Consiglio a Sollicciano, Nardella: "Al lavoro per potenziare da giugno il trasporto pubblico"

orza Italia: "E' mancata la voce della Polizia penitenziaria, ne chiederemo conto". Incontro con i detenuti, nei giorni scorsi, per presentare un volume che racconta le iniziative condotte in questi anni per fermare il male estremo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 dicembre 2017 09:04
Consiglio a Sollicciano, Nardella:

"Ho dato mandato all'assessore alla mobilità Giorgetti, che si sta occupando della riorganizzazione del trasporto pubblico locale in vista dell'entrata in vigore a giugno delle due nuove linee della tramvia, di potenziate le linee degli autobus che collegano il carcere alla città. Inoltre, della questione dei trasporti da e per Sollicciano vorrei parlarne anche con il sindaco di Scandicci Fallani".

Lo ha detto il sindaco Dario Nardella, intervenendo nel Consiglio comunale alla Casa circondariale di Sollicciano, nel corso del quale ha proposto di intitolare il carcere ad Alessandro Margara, magistrato ispiratore della riforma penitenziaria che ha avuto una visione profondamente umana del carcere. Al Consiglio ha partecipato, tra gli altri, il ministro per la Giustizia Andrea Orlando. Presenti, tra gli altri, il sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore e il deputato David Ermini. Il sindaco, oltre alla questione dei trasporti aperta da anni, nel corso del suo intervento ha affrontato anche l'altra questione aperta del ricorso alla semilibertà: "Per applicare al massimo la semilibertà siamo alla ricerca di un immobile del Comune da mettere a disposizione del direttore del carcere Fabio Prestopino e del provveditore regionale Antonio Fullone affinché il ricorso a questo trattamento sia sempre più ampio.

Perché chi ottiene la semilibertà conquista un grande valore: conquista la libertà, ma anche la responsabilità verso la società". Il sindaco Nardella ha spiegato poi che ogni anno il Comune investe 450 mila euro per progetti interni ed esterni al carcere. Tra i progetti portati avanti fuori dalla struttura ci sono l'accoglienza esterna per misure alternative, il Centro diurno Attavante in un locale comunale e il progetto Lost a Trespiano (per l'avviamento al lavoro dei detenuti), mentre tra i progetti realizzati all'interno della casa circondariale c'è l'Operatore Ponte, che supporta i detenuti nel rapporto con i servizi del territorio.

Oltre a questi progetti di recente l'amministrazione comunale ha approvato la delibera presentata dall'assessore al Welfare Sara Funaro, che prevede di inserire negli appalti del Comune e delle partecipate una riserva del 5% a cooperative B per inserimenti lavorativi per soggetti svantaggiati, tra cui anche i detenuti. "Pensiamo che solo attraverso opportunità concrete possiamo dare la possibilità di una vita differente e diminuire l'alto tasso di recidività, oggi al 70% - ha spiegato il sindaco Nardella -.

La delibera approvata é un atto importante, che riporta al centro il tema del lavoro nelle politiche sociali che sempre più si discostano dal puro assistenzialismo per dare dignità e recupero sociale". "Dobbiamo trasformare il carcere da luogo di risentimento e dolore a luogo di speranza - ha detto Nardella - perché dobbiamo iniziare a lavorare dal primo giorno in cui una persona vi entra e non dal giorno in cui esce. Questo perché le persone che entrano continuino a mantenere la fiammella della speranza e dell'ottimismo per la propria vita professionale e lavorativa, per i propri familiari e per la propria salute".

"Un sistema penitenziario efficace deve porre le sue basi non solo sulla pena, ma anche e soprattutto sui temi educativi e culturali se non vogliamo che le persone escano dal carcere peggiori di come sono entrate - ha aggiunto il sindaco -. Noi vogliamo che il carcere diventi luogo di riabilitazione sociale, solo così possiamo creare una società migliore". Infine, il sindaco ha comunicato l'istituzione del Premio Nicola Zuppa, insegnante di Sollicciano recentemente scomparso, a cui sta lavorando l'assessore Funaro.

Il premio prevedrà la possibilità di erogare due borse di studio ai detenuti che si distingueranno per l'impegno dimostrato.

Il gruppo PD ringrazia la Presidente del Consiglio Comunale Biti ed il Sindaco Nardella per aver voluto effettuare un consiglio comunale nella casa circondariale di Sollicciano: “E' stata un'espressione forte di vicinanza alle problematiche carcerarie, sia di chi deve scontare la pena, sia dei tanti che vi lavorano. I detenuti – proseguono i consiglieri del gruppo PD – sono parte della comunità cittadina e per questo è importante dare loro l’occasione di partecipare ad una riunione del Consiglio Comunale, organo espressione della comunità stessa.

