CIE in Toscana: Biffoni cambia linea

Migranti a pulire le sponde dell'Arno. Ieri protesta di Rom, Sinti e Caminanti davanti alla Prefettura di Firenze. Donzelli: "Modello toscano è 'fake news', Pd si sveglia al collasso". Mugnai e D’Ettore (FI): «Sta per saltare il tappo del modello»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2017 17:14
CIE in Toscana: Biffoni cambia linea

FIRENZE– Erano in 20, da oggi sono quasi 170. Si tratta dei giovani migranti e richiedenti asilo che nell'ambito del progetto regionale "Migranti bonificatori" parteciperanno volontariamente alle attività di pulizia delle sponde dell'Arno, dalla sorgente alla foce. Dopo un prima esperienza partita lo scorso anno con il coordinamento del Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno (FI), il progetto è cresciuto, con la partecipazione anche degli altri due Consorzi che afferiscono all'asta dell'Arno: il 4 Basso Valdarno (PI) e il 2 Alto Valdarno (AR). Stamani, al Torrino di S. Rosa, a Firenze, l'assessore alla presidenza e all'immigrazione Vittorio Bugli ha partecipato alla cerimonia in cui sono stati consegnati ai migranti le divise e i materiali necessari per l'opera di raccolta e pulizia.

Si è svolta ieri, davanti alla Prefettura di Firenze, la manifestazione promossa dai Rom Sinti Caminanti, autorizzata dalla Questura, per chiedere il rispetto dei programmi di inclusione sociale. Lunedì 10 luglio 2017, davanti al Comune di Sesto Fiorentino, si era già tenuta un'altra manifestazione promossa dai cittadini di etnia Rom, provenienti dalla Casa Ikea, Via Ponte a Giogoli, Osmannoro, a Sesto Fiorentino (Fi). Lo sgombero richiesto dal Sindaco Lorenzo Falchi è stato bloccato.

"Dopo anni di propaganda su un sistema presentato come il migliore del mondo, la sinistra si sveglia e si accorge che 'il modello toscano' è al collasso. Da sempre chiediamo di bloccare l'immigrazione e stringere le maglie in Toscana con regole certe e chiare, anche realizzando un centro di rimpatrio: se il Partito democratico al governo in Toscana avesse preso prima i necessari provvedimenti, adesso non ci troveremmo nella grave situazione in cui siamo". E' quanto afferma il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale della Toscana Giovanni Donzelli, che commenta l'ipotesi di apertura di un centro di rimpatrio per immigrati avanzata dal Presidente parlamentare d'inchiesta sui migranti Federico Gelli.

"Il sistema di accoglienza diffusa è una 'fake news' diffusa dal Pd che oggi pensa di risolvere tutto con la scoperta dell'acqua calda", aggiunge. "Questi geni discutono di cosa fare dopo che il fiume è già straripato - sottolinea Donzelli - ma non si sono accorti che nelle ultime settimane in Toscana molti immigrati sono stati espulsi dai centri perché pescati a delinquere o semplicemente non hanno rispettato le regole. La loro richiesta d'asilo dovrebbe decadere automaticamente e l'espulsione dall'Italia dovrebbe essere automatica ed immediata, così come quella di coloro per cui la richiesta d'asilo è già stata respinta.

Addossare la colpa solo sulla burocrazia è fumo negli occhi: chi non rispetta le nostre leggi deve essere espulso immediatamente dal territorio italiano - conclude Donzelli - evidentemente è un principio troppo semplice e lineare per essere adottato dal Pd".

"Siamo contrari ai Centri di identificazione ed espulsione, ribattezzati dal decreto-legge 13/2017 Orlando-Minniti Centri di permanenza per i rimpatri -intervengono Daniela Lastri, Marco Sabatini del Coordinamento della Toscana di Sinistra Italiana- Dicono che saranno strutture di capienza limitata, dicono che dovranno assicurare il rispetto della dignità della persona, ma è facile capire dove invece si andrà a parare, sotto la pressione di una impostazione emergenziale alimentata dalle stesse iniziative del governo e del PD.

Ce lo insegna proprio l’esperienza dei CIE. Anche in Toscana si sta andando in questa direzione, ora con l’avallo del delegato all’immigrazione dell’Anci, il sindaco di Prato Matteo Biffoni. Eppure proprio Biffoni, qualche giorno fa, si era espresso in tutt’altro modo, ponendo l’accento sulla necessità di allargare il sistema di accoglienza, visto che solo 1/3 dei comuni italiani ospita immigrati e solo poco più di 1.000 aderiscono al sistema Sprar, il sistema di accoglienza diffusa e programmata che dà ospitalità a 26mila persone.

Il sistema Sprar ha dato buoni risultati proprio in Toscana, e va dunque esteso, questa è la priorità, esattamente come aveva sostenuto Biffoni prima della sua conversione alla linea del Governo e del PD. Il PD e il Governo hanno fatto un’altra scelta, sempre in nome dell’emergenza, sempre facendo finta di non sapere. Hanno messo in primo piano il programma di espulsioni. Una scelta che strizza l’occhio alla destra, ma non gli porterà niente di buono".

«Più uomini a controllo del territorio, più mezzi, maggiori poteri ai sindaci e alla polizia municipale: questa, da sempre, la via indicata da Forza Italia per mantenere la sicurezza sia reale che percepita presso i cittadini. E’ quanto adesso chiede il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli per la polveriera che in alcune parti della città, Saione in testa, è stata innescata grazie al cosiddetto modello toscano di accoglienza dei migranti il cui tappo rischia di saltare nel peggiore dei modi»: così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (coordinatore regionale del partito) e il coordinatore provinciale aretino degli azzurri Maurizio D’Ettore. «Ad affermare che il tipo di accoglienza voluto dal governatore della Toscana Enrico Rossi non funziona sono i fatti, con il malessere e il disagio sociale che da Arezzo a Cortona a Badia Agnano, dal Pistoiese alla Lucchesia e via elencando si va diffondendo presso le comunità locali.

Se non bastassero i fatti – aggiungono Mugnai e D’Ettore – a sconsigliare Rossi nel portare avanti con arrogante pervicacia ideologica questa modalità c’è anche il deputato del Pd e presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sui richiedenti asilo Federico Gelli. Se non bastassero entrambe le cose, ci sarebbe il buon senso. Il buon senso che afferma che non si possono spargere persone a manciate sui territori senza effettuare controlli e lasciandole lì in balìa di un sostanziale nulla». «Forza Italia – concludono – chiede verifiche attente di compatibilità territoriale, soprattutto quanto a incidenza numerica, ma anche su immobili e strutture che ospitano i migranti per valutarne la capacità logistica, i profili igienico-sanitari ma anche l’eventuale necessità di cambi di destinazione d’uso.

Altrimenti, a sostenere il peso sia sociale che economico, anche in termini di fiscalità collettiva, sono i toscani che finiscono per pagare per tutto e per tutti. Che Rossi ora pensi addirittura a una patrimoniale per mitigare i flussi operando nei paesi d’origine dei migranti ci pare la solita botta di calore di mezza estate. Ma pare piova…»

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