Centri Impiego in Toscana, tragicommedia allo sportello

 Il lavoro lo cerca anche chi lo offre. Incertezze sono dovute al riordino istituzionale

Antonio
Antonio Lenoci
24 maggio 2016 13:37
Centri Impiego in Toscana, tragicommedia allo sportello

La Regione Toscana, contrariamente ad altre regioni, ha fatto propria la criticità del servizio stanziando risorse e assumendo in prima persona la gestione. La Cgil però esprime forti preoccupazioni davanti ad un sistema che a stento riesce a tutelare gli ex dipendenti e dovrebbe invece trovare lavoro ai cittadini disoccupati.Il risultato, già sperimentato in verità durante le fasi di dismissione della Provincia che deteneva la delega al Lavoro, è che a cercare un impiego non è solo chi lo chiede ma anche chi lo dovrebbe offrire poiché si tratta di ex dipendenti a tempo determinato con al massimo un anno di autonomia e lavoratori in appalto su contratti stipulati dalla fu Provincia.Il sindacato getta poi un'ombra sulle reali intenzioni del caos che si sta verificando "Il rischio è aprire alle agenzie private" esclama Cgil parlando di un disoccupato che diventa "merce".

Lo spauracchio del privato, ancora una volta, dovrebbe incentivare il soggetto pubblico a metterci una toppa.

 "Il Governo, con la riforma costituzionale, si riapproprierà della funzione, ma nel frattempo le incertezze regnano sovrane. Da una parte la Regione stanzia risorse che garantiranno, per quanto di competenza, la copertura dei costi per tutto il 2016 e per il 2017; dall'altra il Governo latita ed ancora non garantisce la propria parte" questa l'accusa principale.Chi c'è allo sportello? "Le lavoratrici ed i lavoratori dei Centri per l’Impiego si dividono tra dipendenti a tempo indeterminato o determinato delle ex Province; dipendenti di soggetti gestori aggiudicatari di gare appaltate dalle ex Province; “collaboratori” a vario titolo (partite IVA ecc.); e dipendenti di aziende in house delle vecchie Province".Marasma.

"La Regione riesce per il 2016 a porre rimedio agli aspetti gestionali avvalendosi del personale delle ex Province, facendosi carico di bandire una nuova gara per quei servizi appaltati (quasi tutti in scadenza il 31/12/2016) ma non può assumere (essendo la delega in transito verso il Governo – riforma costituzionale). Ma neppure le ex Province possono farlo (blocco delle assunzioni in virtù del disordino istituzionale)". Dunque? "Se il Governo non si deciderà a capire quale caos ha generato inevitabilmente i Centri per l’Impiego andranno incontro a difficoltà ancora maggiori di quelle cui già ora devono far fronte. La copertura dei prepensionamenti (obbligati per concorrere al taglio del 50% dei costi del personale delle Province) è impossibile e i Centri, già ora sotto organico, andranno ancora più in affanno (stanti anche i maggiori impegni che deriveranno dall'applicazione dello jobs act). Le lavoratrici e i lavoratori a tempo determinato dovranno attendere, ancora una volta, una norma in deroga che permetta alle Province di rinnovare anche per il 2017 il loro contratto. In tutto questo caos, cui si fa fronte grazie alla grande disponibilità di addetti a tutti i livelli, chi rischia di avere un danno sono gli utenti: disoccupati in cerca di un lavoro".La riflessione.

"Non vorremmo che dietro tutto questo marasma si nascondesse la neppur tanto velata volontà del Governo di aprire il mercato alle agenzie private. Riteniamo tutto questo inaccettabile. L’incrocio domanda/offerta, le politiche del lavoro non possono diventare campo aperto per chi ha come propria mission non un servizio ma il guadagno. I disoccupati non possono diventare anche una merce".Visto che il Servizio non ha funzionato, non sarebbe invece il caso di tentare proprio con il Guadagno? Sottoporre l'attività di orientamento e selezione delle risorse umane ad un reale ritorno economico non potrebbe fornire quell'incentivo che fino ad oggi è arrivato solo dalla cassa comune? Le alternative sarebbero due: la Regione prima e lo Stato poi assumono con denaro pubblico tutti i dipendenti a tempo indeterminato che dovranno trovare poi lavoro a tanti disoccupati.La Regione non paga e lo Stato assegna ai privati la gestione del mercato del lavoro, la selezione e l'orientamento per tanti disoccupati.Conclusione.

"La CGIL tutta metterà in campo ogni iniziativa possibile per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori dei Centri per l’impiego, a partire dai tempi determinati in scadenza, e si attiverà anche e soprattutto per garantire che gli stessi centri non affoghino nelle disfunzioni create dal Governo" così commentano Mirko Lami (CGIL Toscana) e Silvano Leoni (FP Cgil Regionale) l'odierna situazione

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