Infatti, è vero che si tratta di persone che hanno violato le regole della civile convivenza, violazione evidentemente grave a cui l’ordinamento reagisce con l’applicazione nei loro confronti della massima sanzione penale, ovvero la privazione della libertà personale, ma è anche vero che la Carta fondamentale, la Costituzione, tra i principi fondamentali, inserisce all’art. 27, quello secondo cui le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità. La norma prevede che la detenzione deve tendere sempre alla rieducazione del condannato.

Quindi, è proprio in quest’ottica, che deve essere intesa la decisione di tenere una sessione del Consiglio Comunale a Sollicciano. E proprio in questo aspetto rieducativo, e finalizzato al reinserimento sociale del detenuto, assume rilevanza l’odierna iniziativa che ha anche l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica sulla realtà carceraria e sulle sue problematiche che devono coinvolgere non solo coloro che ne fanno parte: detenuti, personale della Polizia Penitenziaria, operatori sanitari, psicologi, educatori, ma anche la comunità cittadina.

Diverse – proseguono i consiglieri PD – le problematiche ancora da risolvere. La carenza di personale e di servizi vitali, l'implementazione di servizi sanitari e di spazi per garantire la salute dentro e fuori per i detenuti, il potenziamento dei percorsi educativi e del trasporto, più figure professionali e sociali a supportare gli operatori e sanare le criticità strutturali e di vita quotidiana sono fra le priorità che intendiamo monitorare per una soluzione nel breve periodo. Così come fondamentale è la richiesta di realizzare misure alternative alla reclusione in comunità educanti, che sappiamo essere efficaci nel prevenire le recidive e nel recupero di coloro che hanno commesso reati come chiede la nostra Costituzione. E' necessario – concludono i consiglieri PD – avere una direzione stabile del penitenziario.

Il Governo è intervenuto rispondendo a talune lacune ma serve ancora molto per dare la giusta dignità a tutti coloro che, quotidianamente, vi lavorano. Un pensiero particolare, in questa giornata, lo rivolgiamo a “Don Cuba”, don Danilo Cubattoli, il parroco scalatore, prete che ha avuto sempre a cuore la sorte dei carcerati”.

Questo l'intervento del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai: "Mi reputo fortunato ad aver avuto l'occasione di ascoltare oggi chi vive il carcere in questa seduta del consiglio comunale. Mi aspettavo di ascoltare anche la voce della Polizia penitenziaria, ma invece non c'è stata. Chiederò conto a chi di dovere sulle responsabilità di questa assenza, che sicuramente non dipende dalla presidenza del consiglio che aveva previsto un intervento. Quando si parla di carcere non si parla solo detenuti ma anche degli operatori della polizia penitenziaria, che condividono gli stessi problemi di chi si trova a scontare una pena.

Grandi e piccoli problemi quotidiani, come l'assenza di acqua calda o di ventilatori per dare sollievo al caldo in estate, ad esempio. Come politici abbiamo un dovere di trasparenza nei confronti dei detenuti e degli agenti di polizia: tentare di dare una tempistica certa per gli interventi necessari all'interno del carcere. Il ministro Orlando ha dato tempi per le cose da realizzare; noi controlleremo che siano rispettati. Ringrazio l’onorevole Bergamini che ha voluto essere qui oggi, a testimonianza dell’impegno di Forza Italia su questi temi a tutti i livelli. Registriamo la volontà del sindaco Nardella di migliorare i trasporti da e per il carcere con nuove linee di autobus.

Bene, ricordiamo che resta da sistemare la strada di fronte al carcere, utilizzando i dissuasori per limitare la velocità dei veicoli, riqualificare il parcheggio. Sul lavoro siamo tutti d'accordo: che i detenuti possano avere la possibilità di lavorare è fondamentale per la loro rieducazione e il futuro reinserimento nella società. E sappiamo che già oggi si danno opportunità di lavoro all'interno del carcere. Di questo oggi non si è parlato abbastanza; se ci fosse stato l'intervento della Polizia penitenziaria, di coloro cioè che a quel lavoro sovrintendono ogni giorno, sarebbe stato possibile saperne di più. Da parte nostra anche quest’anno, come l’anno scorso, incontreremo con una delegazione del partito la Polizia penitenziaria per ascoltare i loro problemi e riportarli all’assemblea cittadina".

