Comune di Firenze: taglio consistente al personale dipendente?

Appello UilTucs dopo l’allarme tagli (rientrato) nel settore erogazione vitto. La Misericordia non rissume i lavoratori a Pistoia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 gennaio 2015 23:38
Comune di Firenze: taglio consistente al personale dipendente?

Due interviste in due giorni, la prima del Sindaco Nardella al Corriere Fiorentino, la seconda dell’Assessore Gianassi a La Repubblica, due interviste nelle quali si ribadisce che ci sarà un taglio consistente al personale dipendente del Comune di Firenze nella misura di 400- 450 unità. Si parla di eventuali “prepensionamenti” di “dichiarazione di esuberi”, per ridurre le spese dell’Amministrazione Comunale. Ma si parla di affidare gran parte del welfare comunale al Terzo Settore, il che significa esternalizzare in appalto la gestione dei servizi per gli anziani e per i bambini.

“Sono anni che andiamo denunciando -ribattono dall'Unione Sindacale di Base di Firenze-  il degrado delle politiche del lavoro condotte dal PD ora di Renzi, molto prima che qualcuno all’ultimo momento si scandalizzasse per il jobs act. Venivamo per questo, definiti cassandre ed invece eccoci arrivati. Qualcuno dei nostri colleghi, ingenuamente, alle parole prepensionamenti avrà pure cominciato a fare i conti, ma vi invitiamo a riflettere con attenzione, perché tanti prepensionati in questo paese si sono trasformati in esodati con tutte le complicazioni del caso che sono davanti agli occhi di tutti. Mentre parlano per noi di tagli, di risparmi di economie, negli ultimi giorni del 2014, la Giunta Nardella ha continuato ad assumere a chiamata un art.90 come capo cerimoniale con un indennità aggiuntiva alla retribuzione di 45.000 € annui, e altri 2 articoli 110 come Dirigenti, ma per far questo naturalmente la spesa è sempre incomprimibile e non c’è la necessità di risparmiare. Dobbiamo fermare questo attacco dissennato al nostro lavoro e alle nostre condizioni di lavorative e salariali”.“Istituire un Osservatorio regionale sugli appalti.

Perché anche se nell’ultimo caso, quello del personale storico addetto al servizio di erogazione del vitto negli ospedali di Pisa e Provincia (Cisanello, Santa Chiara di Pisa, Ospedale Lotti di Pontedera) il pericolo è scampato, il rischio è ancora alto. Lo è per ogni gara d’appalto, dopo la quale le aziende possono annunciare esuberi, tagliare teste e mettere in ginocchio intere famiglie”. E’ la UilTucs di Pisa, per voce del suo segretario generale Armando Melandri, a denunciare la situazione dei lavoratori che, spesso, a seguito di bandi di gara, non vengono riassorbiti dalle società che si aggiudicano l’appalto. Come nel caso dei servizi ospedalieri, esordisce Melandri, “ogni volta va inserita, nel capitolato speciale d’appalto, la clausola di salvaguardia occupazionale che comprende l’elenco numerico per i livelli e gli inquadramenti contrattuali previsti dal Ccnl per ogni sito, ospedaliero e non, oggetto di gara.

Questo, precisa il segretario generale, “con lo scopo di scongiurare, con l’aggiudicazione della stessa, la perdita di posti di lavoro”. Ed è anche il motivo per il quale si chiede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale sugli appalti. Perché “non è possibile che i lavoratori ogni volta stiano in bilico senza sapere che fine faranno. Ogni gara significa rischiare di perdere il lavoro? No”. L’unica via possibile e accettabile per la UilTucs di Pisa è chiara: il “completo assorbimento dei lavoratori e delle lavoratrici in forza al momento dell’aggiudicazione della gara”.

Questo per evitare di colpire, come troppo spesso accade, l’anello più debole della catena: i lavoratori dipendenti. Il timore, in conclusione, è che “dinamiche di crisi occupazionale come quella che si è manifestata in questa ultima gara, per fortuna poi oggetto di un accordo alla vigilia di Natale con la Regione – conclude la UilTucs di Pisa – si possano manifestare anche nelle prossime gare, sia a livello regionale che nazionale.

Motivo per cui chiediamo l’attivazione dell’Osservatorio sugli appalti presso la Regione Toscana con la finalità di monitorare i capitolati di appalto delle stazioni appaltanti e i poteri di modifica e integrazione sugli stessi”.

"Nei giorni scorsi -dichiara la Segreteria della CGIL di Pistoia– è stato definitivamente stipulato tra la ASL 3 e la Misericordia, il contratto per la gestione del trasporto degli utenti disabili di diverse strutture pistoiesi, tra cui l' APR (ex AIAS). Il servizio è stato aggiudicato tramite gara di appalto pubblica, all' ATI formata da alcune associazioni di volontariato del nostro territorio, (Pistoia Soccorso – Emergenza Ambulanze – Croce Rossa Quarrata) con capofila la Cooperativa della Misericordia di Pistoia, la Socialmise.

L'appalto prevede un importo di spesa per un periodo di quattro anni piuttosto consistente: si parla di un milione e duecento quindicimila euro circa. Negli incontri sindacali, la Misericordia tuttavia ha dichiarato alla nostra organizzazione che non avrebbe riassunto gli autisti impiegati sul servizio di trasporto- si tratta di due lavoratori da anni impiegati presso l'APR - per ragioni economiche. Questa scelta non rispetta neppure le clausole contenute nel capitolato di gara, che prevedono la salvaguardia dell'occupazione, e la regolare assunzione con un contratto di lavoro dipendente. Incredibilmente, infatti, la Misericordia ha dichiarato che utilizzerà per il servizio il proprio personale volontario, ignorando completamente i vincoli legati alla gara d'appalto e agli obblighi di riassunzione dei lavoratori".

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