Contro il bullismo: l’Università di Firenze sperimenta nelle scuole il metodo KiV

Primi risultati dell’applicazione del programma finlandese di prevenzione, il fenomeno ridotto della metà negli istituti campione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 novembre 2014 22:50
Contro il bullismo: l’Università di Firenze sperimenta nelle scuole il metodo KiV

Affrontare il fenomeno del bullismo scolastico adottando un modello di prevenzione e contrasto accreditato a livello internazionale. E’ la sfida intrapresa dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze, che nell’anno 2013-14 ha organizzato in dodici scuole toscane (primarie e secondarie inferiori) di Firenze, Lucca e Siena una sperimentazione del programma antibullismo KiVa, progetto finlandese già testato in Olanda, Galles, USA, Lussemburgo, Estonia e Giappone. Se ne è parlato oggi all’Ateneo fiorentino in un convegno internazionale.

Gli esiti dell’esperienza – che ha coinvolto 1.600 studenti e 100 insegnanti e che consiste in dieci lezioni annuali oltre ad interventi mirati nei casi più gravi - sono assai positivi: dalle rilevazioni della fine dell’anno scolastico il fenomeno del bullismo, nelle sue varie implicazioni e percezioni, risulta praticamente dimezzato nelle classi che hanno sperimentato il Modello KiVa (denominate “scuole sperimentali”), a differenza delle classi cosiddette “di controllo”, dove il programma non è stato applicato e i comportamenti offensivi registrano nel tempo notevole stabilità.

Nelle scuole primarie sperimentali, ad inizio anno, nei questionari anonimi il 9,7% degli studenti si è dichiarato autore di prevaricazioni (il cosiddetto “bullismo agito”): a fine anno era il 3,6%, mentre nelle classi di controllo il dato ha registrato una lieve flessione dal 6,8% al 5,9%. Il fenomeno è stato analizzato anche dal punto di vista di chi subisce i comportamenti offensivi o violenti: all’apertura dell’anno scolastico il 24% degli studenti delle scuola primarie KiVa ha dichiarato di essere stato vittima di episodi di prepotenza da parte dei compagni (la cosiddetta “vittimizzazione”), mentre a fine anno la percentuale è scesa addirittura all’11%. Per le scuole di controllo la flessione è stata invece assai lieve, dal 21% al 19%.

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Nelle scuole secondarie inferiori soggette al modello KiVa, inoltre, il bullismo passa dal 4,7% al 2,2% e la vittimizzazione dal 7,5 al 6,1% (nelle classi di controllo, invece, il bullismo passa solo dal 3,7% al 3,1% e la percentuale di “vittime” di questi comportamenti addirittura aumenta dal 5,7% al 6,6%).

“La sperimentazione del modello KiVa, programma elaborato dall’Università di Turku in Finlandia – spiega la coordinatrice della sperimentazione Ersilia Menesini, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze – mostra nelle scuole italiane una potenzialità del programma di pari livello o anche superiore a quanto rilevato nelle esperienze dei paesi del Nord Europa. Oltre alla forte riduzione dei comportamenti di bullismo, abbiamo registrato – prosegue Menesini - anche un cambiamento delle norme di gruppo, degli atteggiamenti a favore delle prepotenze o dell’empatia verso le vittime: il programma KiVa, quindi, evidenzia anche effetti secondari positivi sulla percezione del clima di classe e sul benessere a scuola”.

La sperimentazione, che è stata realizzata grazie alla collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana, proseguirà anche nel presente anno 2014-2015, con ventidue scuole toscane che sperimenteranno il metodo, affiancate da una decina di scuole di controllo; all’indagine si aggiungerà anche una rete di scuole di Caltanissetta.

Sempre sui temi dell’approccio sperimentale ai problemi e della valutazione di efficacia degli interventi nell’ambito della psicologia dello sviluppo (le cosiddette “pratiche evidence-based o certificate”) il Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell’Università di Firenze tiene dal 20 al 22 novembre, insieme all’Associazione Italiana di Psicologia (AIP), una training school internazionale sugli interventi nei contesti familiari e scolastici.

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