Bando Erp a Firenze: boom di richieste agli sportelli

Casa: fino al 31 ottobre possibile segnalare immobili da destinare all'housing sociale. Agevolazioni tariffe idriche: da lunedì le ‘utenze deboli’ potranno presentare domanda. Sussidio contro la povertà: a SdS Nordovest attiva il percorso in 8 comuni. A Empoli il progetto Win coinvolge oltre 60 soci fra enti, cooperative e associazioni. Accordo Regione-Caritas, Saccardi: "Promuovere tra i giovani impegno civico e solidarietà"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 settembre 2016 22:49
Bando Erp a Firenze: boom di richieste agli sportelli

FIRENZE- A pochi giorni dal via ufficiale al nuovo bando Erp a Firenze, sono già numerose le richieste che si sono registrate agli sportelli Uniat di Firenze. Dal 27 settembre, infatti, è possibile fare domanda per la casa popolare nel nuovo bando messo a punto dal Comune di Firenze. Da questa data c’è tempo 60 giorni per presentare la domanda, che quest’anno è possibile inoltrare solo on line.

Anche per questo motivo, probabilmente per la maggiore dimestichezza verso gli strumenti informatici degli italiani, agli sportelli Uniat al momento si rileva un maggiore afflusso di cittadini stranieri. “Finalmente, dopo 4 anni, il Comune si è deciso a riaprire il bando Erp – commenta il presidente Uniat Toscana, Rodolfo Zanieri – E’ una prima, fondamentale risposta alla grandissima ‘fame’ di alloggi che affligge Firenze.

La casa è un diritto inalienabile, e è dovere delle istituzioni, a cominciare dalle amministrazioni locali, fronteggiare con tutti gli strumenti possibili questo allarme sociale”. Secondo il Comune di Firenze saranno un centinaio gli alloggi ogni anno da assegnare, a fronte, dice Uniat, di un volume di domande che arriverà, di questo passo, a superare sicuramente le tremila unità. Altra novità è che il Bando Erp 2016 non varrà 4 anni, come quello del 2012, ma tra un anno verrà riaperto per tutti quegli inquilini che dovranno dare integrazioni alla propria posizione o per tutti coloro che vorranno presentare una nuova domanda.

Cittadini, enti o associazioni con immobili posti in vendita oppure terreni edificabili con progetti immobiliari possono accreditarsi e proporre il proprio progetto affinché venga destinato alla realizzazione di alloggi sociali nel territorio della Regione Toscana. Il prossimo 31 ottobre scadrà infatti il termine per presentare la manifestazione di interesse relativamente ad iniziative immobiliari da destinare all'housing sociale: per inoltrare il proprio progetto si potrà utilizzare l'applicativo web accessibile dal sito della Regione Toscana. Obiettivo dell'iniziativa è:

- ampliare e potenziare nuove linee di intervento presso investitori qualificati che siano interessati all'offerta di alloggi sociali in affitto a canoni calmierati;- venire incontro alle necessità di quelle famiglie che non sono in grado di permettersi affitti alle condizioni dettate dal mercato, ai sensi di quanto previsto dal D.M. 22 aprile 2008 e successive integrazioni.

Il bando ricognitivo è frutto della partecipazione della Regione Toscana al "Fondo Housing Toscano" (fondo immobiliare chiuso destinato alla realizzazione di alloggi sociali come definiti dalla normativa vigente) con una quota pari a 5 milioni di euro. Al Fondo Housing Toscano, il cui primo investitore è il fondo FIA (Gruppo Cassa depositi e prestiti) con oltre 70 milioni di euro sottoscritti, partecipano inoltre il sistema cooperativo e le fondazioni bancarie del territorio. I promotori della manifestazioni di interesse, che verranno ritenute valide ad attuare progetti di housing sociale, saranno direttamente contattati dalla società di gestione dei fondi o dagli altri investitori qualificati, purché soddisfino i requisiti di ammissibilità per l'avvio di eventuali trattative. L'avviso non costituisce alcun vincolo di acquisizione in capo ai fondi immobiliari e ad altri investitori qualificati.

