Consiglio metropolitano di Firenze: si riunirà ogni due settimane

Gli interventi: infrastrutture, semplificazione, sviluppo economico. Dario Nardella: "dalla Legge Del Rio una svolta e un modello perfettibile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2014 14:31
Consiglio metropolitano di Firenze: si riunirà ogni due settimane

Il Sindaco Metropolitano di Firenze Dario Nardella ha aperto la prima seduta, di insediamento, del Consiglio metropolitano di Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. "Considero questa giornata solenne, un momento storico per Firenze e per tutta l'area metropolitana", ha esordito Nardella. Con le votazioni avvenute il 28 settembre, registrando una larghissima partecipazione, sono stati nominati i 18 consiglieri metorpolitani che hanno il compito di rappresentare tutto il territorio a partire dai Comuni che lo costituiscono.

Si è innescato il percorso che "ci ha portato a questo insediamento e che dovrà portarci al conseguimento di risultati decisivi". Si tratta di far crescere questa nuova realtà istituzionale. Oggi "segniamo il passaggio dalla Provincia di Firenze alla Città metropolitana". Termina in qualche modo una lunga attesa, di quasi più di quindici anni, "troppo lunga, che sta a noi colmare facendo funzionare immediatamente tutti gli organi che dovranno sovrintendere la vita di questa realtà". Da Nardella un omaggio alla storia della Provincia, "ricca e straordinaria, cominciata 150 anni fa" e che oggi si conclude, con una sottolineatura per "la passione e la dedizione di Andrea Barducci", Presidente della Provincia uscente, che è stato applaudito calorosamente dall'Assemblea metropolitana e dai presenti alla seduta del Consiglio: tra di loro i comandanti dei corpi di sicurezza, i rappresentanti delle forze economiche e sindacali, il Prefetto Varratta, i sindaci, l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, la presidente della Comunità Ebraica Sara Cividalli. La Città metropolitana "non sarà una copia sbiadita della Provincia di Firenze".

Eliminare 42 sportelli alle imprese, eliminare 42 duplicazioni di ogni cosa, semplificare. "Dal 1° gennaio - spiega il Sindaco metropolitano di Firenze Dario Nardella, nel discorso di insediamento per la prima seduta del Consiglio del nuovo ente - lavoreremo al Piano strategico, occasione sulla quale tutte le forze economiche e sociali si ritrovano per costruire il proprio futuro". Non è un adempimento burocratico ma una bussola costruita insiema alla società. Ogni euro investito nell'economia del territorio metropolitano produce un effetto di moltiplicazione delle risorse.

La Città Metropolitana sarà impegnata nella direzione dello sviluppo economico ed occupazione. Il territorio fiorentino produce oltre il 2 per cento della ricchezza nazionale e nel primo semestre del 2014 il saldo tra occupazione persa ed acquisita è stato positivo, caso più unico che raro nel Paese. Da qui alla fine di dicembre il Consiglio metropolitano lavorerà all'elaborazione del nuovo Statuto: "Vorrei che fosse uno strumento semplice, snello - ha sottolineato Nardella - che detti la vita essenziale della Città.

Scommettiamo sul territorio. Per questo vorrei proporre che il Consiglio metropolitano non abbia una sede unica ma si riunisca nei municipi, andando dai cittadini". L'idea è che il Consiglio si riunisca ogni due settimane, il mercoledì, e che non vi sia una Commissione Statuto ma che che tutta l'Assemblea lavori al documento, con il supporto di un gruppo di tecnici. Nel Salone dei Cinquecento osservato un minuto di raccoglimento per le vittime dell'alluvione in Maremma. "Va aperto da subito un confronto serrato con lo Stato e con la Regione - ha continuato il Sindaco - non per rivendicare ma per proporre e offrire.

Credo nell'asse fra la Toscana e la Città metropolitana di Firenze. Dobbiamo partire dal modello di sviluppo e poi da lì ricavare le funzioni da assegnare all'ente. Lo Stato deve dirci se crede nelle città metropolitane e agire conseguentemente".

"Passione e dedizione" non sono mai mancati anche ai Presidente che hanno preceduto Andrea Barducci, ha continuato il Sindaco metropolitano: si sono "impegnati in un territorio tra i più belli e significativi" non solo del Paese. La solennità dell'insediamento è sottolineata dal Salone dei Cinquecento, sala civica per eccellenza. Qui 150 anni fa si insediava la Camera dei Deputati e qui si sono svolti incontri tra i più significativi della comunità internazionale, come quelli promossi da Giorgio La Pira, che sviluppò la diplomazia delle città in piena guerra fredda.

