Jobs Act: 300 assunzioni per le aziende Cna fiorentine

Dolcezze e Savini: licenziate in tronco due lavoratrici nel negozio di Via Gioberti. Cementificio Sacci: la Regione tutelerà al Mise i 108 lavoratori di Testi. "Grecia chiama Europa": domani seminario alla Cgil di Firenze con il sindacato ellenico

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2015 23:13
Jobs Act: 300 assunzioni per le aziende Cna fiorentine

Firenze, 7 aprile 2015- In circa 1370 imprese (con 6200 dipendenti) prese a riferimento, secondo un’indagine di Cna Firenze, le assunzioni sono già a quota 300 e riguardano i servizi legati all’editoria, alla cura della persona, alla meccanica di precisione, al sistema moda (Tac), all’agroalimentare ma anche le start up innovative che lavorano sui sistemi digitali. Molte sono state trasformazioni di contratti precari, ma ci sono state anche tante assunzioni ex-novo. I dati di questi primi mesi dell’anno, a Firenze e provincia, testimoniano come Legge di Stabilità e Jobs Act si stanno rivelando un fattore positivo per l’occupazione, che ricrea fiducia e speranza nel Paese. «Certo, gli incentivi relativi agli sgravi previdenziali, non si può non rilevarlo, hanno giocato un ruolo decisivo - commenta Franco Vichi, direttore generale Cna Firenze -.

I provvedimenti del Governo, seppur ancora incompleti, introducono di per sé una cultura di maggiore rispetto ed equità verso le nuove generazioni, finora emarginate dal mercato del lavoro. Questi primi dati devono farci riflettere e portarci sempre di più verso un cammino di riforme e di politiche moderne di flessibilità che incoraggi a investire nelle risorse umane. In tutti questi anni – prosegue Vichi - abbiamo perso moltissime energie a discutere di articolo 18 e cassa integrazione, mentre il lavoro ad alto valore poneva sfide e necessità d’innovare norme e contratti, ma sopratutto chiamava in causa il cambiamento di usi e prassi.

Oggi, infatti, più che mai, serve un nuovo lavoro con al centro le persone, fatto di elevate conoscenze e competenze, profondamente diverso e mutevole. Basti pensare che in futuro, ma già oggi, tantissimi lavoratori passeranno da orario standard (9/18) a orario flessibile, da ufficio e/o azienda a ovunque, da posto fisso a lavoro customizzato, da scarsa condivisione del sapere alla cosiddetta “sharing economy”». Una rivoluzione, insomma. Un’idea di lavoro che oramai supera la difesa del “posto” e del “mercato”, nella convinzione che la miglior “tutela” per i lavoratori, in primo luogo, ma anche per le stesse imprese e per il sistema sociale ed economico, stia in un continuo aumento di competenze e professionalità. «Serve una maggiore concentrazione sul ruolo della formazione, con una valutazione più precisa e attenta delle persone sul merito e sui risultati, con una diversa gestione per obiettivi, con un’organizzazione aziendale meno gerarchica e più collaborativa – spiega il direttore generale Cna Firenze -.

Pensare, credere e agire: i tre imperativi da far interagire l’un con l’altro, e che dovremo mettere al servizio di una nuova stagione, chiamata “futuro”».La società Dolcezze e Savini srl, che opera su quasi tutto il territorio Toscano ed ha commesse con importanti gruppi imprenditoriali Toscani, stamani mattina ha licenziato in tronco due lavoratrici, facendo trovare loro il negozio chiuso di Via Gioberti, in Firenze. La Filcams Cgil Firenze ha informato l'unità di crisi della Regione Toscana perché l'azienda sia chiamata ad un confronto con le organizzazioni sindacali.

L'acquisizione in corso da parte del gruppo Buzzi del cementificio Sacci Spa di Testi, in località Passo dei Pecorai al confine tra i Comuni di Greve in Chianti e San Casciano Val di Pesa, è stata al centro dell'incontro odierno tra le organizzazioni sindacali territoriali di categoria e l'assessore regionale al lavoro e alle attività produttive Gianfranco Simoncini, presenti anche i sindaci dei due comuni interessati, Paolo Sottani e Massimiliano Pescini. Simoncini è stato informato sull'azione dei sindacati di categoria nazionali, che stanno chiedendo un incontro a livello ministeriale capace di chiarire le volontà del gruppo Buzzi riguardo ad una acquisizione di quasi il 100 per cento del gruppo Sacci a livello nazionale.

Su questa base anche l'assessore regionale ha annunciato una richiesta al viceministro Claudio de Vincenti di partecipazione della Toscana al tavolo che deve essere convocato, per sostenere le proprie richieste. "Si tratta di chiarire bene il futuro dei 108 lavoratori di Sacci cha operano ancora in Toscana, dopo la chiusura nel 2010 del sito produttivo di Livorno appartenente allo stesso gruppo – ha sottolineato Simoncini -. Parliamo di uno stabilimento che ha ricevuto 40 mln di investimenti per adeguamento produttivo e riqualificazione ambientale; quindi una realtà perfettamente in grado di dare anche ai nuovi acquirenti solidi elementi di continuità produttiva se non addirittura di espansione, garantendo appieno l'attuale livello occupazionale".“Grecia chiama Europa: un’occasione per discutere e cambiare le politiche di austerità”: convegno domani mercoledì 8 aprile, ore 16, sede Cgil Toscana via Pier Capponi 7 (Salone Placido Rizzotto).

“L'obiettivo di questo incontro, oltre a creare una collaborazione, è quello di far uscire la questione dalla palude di un'informazione tendente ad evidenziare gli aspetti più cronachistici e, invece, allargare il campo verso una visione più legata sia alla verifica dei dati di prima mano, sia alla costruzione di possibili alternative alle ricette liberiste oggi vincenti sia nella politica che in economia. Lavoro non facile, ma necessario per cercare, almeno, di scalfire l'impianto di un pensiero unico che non lascia alternative e consegna alla gente solo la prospettiva di impoverimento e di precarizzazione delle condizioni lavorative e di vita”, dice Fabio Giovagnoli (Presidente Ires Toscana).

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