Concordia, tra Piombino e Genova c'è di mezzo il mare

Il presidente della Toscana rivendica il potere di decidere, la questione diventa nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 giugno 2014 15:17
Concordia, tra Piombino e Genova c'è di mezzo il mare

Una bomba ecologica che contiene ancora 160 metri cubi di fluido inquinante, un giorno soltanto di viaggio per portare il relitto a Piombino, rispetto ai cinque che occorrerebbero per trasferirlo a Genova attraversando una notevole porzione di mare.Vinta la sfida con la Turchia e accantonata l'ipotesi Vanguard, il rimorchiatore che avrebbe necessitato di sollevare il relitto spostandolo ancora più verso la costa del Giglio, adesso la questione è nazionale: è scontro burocratico tra Toscana e Liguria.Troppi i danni subiti dagli isolani e dalla regione, solo in parte leniti dall'ipotesi di poter recuperare economicamente dalla demolizione del natante. Adesso si ipotizza la beffa.

"Per la demolizione del relitto o si prende in considerazione anche Piombino o tutta la Toscana si metterà di traverso" parola di Enrico Rossi dopo la notizia che il relitto è "promesso" al porto di Genova Voltri.

"In questi giorni sono stati molti i commenti festosi e le descrizioni preventive sulla sorta di spettacolo che dovrebbe svolgersi a Genova con il relitto della Costa Concordia, dimenticando persino che si è trattato di una tragedia. Noi in Toscana non possiamo dimenticarlo, e prima di tutto non possono il volontariato e la gente del Giglio che ha prestato i primi soccorsi ai naufraghi in quella notte del 13 gennaio 2012. Quanto al fatto poi che la destinazione debba essere per forza Genova, allo stato delle cose appare solo un desiderio: deve essere chiaro che noi non consentiremo a nessuno di mettere a rischio l'ambiente marino con operazioni che non garantiscano il massimo della sicurezza".

"L'ultima parola non spetta a un privato, come sembra dalla lettura dei giornali, e non spetta alla Compagnia, che è responsabile del disastro e che, in un primo momento, ha avuto persino l'ardire di avanzare la proposta oscena di far demolire la nave trasportandola fuori d'Italia, in Turchia; grazie ad alcuni filmati apparsi su tutte le tv si è capito finalmente a che tipo di demolizione si puntasse, in quale quadro sociale e con quali conseguenze ambientali".

"Allo stato delle cose le uniche carte che sono arrivate all'Osservatorio sono quelle relative al completamento del montaggio dei cassoni, previsto intorno alla fine di luglio. L'Osservatorio non ha al momento documentazione sufficiente relativa al rigalleggiamento della nave che deve essere fatto di fronte al Giglio e tantomeno relativa al trasporto con traino che, presuntivamente come si legge in alcune cronache, dovrebbe avere come obiettivo il porto di Genova".

"Andare a Genova implica un viaggio lungo diversi giorni; la nave dovrà passare per tutto il Mar Tirreno e attraversare il Santuario dei cetacei rimanendo al largo senza possibilità di riparo in alcun porto, qualora dovessero cambiare le condizioni meteorologiche".

"Secondo il presidente dell'Autorità Portuale di Piombino, a settembre Piombino sarà pronta, potrà essere in condizioni migliore di Genova Voltri e avrà una banchina a cui attraccare la nave con un fondale di 20 metri, dove potranno essere eseguite le stesse opere di demolizione. Ma la differenza tra Genova e Piombino è sostanziale: Piombino è molto più vicina al Giglio di circa un quarto e i rischi ambientali verrebbero ridotti di altrettanto. A queste obiezioni dovrà essere data una risposta seria. Per questo noi chiediamo che venga presa in considerazione l'ipotesi di Piombino e che la si valuti attentamente, senza pregiudizi e soluzioni prestabilite. Per noi - conclude Rossi - al primo posto stanno le ragioni dell'ambiente sulle quali è lo Stato che deve farsi sentire e deve farsi valere".

Un caso aperto che ha visto intervenire tecnici, istituzioni e cittadini: a scagliarsi contro lo smantellamento della Concordia fuori dalla Regione Toscana è anche il Movimento per l'indipendenza della Toscana: "Vittoria dell'Italia sulla Turchia? Una colossale fregatura alla Toscana. La classe dirigente toscana si è fatta fregare, o meglio non ha fatto nulla, affinché il relitto venisse smantellato in Toscana, precisamente a Piombino. Suscitano perplessità le affermazioni di un altro miracolato della politica, Riccardo Nencini, uno dei tanti avatar di Renzi, che in quanto ministro toscano dovrebbe perlomeno difendere gli interessi della Toscana e invece propone l'assurda spartizione del relitto: secondo noi la Concordia deve andare a Piombino e basta.

Denunciamo pertanto l'ignavia e l'incapacità dei politici toscani totalmente inadatti a difendere gli interessi della Toscana. A questo punto suggeriamo ai cittadini toscani di Piombino di mettere in atto forme di protesta anche eclatanti, come per esempio bloccare il trasferimento della Concordia a Genova con un muro "simbolico" di barche e natanti".

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