Riapre dopo circa tre anni di lavori e di restauri l’Istituto Penale Minorile "Meucci" di Firenze, in Via Orti Oricellari. Il ritorno alla normalità dell’Istituto sarà celebrato Mercoledì 13 Dicembre alle 11.30. E sarà un evento molto particolare, perché, oltre agli interventi e ai saluti istituzionali, ad allestire il catering, con prodotti biologici e biodinamici, saranno sei ragazzi dal passato difficile e sulla via del riscatto. Tre di loro hanno partecipato al progetto di formazione e di reinserimento lavorativo che si chiama "Chance", e altri tre sono ‘drop-out’ giovani che hanno abbandonato precocemente la scuola.

Insieme a loro, uno chef e un aiuto cuoco che li hanno seguiti nel progetto "una chance a tavola", organizzato dall'Istituto di Formazione APAB, corso che prevede il rilascio dell’attestato finale. Il catering per la riapertura dell’IPM costituisce una dimostrazione ‘live’ del loro percorso di crescita personale e professionale. Anche la presentazione della riapertura dell’IPM, con il nuovo Direttore Interregionale Antonio Pappalardo, rientra nello spirito delle iniziative fin qui prese per i giovani in difficoltà: garantire un percorso di formazione che sia di riscatto per loro stessi e di riconciliazione con la collettività.

Si è svolto nei giorni scorsi (nel pomeriggio di mercoledì 6 dicembre), l'incontro con i detenuti del penitenziario di Sollicciano per presentare 'Oltre le sbarre per la vita', un volume che nasce dalla collaborazione tra la Comunità di Sant'Egidio, la Presidenza del Consiglio regionale della Toscana e i responsabili dell'Amministrazione penitenziaria, e che raccoglie come in un album le iniziative, le testimonianze, gli incontri condotti in questi anni con i detenuti per dire no alla pena di morte. All'incontro hanno partecipato il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il Provveditore dell'Amministrazione penitenziaria toscana Antonio Fullone, la direttrice dell'Ufficio Detenuti e Trattamento Angela Venezia, il direttore di Sollicciano Carlo Berdini, il Comandante Massimo Mencaroni, con don Roberto Falorsi, co-cappellano del penitenziario, Michele Brancale (per Sant'Egidio), Ionut Coman (parroco della Chiesa romena ortodossa), Hamdan El-Zeqri (Comunità Islamica) e Daniele Santi (Soka Gakkai). Dal 2012, nella campagna 'Città per la vita', che ogni 30 novembre, in occasione della Festa della Toscana vede città, istituzioni e associazioni aderire con diverse iniziative alla campagna mondiale contro la pena di morte, Sollicciano è un testimonial di Firenze. Anche per questo Sollicciano è stato "gemellato" a un'iniziativa che, grazie alle corrispondenze e ai contatti avviati dalla Comunità di Sant'Egidio di Firenze, ha portato la 'Festa della Toscana' anche in Ohio, a Cincinnati, dove l'arcivescovo, con l'Intercommunity Justice and Peace Center, ha promosso il 30 novembre una preghiera interreligiosa nella cattedrale di San Pietro in vincoli per la fine della pena di morte in Ohio e ovunque.

L'arcivescovo Mons. Dennis M. Schnurr ha scritto: "Illuminando la Cattedrale di San Pietro in Carcere, l'Arcidiocesi si unisce alle comunità in tutto il globo nel chiedere un termine all'uso della pena di morte. Ci riuniremo in preghiera con altri gruppi comunitari e confessionali concordi nel ritenere che non esista alcuna ragione morale o pratica per il nostro governo nel portare via un'altra vita umana al fine di stabilire giustizia e sicurezza. Inoltre confermiamo il nostro impegno accanto alle famiglie ed amici delle vittime che hanno patito per le azioni terribili di chi ha commesso reato.

Insieme, possiamo risplendere come un faro di speranza e guarigione contro ogni violenza". Non è solo un sogno, quello di un mondo liberato dalla pena di morte, ma un impegno concreto che negli ultimi anni ha visto soggetti della società civile, dialogare con gli Stati per riconoscere pienamente il diritto che vale più di tutti: quello alla vita. Perché un organismo statale non può usare la vendetta per ottenere giustizia e perché ormai è anche statisticamente dimostrato che la pena capitale non funziona come deterrente per i reati. La Giornata mondiale delle 'Cities for life - Città contro la pena di morte' si celebra nel mondo il 30 novembre in ricordo della prima abolizione della pena capitale ad opera di uno Stato, che fu il Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786 per volontà del Granduca Pietro Leopoldo di Toscana.

Insieme all'iniziativa condotta a Solliciano, hanno aderito in particolare i Comuni di Tavarnelle Val di Pesa, Vinci e Certaldo.

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