Da lunedì, 3 ottobre, a venerdì 18 novembre i nuclei familiari economicamente svantaggiati residenti nel Comune di Firenze potranno presentare domanda per chiedere l’assegnazione di rimborsi economici della tariffa del servizio idrico, esclusivamente per l'abitazione di residenza. Il nucleo familiare richiedente al momento della presentazione della domanda dovrà essere in possesso dei seguenti requisiti: essere titolare di fornitura domestica individuale e di residenza presso l’indirizzo della fornitura, oppure disporre di fornitura domestica tramite utenze aggregate, quali, ad esempio, quelle condominiali o gestite da società di lettura, ed essere residenti presso il corrispondente indirizzo di fornitura o essere inquilino che sostiene la fornitura dell'acqua intestata al locatore/comodante relativamente all'abitazione in cui si ha la residenza; non trovarsi in condizione di morosità relativa al pagamento della tariffa idrica al momento della presentazione della domanda; avere un valore ISEE non superiore a 11mila euro; avere un valore Isee non superiore a 13.700 euro, nel caso sia presente nel nucleo almeno un soggetto le cui particolari condizioni sanitarie possono determinare un sovra consumo idrico, così come risultante da adeguata certificazione medica. Ai beneficiari potrà essere erogato un rimborso fino al 70% dell'importo relativo al consumo idrico riferito all’anno 2015.Il budget assegnato al Comune di Firenze è pari a € 477.542,62. In caso di insufficienza delle risorse disponibili, il rimborso sarà erogato fino all’esaurimento delle risorse stesse tramite lo scorrimento di un’apposita graduatoria determinata in base ai seguenti criteri: ordinamento secondo il valore Isee, partendo dal più basso; in caso di parità di valore Isee, priorità ai nuclei familiari in cui è presente almeno un componente in condizione di non autosufficienza (così come definita ai fini Isee); in caso di ulteriore parità, secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.

Si possono presentare in tutti e otto i Comuni della zona-distretto fiorentina nord-ovest (Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Lastra a Signa, Sesto Fiorentino, Signa, Scandicci, Vaglia) le domande per ottenere il sussidio economico nell’ambito del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), la misura di contrasto alla povertà destinata alle famiglie in condizioni economiche disagiate, introdotta con la Legge di Stabilità 2016. Grazie al suo ruolo oramai strutturato di braccio operativo nella gestione del welfare territoriale pubblico, gli otto Comuni hanno affidato alla Società della Salute fiorentina nord-ovest la regia di questo percorso che mira ad aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e a riconquistare l'autonomia attraverso un progetto personalizzato di consulenza.

Nella logica della rete integrata dei servizi del territorio sono coinvolti anche i Centri per l’Impiego, i servizi sanitari, le scuole e nel suo pieno ruolo anche il Terzo Settore. I destinatari sono famiglie in condizioni di povertà nelle quali almeno un componente sia minorenne oppure sia presente un figlio disabile o una donna in stato di gravidanza accertata. E’ necessario essere cittadini italiani, comunitari o lungo soggiornanti residenti in Italia da almeno 2 anni, avere l’ISEE inferiore ai 3000 euro, non beneficiare di trattamenti economici, previdenziali , indennitari e assistenziali superiori ai 600 euro mensili e non essere in possesso di autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 12 mesi precedenti la domanda, o di cilindrata superiore a 1300cc, nonché di motoveicoli di cilindrata superiore a 250cc, immatricolati nei tre anni precedenti.

La soglia per l’accesso alla misura è fissata in 45 punti su un massimo di 100 punti derivanti dalle condizioni oggettive in cui si trova ciascun richiedente, la cui veridicità sarà soggetta a verifiche e controlli. Il contributo è pari a 80 Euro mensili per ogni componente della famiglia fino a un massimo di 400 euro spendibili per acquisti attraverso una carta prepagata.

