Cinquecento a Firenze: già in migliaia alla mostra di Palazzo Strozzi

Complice, oggi, il pomeriggio gratuito per i partecipanti a Corri La Vita

Nicola
Nicola Novelli
24 settembre 2017 18:28
Cinquecento a Firenze: già in migliaia alla mostra di Palazzo Strozzi

Non è un percorso facile, ma non è nemmeno una mostra minore, il terzo capitolo negli splendori del Cinquecento fiorentino, curato da Carlo Falciani e Antonio Natali a Palazzo Strozzi, dove fino al 21 gennaio 2018 si potrà visitare la mostra Il Cinquecento a Firenze “maniera moderna” e controriforma. L'interpretazione ragionata del '500 divergente è l'ultimo atto di una trilogia di mostre a Palazzo Strozzi, avviata nel 2010 con Bronzino e proseguita poi nel 2014 con Pontormo e Rosso Fiorentino.

Stavolta è il turno degli autori apparentemente minori, ma che questa proposta critica reinterpreta come anello di congiunzione tra la classicità rinascimentale e il successivo barocco, in un ribaltamento tra antitesi e sintesi.

In mostra oltre 70 opere di pittori del calibro di Giorgio Vasari, Jacopo Zucchi, Giovanni Stradano, Santi di Tito, ma anche di scultori come Giambologna, Bartolommeo Ammanati e Vincenzo Danti. Ogni soggetto rappresentativo di differenti registri espressivi e simboli di un cambiamento rivoluzionario all’epoca della Riforma/Controriforma, in cui ogni artista è costretto a confrontarsi con una nuova visione della natura e dell’arte.

Il percorso espositivo inizia dalla Pietà di Luco di Andrea del Sarto e dalla scultura del Dio fluviale di Michelangelo. Nella seconda sala quasi un riassunto delle puntate precedenti, con tre grandi tele di Pontormo, Rosso Fiorentino e Bronzino sullo stesso tema, in dialogo/sfida sulla Deposizione: quella del Pontormo della cappella Capponi in Santa Felicita, la Deposizione dalla croce del Rosso nella Pinacoteca di Volterra e il Cristo deposto, prestito eccezionale del Musée des Beaux Arts di Besancon.

Si passa nelle sale successive al corpo centrale della mostra, in cui i curatori propongono una comparazione di dipinti e sculture cinquecenteschi, capolavori commissionati per luoghi sacri, ma anche ritratti profani di committenti privati e allegorie su temi dell'antichità classica. Con ai margini, o al centro, simbologie e dettagli misteriosi, che richiedono il supporto delle didascalie, o approfondimenti paralleli. Sino a occhieggiare -nell'ultima sala- ad un ritorno al virtuosismo tecnico, dal floreale ai panneggi, che prelude al successivo barocco.

La mostra ha beneficiato di tanti prestiti e di una campagna di restauri, ben 19 opere, per un costo di € 350.000,00 messi a disposizione dal fundraising privato, quale i Friends of Florence capitanati da Simonetta Brandolini d’Adda.

Oggi pomeriggio lunghissima fila per visitare la mostra, nonostante la pioggia. In occasione dell'edizione 2017 di "Corri la Vita", la 15^ gara podistica e passeggiata no-profit che raccoglie fondi contro il tumore al seno e a cui stamani hanno preso parte in oltre 3.000 - la mostra di Palazzo Strozzi ha aperto gratuitamente le porte ai corridori/benefattori.

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