La presenza dei più importanti rappresentanti delle Istituzioni è per Nardella espressiva "di un'attenzione corale verso questo nuovo progetto e questa nuova missione. Ci sono spirito di unità e forte consapevolezza di quanto oggi più che mai la comunanza delle energie, delle forze economiche e sociali, religiose e culturali del territorio sia punto sui cui fondare la vita del nuovo ente. Nardella rilancia l'immagine lapiriana della "città umana". La Città Metropolitana ha conosciuto una svolta grazie alla Legge Del Rio che ha definito un modello certamente "perfettibile, che può migliorare".

La Città metropolitana non sarà "l'ennesimo soggetto istituzionale", non servirà a dare voce al nuovo politico di turno: "Perderemmo l'occasione di dare senso e sostanza alla riforma istituzionale sulla quale siamo nati". Dunque stabilire rapporto con i nostri cittadini per "vivere una missione e trasmettere il senso di un progetto. Solo con l'alleanza di tutte le popolazioni del territorio potremo dare forza a questo modello, incisivo, per moltiplicare le energie del territorio. Non vuole essere un livello che si frappone nella catena istituzionale, ma uno strumento funzionale alla vita dei nostri territori, scommettendo sula centralità del capitale umano".

Approfondimenti

Nella prima seduta dell'Assemblea metropolitana, gli interventi dei nuovi consiglieri. Riccardo Lazzerini (Città Metropolitana Territori Beni Comuni), che è stato anche consigliere provinciale di Firenze nell'ultima legislatura, propone di reinserire "il suffragio universale per la Città metropolitana per garantire una vera rappresentatività e un legame diretto con il territorio". Lazzerini richiede anche di valorizzare le professionalità del personale della Provincia nel quadro e nella prospettiva del nuovo ente. Emiliano Fossi (Pd) parla di "passaggio istituzionale atteso.

Da ora in poi bisogna guardare al presente e al futuro. Dobbiamo uscire dalla fase della contrapposizione e superare, in modo inclusivo, il conflitto fra capoluogo e territori". Saverio Galardi (Movimento 5 stelle): "Il Movimento 5 stelle c'è, ma con una posizione opposta a quella dei partiti che hanno decretato la nascita delle Città metropolitane. Siamo contrari all'ente di secondo grado e faremo di tutto perché abbia un futuro elettivo direttamente dai cittadini. Dario Nardella è sindaco di un territorio che non ha avuto voce nell'eleggerlo.

Palazzo Vecchio simbolo del potere fiorentino, nel futuro la Città metropolitana abbia una sua personalità indipendente". Anna Ravoni (Liste civiche per la Città metropolitana) registra che la Città Metropolitana si presenta come "ente di secondo grado distante dai cittadini. Lavoriamo per costruire un futuro che colmi questa distanza, prevedendo nello Statuto l'elezione diretta". Per Marco Semplici (Forza Italia) "alla Città metropolitana manca la spina dorsale di Prato e Pistoia.

Speriamo si possa guardare oltre, alla fine del nostro mandato. Le competenze importanti, ma dobbiamo ancora capire quali risorse abbiamo a disposizione. Va valorizzato e coinvolto il potenziale professionale della Provincia". "Dobbiamo avere il senso di dotare l'ente di funzioni e risorse che stiano nella nuova visione della Città e dell'area - dice Alessio Falorni (Pd) - Una priorità è lo sviluppo manifatturiero. Eliminiamo il rischio che si identifichi nella Città un centro ed una periferia.

Vanno colmati i ritardi. La chiave del successo è nell'omogeneità delle infrastrutture sul territorio". Andrea Ceccarelli (Pd) vede un elemento distintivo "nella semplificazione: da lì dovremo partire nell'elaborazione dello statuto". Benedetta Albanese (Pd) identifica nelle infrastrutture uno dei temi principali su cui si dovrà lavorare come Città metropolitana. Secondo Domenico Antonio Lauria (Pd) "i cittadini vogliono la semplificazione, il miglioramento della qualità della vita, lo sviluppo di infrastrutture e tramvie". Brenda Barnini (Pd), Vice Sindaco metropolitano, rimarca come "il meglio sia nemico del bene.

Se ogni volta che ci volgiamo al cambiamento con il di retropensiero di seguire una strada diversa, sprechiamo l'occasione che ci viene data. Prenderei con le molle il discorso sul suffragio universale Spetterà ad altri dare un giudizio storico sulla legge Del Rio, anche a noi tra qualche anno, ma ora noi dobbiamo lavorare, con curiosità, determinazione e umiltà". Ora il Consiglio ha davanti tre sedute per l'approvazione dello Statuto. La prossima Assemblea metropolitana sarà il 29 ottobre.La Città metropolitana apre scenari nuovi.

