Carceri: Sollicciano è meglio chiuderlo?

Stamani alla Camera discussa interpellanza urgente sull’istituto circondariale fiorentino, rimasto al freddo. Enrico Rossi incontrerà il provveditore Cantone. Il garante regionale dei detenuti Corleone chiede un incontro con la nuova direttrice

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 gennaio 2016 21:57
Carceri: Sollicciano è meglio chiuderlo?

Condizioni igieniche indegne, impianti di riscaldamento guasti, carenze strutturali che si trascinano da anni. Sono solo alcuni dei rilievi relativi al carcere di Sollicciano evidenziati dalle ispezioni della Asl, dai sopralluoghi dei radicali fiorentini e dalle denunce dei detenuti.

"Nei prossimi giorni incontrerò il provveditore dell'Amministrazione penitenziaria in Toscana Carmelo Cantone per fare il punto della situazione nel carcere di Sollicciano e capire come la Regione possa contribuire al miglioramento delle condizioni dei detenuti, degli operatori sociali e degli addetti alla sicurezza". Ad annunciarlo è il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dopo aver appreso dei problemi causati in ampi settori del penitenziario fiorentino da un guasto all'impianto di riscaldamento. Rossi ricorda che la Regione, già in passato, è intervenuta con proprie risorse sostituendo i materassi nelle celle nel carcere. "Quello che sta accadendo - afferma il presidente - è intollerabile e per le istituzioni di un Paese civile è un impegno inderogabile, oltreché un dovere costituzionale, garantire condizioni di vita dignitose sia per i detenuti sia per tutti coloro che vivono quotidianamente a vario titolo una struttura penitenziaria". "Esprimo la mia soddisfazione – conclude Rossi – per la decisione del Ministro della Giustizia di inviare gli ispettori e formulo gli auguri di buon lavoro alla nuova direttrice del carcere fiorentino Marta Costantini".

“L’auspicio era avere risposte concrete per sanare quella che è una vera e propria vergogna nazionale –ha affermato il deputato di Ala Massimo Parisi, che ha firmato un’interpellanza urgente al Governo discussa stamani alla Camera– ma così non è stato. Siamo ancora alla fase della progettazione degli interventi, quando invece servono risorse e interventi urgenti, perché Sollicciano è una specie di bomba pronta ad esplodere, con evidenti rischi per la salute di chi è internato in quella struttura, ma anche di chi ci lavora e dei tanti servitori dello Stato che prestano in quella struttura il loro servizio.

Se quella ispezione della ASL fosse capitata in qualsiasi tipo di struttura pubblica del Paese che non fosse un carcere e che non fosse il carcere di Sollicciano, quella struttura sarebbe già stata chiusa”, ha aggiunto il deputato fiorentino. La risposta del Governo, affidata al viceministro Enrico Costa è sintetizzabile nei seguenti punti: Sulla base degli esiti dell’ispezione ministeriale sarà calibrato l'intervento operativo; saranno reperite le risorse fondamentali anche dalla Cassa delle ammende; è altresì in corso la verifica di destinare a più profonde ristrutturazioni dell'istituto risorse da reperirsi nel quadro della programmazione interministeriale; costituzione di un tavolo tecnico coordinato dall'ufficio di Gabinetto ministeriale con gli enti, le istituzioni locali, gli uffici giudiziari competenti, il garante regionale dei detenuti per le verifiche delle criticità e l'attivazione dei processi di risanamento ambientale. Troppo poco, per Parisi: “Non bastano i tavoli, non bastano le parole, neanche la buona volontà basta.

Temo che se non corredato da altri elementi, non basterà neanche l'avvicendamento con un ottimo funzionario dello Stato per risolvere i problemi. Servono risorse. Io su questo non ho sentito parole chiare questa mattina, non mi potrò dichiarare soddisfatto su questa vicenda fino a quando non sarà risolta e credo che l'attenzione del Governo e del Parlamento debba restare desta”, ha incalzato Parisi, auspicando una sinergia tra i parlamentari e i membri del governo toscani per contribuire a individuare soluzioni. “O siamo in grado di rendere quella struttura, con interventi che temo saranno pesantissimi dal punto di vista economico e finanziario, o temo che, fin quando non ci scriveremo una cifra, non troveremo le risorse e non diremo concretamente in quali tempi si pensa intervenire, noi abbiamo sempre lì una bomba.

