Speciale Cannabis: la Toscana oltre la legge che legalizza i farmaci?

La produzione controllata di cannabinoidi allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è solo l'inizio?

Nicola
Nicola Novelli
19 luglio 2015 23:22
Speciale Cannabis: la Toscana oltre la legge che legalizza i farmaci?

E' di febbraio scorso il via libera in aula del Consiglio Regionale alla proposta di legge sui farmaci cannabinoidi. La produzione nazionale di questi fitoterapici consentirà l'accesso a costi contenuti a pazienti affetti da malattie gravemente invalidanti. Lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze è incaricato di realizzare questi prodotti farmaceutici, che saranno pronti entro il 2015. Al momento la produzione per uso farmaceutico deve avvenire in una serra. Ma l'obiettivo è di estenderla anche in campo aperto, nei terreni adatti, per la creazione di una filiera controllata capace di far fronte alla richiesta proveniente da tutto il territorio nazionale. E per la Coldiretti la coltivazione della cannabis risolleverà l'agricoltura italiana.

All'inizio di luglio si è svolta davanti la sede della presidenza della Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze una manifestazione organizzata dai radicali fiorentini dell'Associazione "Andrea Tamburi" per chiedere alle Istituzioni che nella legge regionale che disciplina l'utilizzo della cannabis a scopo terapeutico venga inserita la possibilità per i malati dell'auto-coltivazione. A questo proposito la segretaria di Radicali Italiani, Rita Bernardini, presente alla manifestazione, ha iniziato una nuova disobbedienza civile seminando alcune piante di cannabis e "istigando" i presenti a farsi partecipi di questa iniziativa. L' invito è stato raccolto dal consigliere regionale Tommaso Fattori (Sì Toscana) che, presente alla manifestazione, ha preso alcuni semi ripromettendosi di coltivarli nel proprio ufficio istituzionale.

Così c'è chi ritiene che la Regione Toscana sia l'apripista in Italia sulla liberalizzazione delle droghe leggere. Nelle settimane scorse la polizia della Versilia ha disposto il sequestro delle piantine di marijuana coltivate dal Dottor Fabrizio Cinquini, simbolo della lotta per l'uso della pianta per scopi terapeutici, dopo che nel 2013 si era autodenunciato. “L'effetto è un po' quello 'matrioska'. Attorno alla cannabis terapeutica si moltiplicano temi da affrontare.

C'è chi fa gesti simbolici, io invece questa volta mi appello al buon senso: non gettiamo anni di ricerca del Dott. Fabrizio Cinquini. Non mandiamo al macero una piccola coltivazione di piante; ibridi di quarta generazione di cannabis medicale di cui Cinquini stava studiando gli effetti antidolorifici e di controllo sulla perdita della memoria. Faccio una proposta: quelle piante, se proprio non potrà coltivarle lui, portiamole allo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Sarebbe un atto di civiltà, una soluzione intelligente.

In questo modo potremmo incentivarne la produzione e portare avanti un pezzo di ricerca importante. Sappiamo che l'attuale produzione del Farmaceutico rischia di non essere sufficiente perché basata su stime di consumi che non corrispondono al vero fabbisogno, alla reale richiesta, di farmaci cannabinoidi. Un'altra questione che dovrà essere affrontata” ha commentato Enzo Brogi, ex consigliere regionale e promotore della legge toscana sulla cannabis terapeutica.

Ieri sera a Castelfiorentino il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha parlato del modello toscano della Cannabis terapeutica insieme a Mauro Taurino, coordinatore GD Toscana. Di questo e altri aspetti legati alla Cannabis si occupa per l'intera settimana lo speciale di Nove da Firenze. Racconteremo delle sanzioni penali in cui incorre chi tenta l'autoproduzione, anche a scopi terapeutici. Spiegando come si coltiva, a chi serve un farmaco cannabinoide e come si usa per necessità fitosanitarie.

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