La presenza di un alto numero di consiglieri eletti nella città di Firenze è espressiva di una volontà di collaborazione reale e leale con le diverse anime ed esigenze del territorio che rappresentiamo". Il consigliere Angelo Bassi (Pd), a commento della seduta di insediamento del Consiglio metropolitano di Firenze, stamani in Palazzo Vecchio, vede nel nuovo ente "un decisivo strumento di armonizzazione, pronto a confrontarsi con le sfide occupazionali e dello sviluppo economico, come anche quelle infrastrutturali e culturali, sapendo che dietro ogni cifra, ogni fenomeno, ci sono persone con nomi e cognomi, troppi dei quali resi anonimi dalla crisi e da modelli esasperati di individualismo. Ci sono giovani a cui offrire prospettive e al tempo stesso una popolazione anziana tra le più alte d'Europa che non per questo può essere considerata meno foriera di sostegno al futuro, tanto più che nell'ossatura fragilizzata della società italiana, sono proprio gli anziani a reggere le sorti delle famiglie e di figli e nipoti che non trovano lavoro.

Giovani e anziani sono per molti versi le facce di una stessa medaglia". Una città umana, "così come evocata stamani, sa mettere insieme le generazioni, ma anche le provenienze: il territorio metropolitano è anche multietnico e questo deve costituire una ricchezza e un elemento di sviluppo".

Nel momento in cui la Provincia di Firenze si appresta a lasciare il campo alla costituenda Città Metropolitana, gli amministratori di Palazzo Medici Riccardi presentano la situazione dei conti, così come appaiono sintetizzati nel quadro generale riassuntivo del mese di settembre 2014. All’incontro con i giornalisti, previsto alle ore 11,30 di giovedì 16 ottobre nella sala stampa O. Fallaci di via Ginori 8, Firenze, parteciperanno: il Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e l’Assessore provinciale al Bilancio e Vicepresidente, Tiziano Lepri. “Se prendiamo in esame la situazione complessiva delle Province – premette Tiziano Lepri – possiamo dire che la Provincia di Firenze è una sorta di ‘mosca bianca’ degli equilibri di bilancio.

Tra l’altro, l’amministrazione di Palazzo Medici Riccardi si offrì volontaria per adottare fin dal 2012 i nuovi criteri di bilancio, che rendono il quadro dei conti più trasparenti. Questo ci ha poi aiutato a rispettare il patto di stabilità e ad essere regolari nei pagamenti dei fornitori”.

"Più coinvolgimento dei cittadini e maggiore chiarezza su funzioni e risorse" Dopo quasi 150 anni, "il Salone dei 500, ritorna ad essere protagonista della scena politica di Firenze. Due eventi che seppure distanti, presentano un elemento di contatto. Così come nel 1865 si insediò a Palazzo Vecchio il Parlamento di un Regno d'Italia incompiuto - oggi, nel 2014, si riunisce il Consiglio di una Città Metropolitana oggettivamente incompleta. Se infatti all'epoca mancava all'Italia Roma, il cuore del nostro Paese, oggi la Metropoli fiorentina risulta essere mutilata della sua spina dorsale, ovvero Prato e Pistoia". Il consigliere metropolitano di Forza Italia Marco Semplici rileva come "l'Istituzione di cui -tutti noi- siamo membri costituenti presenta molteplici problematiche, sotto numerosi punti di vista.

La cosiddetta Legge "Delrio" ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliere e di votare il Sindaco metropolitano, ma non gli oneri delle tasse. L'accelerata in campagna elettorale con la l.56/2014, nella passata primavera, ha rischiato e rischia tuttora di creare ricadute sui servizi alla cittadinanza e di mortificare professionalmente un eccellente staff di dipendenti pubblici provinciali (oltre 800). Sarà nostro primario compito dipanare ogni dubbio al riguardo". Ciò detto, "andiamo oltre.

Oggi nasce la Città Metropolitana di Firenze e non sarà il nome a farne le fortune ma il nostro effettivo operato. Le numerose e importati competenze assegnategli aumentano legittimamente le aspettative su di essa. Un'Istituzione già definita -"giornalisticamente" parlando- una super provincia. Ma, per essere tale, servono anche eccezionali risorse economiche e in epoca di spending review legittimi dubbi di opportunità ci assalgono". "Noi, come Forza Italia - conclude Semplici - vogliamo essere propositivi e tutelare al massimo gli interessi dei neo nati cittadini metropolitani fiorentini.

Per questa ragione siamo disponibili a lavorare fin da subito allo Statuto ed al Regolamento (obblighi di legge) affinché siano affrontate quanto prima tematiche fondamentali legate allo sviluppo del nostro territorio".

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