Concordia, Schettino il solo responsabile?

Sotto i riflettori fin dai primi istanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2015 10:28
Concordia, Schettino il solo responsabile?

Il naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio sarà per sempre legato alla figura del comandante Francesco Schettino finito al banco come imputato ed adesso in attesa di giudizio, con la prima sentenza prevista entro metà febbraio 2015 a tre anni dall'accaduto. Durante l’udienza di questa mattina del processo Costa Concordia, Confconsumatori ha formulato le sue richieste per il risarcimento dei naufraghi. Secondo il legale Marco Festelli, anche Costa Crociere è colpevole, non solo per responsabilità oggettiva ma anche per colpe proprie, e deve risarcire i naufraghi:Altro che i 10 mila euro dell’accordo proposto alle associazioni dei consumatori”.Per Confconsumatori "Costa Crociere Spa – spiega Festelli - è colpevole non solo per responsabilità oggettiva (2049 Cc), ma anche per colpe proprie, come ad esempio l’aver consentito al comandante Schettino una carriera lampo, come sottolineato dal PM nella sua requisitoria, e per non aver impedito l’inchino pur conoscendo la pratica e la posizione della nave presente sul sito internet della stessa Costa la notte del naufragio, come emerso chiaramente dall’istruttoria dibattimentale». Festelli ha richiesto, inoltre, "la condanna al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva ai sensi dell’articolo 540 del Codice di procedura penale per gravi motivi: il pericolo di fuga dell’imputato, palesato dal Pubblico Ministero con la richiesta di arresto immediato, e il comportamento «inadempiente e silente del responsabile civile Costa Crociere, che alle centinaia di vittime ancora presenti nel corso del processo, non ha offerto neanche un centesimo né mai ha eseguito offerte banco iudicis».

Durante Porta a Porta il giornalista Bruno Vespa ha avuto ospite telefonico il capitano della Costa sul quale pende la richiesta di 26 anni di reclusione.L'accusato. Non solo una pena esemplare ma anche un risarcimento economico esemplare sono state le richieste avanzate nelle ultime fasi del processo. Vespa leggendo i documenti ha esclamato "I danni ammontano a 5 miliardi di euro.. mi sembra una cifra consistente, probabilmente è compresa anche la nave" che vale sui 500 milioni di euro.

Una nave che avrebbe effettuato una errata manovra di avvicinamento definita "inchino" pratica non regolamentata ma accertata in gergo nautico come "saluto, omaggio, riconoscimento" verso una località, popolazione, autorità cittadina e ricambiata in alcuni casi con feste e spettacoli pirotecnici. In studio Vespa ha mostreato una delibera amministrativa ischitana in cui si faceva riferimento al saluto da terra per una nave in transito ravvicinato.In plancia di comando si sarebbero verificate alcune inesattezze operative studiate dai periti: agli ordini impartiti sarebbero succeduti adempimenti incongrui.Quanto accaduto dopo lo squarcio rientra allo stesso modo nello studio delle traiettorie con la difesa di Schettino che ha voluto dimostrare la manovra "di salvataggio" per riportare la nave verso il porto limitando i danni.Riascoltata nell'occasione anche la telefonata intercorsa tra Schettino e la Capitaneria di Porto di Livorno con la voce del comandante De Falco che chiedeva conto della situazione al capitano impartendo l'ordine di abbandonare lo scoglio e risalire a bordo.Tutta colpa di Schettino? Secondo le associazioni che hanno assistito i passeggeri vi sarebbero più protagonisti nella vicenda.

Carlo Rienzi, fondatore e presidente Codacons ha spiegato di non incarnare la difesa di Schettino "Riteniamo solo che in questa vicenda ci siano altri colpevoli e con i nostri periti abbiamo dimostrato diverse mancanze. Nel diritto si insegna - ha ricordato l'avvocato - il caso limite di chi riceve una pugnalata e poi viene investito da un'automobile; se Schettino ha dato la pugnalata c'è anche chi è passato sopra a tanta gente". Il Codacons ha ravvisato ad esempio "Il mancato funzionamento dell'ascensore ad esempio: alcuni cadaveri sono stati ritrovati aggrappati alla colonna, erano ancora vivi, sono morti nel macchinario".

Il dito dei consumatori è puntato sui collaudi delle apparecchiature "Dal generatore che non è entrato in funzione alla scialuppa". Non è tutto, Rienzi evidenzia le carenze che vi sarebbero state nella formazione del personale di bordo.Rienzi ha dichiarato inoltre di aver chiesto risarcimenti negli Usa dalle compagnie assicurative del Gruppo Costa ed aver ottenuto "Il doppio rispetto a quanto è stato ottenuto da chi ha chiesto risarcimenti in Italia".

Si tratta di risarcimenti relativi ai passeggeri illesi, che hanno perso il bagaglio, vista la vacanza rovinata ed hanno richiesto il danno esistenziale per il disagio sopportato.Vespa ha poi fatto ascoltare le intercettazioni tra addetti ai lavori in cui si parla delle porte stagne che non avrebbero tenuto, nella conversazione si inveisce pesantemente sui costruttori delle paratie.La nave contesa. Ma l'accaduto ha visto coinvolti non solo i familiari delle vittime, anche i passeggeri illesi, gli abitanti dell'Isola toscana sconvolti economicamente dall'accaduto, i tecnici impiegati nel recupero e nel trasporto sino agli operai al lavoro al porto di Genova dove lo smantellamento andrà avanti sino all'estate del 2016.Il Sindaco del Giglio, Sergio Ortelli: «Il danno per l’Isola del Giglio esiste.

Anche quello d’immagine che si protrarrà nel tempo. Irrimediabilmente. Ancora oggi non sappiamo cosa ci aspetterà per il futuro. Chi in questi anni ha sostenuto il contrario mente, sapendo di mentire». Il Comune chiede una provvisionale, immediatamente esecutiva, che dovrà essere quantificata, considerato il totale dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti dal Comune, in una somma non inferiore a 20milioni di euro, questa la richiesta che l’Amministrazione, per tramite dei suoi legali Avv.

Maria Chiara Zanconi, studio legale Pavia Ansaldo e Avv. Alessandro Maria Lecci, ha formalizzato al Tribunale di Grosseto nelle conclusioni di parte civile al processo penale a carico di Francesco Schettino.

«Parzialità delle fonti, soggettività dei criteri di valutazione, presenza di macroerrori con valutazioni assenti o valutazioni sbagliate, fallacia delle conclusioni. Le consulenze che Costa Crociere ha fatto nel corso del processo a dimostrazione dell’assenza del danno patrimoniale e non patrimoniale sono state completamente smontate e adesso non rimane più nulla» aggiungono i legali del Comune. «Se non bastano milioni di verifiche per determinare se una data teoria è certa, è sufficiente una falsificazione per dimostrare che non lo è. Se l’indagine di Del Mare e dell’Osservatorio di Pavia avevano anche una minima pretesa di scientificità, si schiantano e si disintegrano di fronte alla rigidità dei criteri in tema di valutazione di prova».

A Genova la Concordia intanto è stata svuotata e lo scafo si è sollevato di due metri: 150 le ditte coinvolte, oltre 200 operai al lavoro. 80 milioni il costo dell'operazione di smantellamento con l'80% del materiale che sarà recuperato per un nuovo utilizzo nei cantieri nautici. In Toscana il presidente Enrico Rossi, che ha visto svanire il 'risarcimento' che sarebbe arrivato attraverso lo sfruttamento siderurgico della "Balena spiaggiata" parcheggiata a Piombino, prepara ora un piano di rilancio per il turismo sull'Isola del Giglio.

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