Spero che di tutto questo il Governo abbia preso buona nota. Spero che arriveranno provvedimenti risolutivi, perché, altrimenti, lo ripeto, quel carcere, che è una vergogna nazionale così come è oggi, è meglio chiuderlo”, ha concluso Parisi.

"Ieri in aula, al Senato, abbiamo posto la questione di Sollicciano al ministro Orlando. L'abbiamo posta negli stessi termini in cui l'abbiamo sollevata settimane fa, dopo la nostra visita, e prima ancora nei termini in cui l'hanno sollevata le donne della sezione femminile. Ben vengano, quindi, gli impegni e le dichiarazioni di oggi, ma ci stupisce l'inaccettabile ritardo della politica che pare essersi risvegliata di colpo e aver scoperto che i problemi di Sollicciano non sono mai finiti.Facciamo i migliori auguri di buon lavoro a Marta Costantino che eredita una situazione difficile, in un contesto di totale abbandono, per risolvere il quale saranno necessarie determinazione, consapevolezza del senso della detenzione e umanità" Lo affermano le parlamentari toscane di SEL, on. Marisa Nicchi e sen. Alessia Petraglia.

“Torniamo a ripeterlo: il carcere di Sollicciano va chiuso. L’emergenza freddo di questi giorni è solo una delle tante emergenze dell’istituto penitenziario fiorentino -intervengono Massimo Lensi e Maurizio Buzzegoli, presidente e segretario dell’associazione radicale “Andrea Tamburi” di Firenze- Ad agosto, insieme al cappellano, denunciammo l’emergenza caldo: celle trasformate in veri e propri forni. Ma potremmo anche aggiungere: emergenza vitto, emergenza sanitaria, tubi che si rompono, strutture murarie impregnate di umidità.

Una storia infinita. Mettere mano solo a qualcuno di questi problemi con provvedimenti tampone equivale a curare una cancrena con i pannicelli caldi. Il carcere di Sollcciano va immediatamente chiuso e dismesso. E' su questa proposta che andrebbe aperto un dibattito serio tra le forze politiche, le istituzioni e le associazioni, dando vita a un coincidente processo di decarcerizzazione attraverso l’affidamento esterno in esecuzione di pena. Finalmente un ministro di Giustizia ha ammesso che le carceri sono criminogene.

Lo Stato, in altre parole, viola le sue stesse norme, obbligando i rei a un percorso verso le recidive e non di riabilitazione. I trattamenti inumani e degradanti cui sono sottoposti i detenuti nelle carceri italiane sono stati sanzionati più volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. E allora cosa aspettiamo? I pannelli solari da mettere sui tetti come proposto dalla Regione Toscana? O che la ditta di manutenzione riesca nell’ardita impresa di far funzionare il sistema di riscaldamento per qualche settimana? La nostra proposta non è una provocazione.

Tutt’altro; ciò che la anima è la tutela dei sistemi di garanzia dello Stato di Diritto, per tutti, istituzioni in primis, contro l’aberrazione delle continue emergenze della ragion di stato”.

 Nuovo incontro del garante regionale dei detenuti, Franco Corleone, con tutte le associazioni e le cooperative che si occupano di carcere, soprattutto a Firenze ma non solo. Molte le novità emerse durante la riunione, che si è svolta ieri. Corleone ha spiegato che, durante il summit avuto qualche giorno fa con il ministro della Giustizia Andrea Orlando e con gli altri garanti dei detenuti regionali, per fare il punto sulla situazione delle carceri in Italia, è stata annunciata la nomina in tempi brevissimi del garante nazionale dei detenuti.

E’ stato inoltre chiesto che le Regioni in cui è ancora assente la figura del garante ottemperino rapidamente alla nomina. Il panorama emerso, ha detto ancora Corleone, mostra che, nonostante una diminuzione del sovraffollamento carcerario, non si è assistito in molti casi a un miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti. “Un caso tipico è quello di Sollicciano – ha detto il garante toscano – in cui i problemi di qualità della vita e di relazioni interne sono e rimangono gravi”.

Per quanto riguarda Sollicciano, la notizia è che da pochi giorni è stata indicata una nuova direttrice, Marta Costantini, che si occuperà esclusivamente del carcere fiorentino. “L’auspicio è che si intervenga rapidamente per migliorare la situazione” ha commentato il garante. Per questo sarà chiesto un incontro nei prossimi giorni con la nuova responsabile, per lanciare una serie di proposte immediatamente operative e fare il quadro di quello che resta da fare.

Nell’attesa dell’incontro sono sospese le iniziative di protesta già in programma.

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