Le risorse disponibili per l’erogazione del sostegno economico sono di 750 milioni di euro per il 2016, di cui 33.417.110 euro per la Toscana. Da circa tre settimane, da quando, cioè, è stato attivato l’accesso alla procedura, gli uffici competenti degli otto Comuni stanno raccogliendo le prime domande. La Società della Salute ha già incontrato le associazioni di volontariato che saranno parte attiva del percorso e con le quali dovrà essere firmato anche un Accordo per la promozione dei progetti di accompagnamento.

Alla Società della Salute spetta anche l’attivazione del progetto personalizzato rivolto alla famiglia. La mancata sottoscrizione di questo progetto comporta la revoca del beneficio: dall’accreditamento del primo bimestre che è subordinato ad una istruttoria predisposta dall’Inps, la SdS ha tra i 60 e i 90 giorni di tempo per predisporre il progetto di reinserimento sociale e lavorativo della famiglia.

Da parte sua quest’ultima si impegna a mantenere i contatti con i servizi sociali, a ricercare attivamente lavoro, a far frequentare la scuola ai figli, a tenere comportamenti di prevenzione e cura per la tutela della salute, con un patto tra servizi e famiglie che implica una reciproca assunzione di responsabilità.

Contrastare la povertà attraverso una rete costituita da associazioni, cooperative e istituzioni in grado di rispondere tempestivamente ai bisogni crescenti della comunità, riducendo la marginalità e l'esclusione sociale. E' la missione di WIN (Welfare d'Iniziativa), il progetto sostenuto da Federsolidarietà – Confcooperative Toscana nato a Empoli grazie alla collaborazione fra l'associazione VNP – Vecchie e Nuove Povertà e l'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa. Il progetto, presentato ieri in occasione del convegno “Povertà - Patto - Cooperazione - Solidarietà - Sviluppo locale - Un percorso di crescita per tutti” alla presenza, fra gli altri, del Ministro al Welfare Giuliano Poletti, è stato avviato nel 2014, seguendo la linea tracciata dalla ‘Carta per una Responsabilità Sociale Condivisa’ approvata dal Consiglio di Europa a gennaio 2014, con la firma del Patto Territoriale di Reciprocità tra l’Unione dei Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, l’Associazione VNP, i Sindacati, dei lavoratori e le Associazioni, imprenditoriali di categoria. Soltanto nel 2016, grazie a questo accordo che ha coinvolto 61 soci fra cooperative, enti e associazioni del territorio, è stato possibile registrare 367 diagnosi complessive sui casi provenienti dai tavoli territoriali, sportello lavoro e sportello counselor, 70 azioni di avvio di accompagnamento per inserimenti lavorativi, 2 progetti di creazione d’impresa e/o sviluppo di nuovi settori di imprese già esistenti; 30 rientri in percorsi di formazione/istruzione; 63 progetti di inserimento lavorativo; 1 assunzione a tempo determinato presso cooperative sociali e 10 attivazioni di percorsi assistenziali in collaborazione con ASL11, finalizzati al reinserimento lavorativo. “La cooperazione sociale rappresenta da sempre l'agente naturale di sviluppo locale - ha dichiarato Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana – e tanto più oggi questa virtù deve essere utile a sviluppare nel territorio le potenzialità presenti.

Dotarsi di una strategia per attuare questo sviluppo è quindi un atto dovuto. Dobbiamo costruire pari opportunità di accesso a occasioni di crescita personale e professionale che mettano in grado tutte le persone di dare il proprio contributo fattivo all'intera comunità.” “Il protagonismo economico, sociale e culturale sono le chiavi per i nuovi processi di sviluppo - ha dichiarato Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – fondamentali per una nuova visione di un welfare come fattore che integra tutte le politiche sociali.

In questo quadro la valorizzazione di ciò che è presente sul territorio è elemento imprescindibile. Finalmente si inizia a parlare di realizzare una politica strutturata sulla solidarietà”. “Il Progetto Win – ha dichiarato il Ministro Poletti - è un esempio di come si concretizzano le buone idee. La povertà non è una colpa, né della persona né dello Stato. Dobbiamo avere il coraggio di investire nel contrasto alla marginalità e all'esclusione sociale.

