Cantieri Alta Velocità, Grassi: "Arpat segnala al Comune irregolarità da marzo”

Arianna Xekalos (M5S): “Questa amministrazione non sa cosa accade sul suo territorio”. Amato (Gruppo Misto): “Sul cantiere TAV di viale Corsica nessun controllo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 giugno 2015 18:49
Cantieri Alta Velocità, Grassi:

"Ennesimo permesso in deroga per il rumore nei cantieri della Tav. Il Comune di Firenze nonostante le gravi irregolarità e le violazioni continue segnalate da Arpat non ha mosso un dito”. Così denuncia Tommaso Grassi capogruppo di Firenze riparte a sinistra con Sel, Fas e Prc. E spiega “Le segnalazioni di irregolarità sono attribuite all'impianto di betonaggio del cantiere di via Circondaria. Ma, a distanza di 3 mesi, in Comune sembra non sia stata ricevuta la lettera di Arpat. Come è possibile che nessuno si sia accorto di dover intervenire per sanzionare e richiamare al rispetto le ditte che stanno lavorando e le ferrovie che hanno commissionato le lavorazioni?" "L'impianto di bagnatura dell'area di stoccaggio non funzionante, i livelli di pm10 superati per colpa anche del cantiere, polveri diffuse nell'intera zona residenziale, mancanza di acqua nei pozzi del cantiere e il ritardo di oltre 6 mesi nell'invio delle analisi di monitoraggio ambientale.

Questa è la lunga lista dei problemi che siamo costretti a subire e dei quali il Comune dovrebbe farsene carico e prendere provvedimenti. E invece? L'unica cosa certa è il silenzio. Dovuto alla incapacità di seguire i lavori o da parte di uffici e politici fiorentini che fanno finta di niente?" "Siamo certi che le risposte insoddisfacenti dell'amministrazione confermino una volta ancora la dannosità, pericolosità e gravità che l'opera dell'alta velocità sta provocando già adesso sul territorio fiorentino.

Non possiamo accettare che si intervenga a distanza di mesi e mesi solo perché sono stati pubblicati i report di marzo di Arpat. Le gravi inadempienze – conclude Grassi - non sono solo delle ditte appaltatrici ma anche delle istituzioni che non controllano e non intervengono per sanzionare e richiedere il rispetto delle prescrizioni. Invece che rilasciare nuovi permessi e maggiori deroghe il Comune di Firenze adotti provvedimenti che sospendano la validità di questi fino a quando non saranno consegnati i documenti sul monitoraggio all'osservatorio ambientale”.

Arianna Xekalos (M5S): “Questa amministrazione non sa cosa accade sul suo territorio. Abbiamo chiesto al Sindaco informazioni in merito alla decadenza dell’osservatorio ambientale nodo di Firenze. Ci hanno risposto due assessori: Gianassi e Giorgetti, con risposte identiche, invitandoci a guardare l’apposito sito dell’osservatorio per avere informazioni. Abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che questa amministrazione non sa cosa accade sul suo territorio: il sito non è aggiornato, è fermo al 2013. Ci chiediamo quindi cosa fa questa amministrazione dal momento che non è in grado di controllare niente. Siamo seriamente preoccupati, dal momento che si parla della salute dei cittadini e del disfacimento del nostro territorio: temi su cui l’amministrazione non è né informata né aggiornata. Un amministrazione che ha permesso il rinnovo dell’Osservatorio Ambientale fino a dicembre 2017.

Ci chiediamo perché, dal momento che non è riuscito a controllare né vedere niente, dall’inquinamento acustico, all'inquinamento ambientale, alla gestione delle terre di scavo”.

“Meno male che c'è Arpat perché, se fosse per il Comune, il cantiere Alta Velocità della stazione Foster di viale Corsica-via Circondaria sarebbe regolare ma fuori controllo”. Non usa mezzi termini Miriam Amato che sottolinea: “Grazie alla nostra interrogazione si viene a sapere che il 9 marzo Arpat ha compiuto una ispezione per il rumore del cantiere di Nodavia, sanzionando per il superamento dei limiti nella scuola elementare Rodari in viale Corsica. Così il Comune ha dovuto diffidare il consorzio Nodavia, in modo da costringerlo a far rientrare il rumore del cantiere nei limiti previsti dai limiti di legge.

Eppure anche la Polizia Municipale sarebbe tenuta a fare controlli per il rispetto dei limiti sul rumore, così come previsto dall’atto di deroga al rumore concesso dallo stesso Comune. E visto il precedente, chiediamo al Comune di non rinnovare la deroga al rumore richiesta da Nodavia per altri quattro mesi dal prossimo 1 giugno”. Amato punta il dito anche sulla situazione delle polveri: “Sconcerta che l'amministrazione non abbia dato nessuna disposizione alla Polizia Municipale, per fare controlli sulle polveri all’esterno dello stesso cantiere.

Anche in questo caso Arpat, chiamata dagli abitanti della zona, ha fatto una ispezione il 13 marzo scorso, rilevando numerose irregolarità dentro e fuori del cantiere e dandone informazione al Comune, all'Osservatorio Ambientale e alla Asl. Come fa allora l’assessore Giorgetti a dire, rispondendo a un’altra nostra interrogazione, che alla Polizia Municipale risulta tutto regolare da gennaio ad oggi, anche fuori del cantiere TAV, perché non sono giunte segnalazioni e perché la Polizia Municipale di Rifredi non ha rilevato nessuna violazione? Allora come ha fatto Arpat nell'ispezione del 13 marzo ad accertare irregolarità per le polveri e il fango su strada, all’esterno del cantiere, in via Circondaria? Eppure i controlli ambientali rientrano nelle competenze e nelle possibilità della polizia municipale, anche per accertare dispersioni e rilascio di terra, polveri o fango sulle sedi stradali, causato dai camion in uscita dai cantieri”. “Tornano in mente – fa notare Amato - le dichiarazioni dell'ex sindaco Renzi all'indomani dell'intervento della magistratura del gennaio 2013, con il sequestro della talpa a Campo di Marte.

Renzi aveva la sfrontatezza di negare l'evidenza sulla mancanza di controlli alla Tav, invece questa amministrazione afferma che tutto va bene e si disinteressa, mettendo da parte il ruolo di controllore a tutela della salute dei cittadini”. “Infine anche riguardo all’Osservatorio Ambiente sulla TAV suscita perplessità la posizione dell'assessore Giorgetti, espressa con la risposta a una nostra terza interrogazione: la conferma della validità degli incarichi dei componenti l'Osservatorio dopo due anni dalla nomina, con la proroga di 45 giorni dal marzo scorso.

Visto che l'incarico dato dal Ministero dell'Ambiente dura due anni dal marzo 2013, quindi anche la proroga sarebbe già scaduta o sta per esserlo nei prossimi giorni. Suscita ancora più perplessità che l'assessore confermi il suo rappresentante nell'Osservatorio proprio nella persona dell'attuale Direttore Generale, Parenti, che sicuramente avrà tantissimi impegni nello svolgimento del massimo incarico dirigenziale nel Comune e che probabilmente avrà pochissimo tempo, per occuparsi anche dell'Osservatorio Ambientale.

Sarebbe stato più opportuno per l'assessore – conclude Miriam Amato - valutare un’ipotesi di sostituzione”.

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