Case popolari, quando il mercurio è l'ultimo dei mali - Foto -

Quartiere 2, Campo di Marte, uno spiazzo urbano da ripopolare

Antonio
Antonio Lenoci
29 settembre 2014 14:03
Case popolari, quando il mercurio è l'ultimo dei mali - Foto -

E' conosciuta come area ex Pegna Benelli e si trova a metà strada tra la sede Cgil ed il presidio sanitario di Via Gabriele D'Annunzio dove ogni giorno centinaia di fiorentini fanno la fila per esami ed analisi di laboratorio. Per non farsi mancare nulla c'è anche una bella Biblioteca comunale, dedicata al poeta Mario Luzi.Qui, nel giardino pubblico creato al centro di un complesso residenziale 'popolare', dove un monolocale costa 215mila euro, c'è un cantiere di Casa Spa fermo dal 2013 che doveva essere consegnato a marzo 2015.

Quando sono stati aperti i cantieri c'era il consigliere Marco Semplici al fianco dei cittadini a domandarsi "Con l'emergenza abitativa che c'è, come mai si costruiscono altri 21 alloggi proprio qui, senza dare tempo di ripopolare l'area ancora in vendita?" chi si era appena trasferito vedeva infatti ridursi drasticamente il giardino pubblico appena fatto. Costruire o recuperare? Il dilemma ritorna. Non solo, è importante il contenuto oppure il contenitore? Attorno al cantiere oggi ci sono sporcizia e degrado, qualcuno "orina dove capita" ed i bambini "fanno il giro largo" mentre "lo spaccio avviene regolarmente, riparati da occhi indiscreti".

Un posto ideale per mettere su casa, no?Il cantiere - “Fermo per precauzione, ma non ci sono rischi per cittadini e addetti - hanno fatto sapere a luglio da Casa Spa che sull'area ha intenzione di realizzare case a basso consumo energetico - dopo i primi scavi è emersa la presenza di materiali di recupero nel terreno. Pur in presenza di un certificato di bonifica che riguardava tutta l’area, per precauzione è stato deciso di fermare i lavori per un’ipotesi di contaminazione".

A giugno i prelievi dei campioni da analizzare, successivamente Arpat ha confermato la presenza dei metalli pesanti, tra i quali il mercurio oltre la misura consentita. A settembre i consiglieri Cristina Scaletti e Tommaso Grassi hanno "sollevato il telone che copriva la terra" ed hanno posto apertamente il problema. Il Presidente di Casa Spa, Luca Talluri, ha definito la presa di posizione “terrorismo psicologico”. La replica di Scaletti è stata immediata: “Le parole di Talluri sono offensive non solo nei confronti dei consiglieri comunali, che hanno espresso le proprie preoccupazioni sulla pericolosità del cantiere, ma soprattutto dei cittadini, verso i quali occorre la massima chiarezza e trasparenza".Il Mercurio fa paura? "Qui siamo abbandonati" rispondono i, pochi, residenti, visto che molte abitazioni sono ancora in cerca di un proprietario.

"Siamo nascosti dietro a questa enorme struttura - raccontano i commercianti - e viviamo una condizione assurda di degrado". Assurda ad esempio perché per poter "Mettere una insegna affinché mi vedano.." viene risposto di no, e opposto il "vincolo paesaggistico"La sporcizia è ovunque, circonda il cantiere in un abbraccio ad energia zero. "Abbiamo paura d'inverno - raccontano - siamo a lavoro che è ancora buio e questi giardini sono terra di nessuno.

Dopo tante chiamate hanno fatto anche un blitz tempo fa, ma poi ci hanno detto che se vogliamo un maggiore controllo dobbiamo raccogliere delle firme.. e consegnarle" Chi le ha chieste le firme? "I vigili ci hanno detto di raccogliere firme e mandarle al Comando". Esiste anche un quorum per ottenere maggiore sicurezza? "Siamo rimasti stupiti anche noi". La storia dell'area la racconta il presidente di Casa Spa, Luca Talluri - "Si tratta di un piano di recupero urbanistico iniziato sul PRG ai tempi della Giunta Primicerio, realizzato per la parte privata durante la Giunta Domenici e concluso, sempre per la parte privata, con la consegna della Ludoteca nel periodo della Giunta Renzi.

Il piano di recupero prevedeva infatti, fin dall’origine, una rigenerazione urbana in residenziale privato, servizi e la presenza di un edificio di Edilizia Residenziale Pubblica. La scelta di costruire i 21 alloggi di Erp era nota a tutti, compresi gli abitanti che hanno acquistato nelle vicinanze, e non connessa alla manutenzione del patrimonio esistente"Case all'avanguardia, nel rispetto della normativa, ma in balia dei venti, anzi.. del 2020, quando anche la luce si accenderà da sola, dentro.

Tutto il resto, fuori, si è spento. Mario Luzi scriveva "La notte lava la mente". Chissà.

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