Combattere la povertà conviene sia dal punto di vista etico che da quello economico. La sostenibilità sociale è fondamentale per il benessere di una società e in quest'ottica Pubblico e Privato devono lavorare insieme per costruire una nuova governace che favorisca questi livelli di partecipazione e collaborazione. Il progetto WIN sarà importante per creare questa idea di governance capace di gestire gli interventi sui territori.”

Un nuovo accordo triennale di collaborazione tra Regione e Caritas Toscana è stato firmato oggi dall'assessore a sociale e diritto alla salute Stefania Saccardi e da monsignor Roberto Filippini, delegato regionale della Cet per la Caritas. Un accordo che dà continuità ad un rapporto di collaborazione già attivato nel triennio precedente (2013/2015) con l'obiettivo di gestire, supportare e valorizzare una serie di attività legate a percorsi innovativi nell'area povertà ed esclusione sociale.

Il costo complessivo dell'accordo è di 180.000 euro (60.000 all'anno). "Le azioni previste dal nuovo accordo – ha detto Saccardi - serviranno al sostegno e supporto della programmazione e della gestione delle politiche socio-sanitarie nel territorio regionale per perseguire gli obiettivi legati alla conoscenza dei fenomeni di impoverimento della popolazione - grazie a quelle antenne sul territorio che sono i centri di ascolto Caritas - e alla promozione di una cultura della solidarietà e della coesione sociale, a partire dai giovani". Tra le novità più rilevanti, secondo l'assessore regionale, "c'è l'organizzazione congiunta tra Regione e Caritas di seminari e occasioni di confronto tra gli operatori dei servizi sociali territoriali e gli operatori dei centri di ascolto Caritas per analizzare i fenomeni sociali, gli approcci tecnici, le metodologie e le carriere sociali dei cittadini seguiti dai servizi pubblici e dalle Caritas toscane.

Attività di approfondimento che verranno svolte per area vasta con l'organizzazione di tre seminari specifici e contribuiranno a una conoscenza integrata del bisogno sociale". Oltre a valorizzare dati e informazioni del sistema informativo Caritas Toscana (Mirod), che mettono a fuoco scenari sociali locali e regionali per accompagnare la programmazione locale e regionale, saranno anche sviluppate iniziative rivolte alle giovani generazioni e orientate alla conoscenza del fenomeno povertà a partire dalla sensibilizzazione all'impegno civico e solidaristico che i giovani toscani potranno mettere in campo, "un altro aspetto – dice Saccardi – che ci sta particolarmente a cuore". Sono due i target di riferimento: la fascia di età 12/18 anni per la quale si prevede di fare percorsi di approfondimento per comprendere i fenomeni legati all'impoverimento ed al disagio, diffondendo nelle scuole una cultura del volontariato e della solidarietà come strumento di contrasto del disagio ed esclusione sociale; e la fascia 18/35 per la quale si prevedono iniziative sperimentali che, a partire dalle elaborazioni dei dati e delle informazioni sui contesti locali, permettano ai giovani esperienze di ricerca e azione, come ad esempio l'anno di volontariato sociale e il servizio civile. "Negli ultimi anni le Caritas della Toscana hanno cercato ogni occasione per un confronto fattivo con l'istituzione regionale, rafforzato ancora una volta grazie a questo accordo – ha affermato Filippini - Le principali azioni previste mettono in risalto come la diffusione territoriale di Caritas attraverso le tante opere e i Centri di ascolto dia un supporto concreto per integrare i dati in possesso dell'Osservatorio Sociale Regionale.

Inoltre, l'attenzione ai giovani nelle due fasce d'età 12/18 e 18/35 aiuta la costante diffusione di un impegno civico e solidaristico che i giovani toscani potranno mettere in campo" .

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