo – conclude Zecchi – il programma della giornata comprende le varie attività, indirizzate agli ipovedenti e ai non vedenti, promosse dai tre atenei toscani”.Avere uno scambio continuo con la Regione rispetto alle politiche per la disabilità e un’attenzione particolare al tema del dopo e durante noi, che sta a cuore ai familiari delle persone con disabilità grave, psichica e intellettiva.

È quello che pochi giorni fa ha chiesto all’assessore regionale al welfare Stefania Saccardi una delegazione del direttivo del “Dipoi”, il Coordinamento regionale delle associazioni per il Dopo e Durante Noi che riunisce 45 fra associazioni e fondazioni che si occupano di assistenza e integrazione di persone disabili.

«All’assessore Saccardi – spiega la presidente del Dipoi, Patrizia Frilli – abbiamo sottoposto diverse questioni, partendo da un presupposto: a nostro parere in Toscana c’è bisogno di un coordinamento migliore delle politiche per la disabilità, dai percorsi di socializzazione all’assistenza, dall’integrazione socio sanitaria all’inserimento lavorativo. Al Dipoi, in particolare, premono i servizi destinati al “durante e dopo di noi”, che per lo più riguardano persone con disabilità grave, psichica e intellettiva.

Il problema non è solo quello delle risorse destinate alla disabilità. In particolare all’assessore Saccardi abbiamo chiesto una maggiore attenzione nei confronti delle Fondazioni di partecipazione che le famiglie stanno costituendo per dare risposte ai problemi del durante e dopo di noi, una normativa più flessibile che apra a sperimentazioni di forme di assistenza e integrazione che garantiscano autonomia, la semplificazione delle procedure di accreditamento e per avviare attività residenziali o semiresidenziali, la continuità assistenziale/residenziale per i disabili ultra sessantacinquenni e la continuità della presa in carico da parte dei Gom nel passaggio dall’adolescenza all’età adulta.All’assessore – conclude Frilli – abbiamo anche sottolineato che da parte delle famiglie c’è una nuova e forte volontà di progettare e collaborare con le istituzioni pubbliche, ma alla Regione chiediamo di essere più presente rispetto al passato, anche abbandonando l’approccio prevalentemente sanitario alla disabilità».Oltre a Patrizia Frilli, del consiglio direttivo fanno parte in rappresentanza dei diversi territori della Toscana, la vicepresidente Marisa Biancardi di Tuttinsieme (Pistoia), il segretario Alessandro Pagliai di Progetto Futuro (Prato), il tesoriere Giovanni Basso de La Provvidenza (Livorno), e i consiglieri Massimiliano Frascino della Fondazione Il Sole (Grosseto), Maria Stella Pieroni del Coordinamento toscano delle associazioni della salute mentale (Lu), Anna Danzi Fugazza di A.po.di.

Don Gnocchi (Massa), Rosa Fontani di Anffas (Pisa) e Letizia Pini della Fondazione Futura (Siena).

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