Da Banca Etruria a MPS, Vittime del Salvabanche a Siena

La storia di una Banca può condizionare città, regioni, se non addirittura l'intero Paese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2017 15:13
Da Banca Etruria a MPS, Vittime del Salvabanche a Siena

L'Associazione, in collaborazione con l'Associazione Buongoverno si ritrova "Ad un anno e mezzo dall'azzeramento dei risparmiatori delle 4 banche risolte e ad un passo da quella che potremo definire la crisi sistemica del comparto bancario italiano, gli autori del disastro continuano a negare l'evidenza, nascondendosi dietro un dito".L'Associazione Vittime del Salva Banche, in collaborazione con l'Associazione Buongoverno Mps incontrerà i cittadini martedì 13 Giugno, presso Palazzo Patrizi, a Partire dalle ore 21:15 per fare chiarezza su ciò che sta accadendo al Monte dei Paschi, e quali saranno i possibili scenari per chi ha investito in questa Banca "Ripercorrendo ciò che è successo ai risparmiatori delle 4 banche e quello che presto accadrà e che è già accaduto ai risparmiatori delle venete".

L'incontro sarà moderato dalla direttrice de Il Cittadino On Line, tra i relatori Nicola Borzi caposervizio coordinatore Plus24, Il Sole 24 ore.

"Si continua - recita la nota stampa delle associazioni - a respingere ogni responsabilità rifiutandosi di trovare finalmente una soluzione credibile alla vicenda, confidando forse solo nella rassegnazione dei risparmiatori italiani, che forse alla fine troveranno del tutto normale pagare con i propri risparmi la gestione scellerata delle banche in cui hanno risposto i loro investimenti.Il Governo continua ad ignorare la visione d'insieme del problema riguardante il comparto bancario italiano, continuando ad improvvisare soluzioni differenti alle varie emergenze finanziarie che si è trovato e si troverà ancora a risolvere, per poi essere ovviamente bacchettato dall'Europa.Soluzioni che colpiscono solo i risparmiatori, mentre le banche vengono, con enormi sacrifici, rigenerate o riciclate, fino al prossimo tracollo, in cui a rimetterci la pelle saranno ancora una volta i cittadini, o con i risparmi o con le tasse. In tutto questo assisteremo ancora ad una volta a dichiarazioni irriverenti dei vertici apicali di questo disastro, in cui o si arroccano a difesa del proprio operato o si scaricano le colpe a vicenda, e mai e dico mai, fanno ammenda delle loro responsabilità, recuperando un minimo di fiducia, che tanto servirebbe al sistema. Quello che si vuole ignorare però è che la storia di una banca e quello che succederà condizionerà città, regioni, se non addirittura l'intero Paese, per molti anni a venire".

"L'ignoranza non paga - la conclusione - a questo punto occorre spalancare gli occhi. Perché non è affatto vero che tutto va bene, e che non ci sono emergenze. I risparmiatori sono stufi di essere presi in giro". 

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