Corruzione a Firenze: Area di Castello, in Appello condanne per tutti

In primo grado la condanna per il solo Gianni Biagi, riconosciute accuse anche per Salvatore Ligresti, Graziano Cioni, l'architetto Casamonti e l'ingegnere Giombini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 ottobre 2015 09:40
Corruzione a Firenze: Area di Castello, in Appello condanne per tutti

L'urbanizzazione dell'area a nord-ovest di Firenze è un rebus fin dagli anni '80. Con la Giunta PD guidata da Leonardo Domenici, la svolta decisiva con la progettazione di una nuova città residenziale e l'idea, poco appassionante per Palazzo Vecchio, del Parco cuscinetto e ambientalmente corretto di 80 ettari. Secondo la Procura l'iter procedurale nascondeva pesanti irregolarità, il Tribunale che aveva scagionato gran parte degli imputati, colpendo il solo Assessore all'Urbanistica per abuso d'ufficio, torna ora sui passi della Giustizia e condanna tutti con pene di diversa entità.Graziano Cioni, l'ex sceriffo per i fiorentini, affida il suo commento ai Social: "Il processo di secondo grado su Castello ha ribaltato la sentenza di assoluzione di primo grado motivata perché “il fatto non sussiste” , il Presidente della corte giudicante Alessandro Nencini mi ha condannato ad un anno e un mese con la condizionale.

Ricorrerò in Cassazione.

Non ho parole.

Sotto accusa, così hanno capito gli avvocati, fra 60 giorni leggeremo le motivazioni, i contributi in denaro che ho chiesto e ottenuto dalla Fondiaria per la diffusione dell’opuscolo sul regolamento di polizia municipale, per l’acquisto di condizionatori d’aria per le abitazioni di anziani soli, per iniziative relative a campagne sulla sicurezza stradale, tutto nella più grande trasparenza. Ho chiesto contributi per le iniziative dell’assessorato anche ad altre aziende private che hanno la loro attività nel Comune di Firenze. Così hanno fatto altri miei colleghi per le attività legate alla propria delega. Non credo che mi si dovesse ringraziare ma nemmeno credevo di incorrere in qualche reato, e così è stata l’opinione del collegio giudicante nel primo grado di giudizio.

Dal 2008 al 2013 è stato un calvario che non sto a ripercorrere, pagato caro. Negli anni passati per ben due volte mi avevano offerto una tangente e io li ho fatti arrestare. Ora mi ritrovo prima indagato e poi in appello condannato per corruzione, non so se viene definita impropria o indiretta. So solo che dopo 7 anni c’è un nuovo inizio, un nuovo tormento, altre notti insonni, altri sguardi di chi pensa che qualcosa ci sia.

Vorrei dire basta non ne posso più, ma non lo posso fare, per i miei figli, per chi mi vuol bene , per chi mi ha creduto fino dal primo momento, per chi mi sta messaggiando la sua solidarietà. Starò un passo indietro come è giusto che sia per la condanna che da oggi mi porto dietro. Ma difenderò la mia onorabilità fino in fondo. Mi hanno chiesto cosa penso di chi mi ha condannato, penso che anche il magistrato è una persona umana, con i pregi, difetti e errori di ognuno di noi, solo che i suoi errori li paghi, a caro prezzo, con la tua vita".

Un'area di oltre 150 ettari sulla quale lo sguardo si è posato più volte per collocare tutto ciò che non trovava più posto a Firenze: lo Stadio è solo la ciliegina sulla torta. Per dissequestrare gli 80 ettari di Parco e 'restituirli' al Comune di Firenze per farne una Cittadella Viola, Matteo Renzi chiese l'intervento di uno specialista di Diritto Amministrativo.Adesso è atteso il ricorso in Cassazione.

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