Cannabis terapeutica, Rossi: “Ampliare l'uso ad altre patologie”

Fattori: “Formazione per i medici e sostegno alla possibilità di coltivazione in Toscana”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
09 maggio 2015 17:26
Cannabis terapeutica, Rossi: “Ampliare l'uso ad altre patologie”

Firenze, sabato 9 maggio 2015 – “La cannabis in Toscana è già una terapia convenzionale. Dovrà esserlo ancora di più”. Con queste parole Enrico Rossi, presidente della Toscana e candidato alla rielezione lancia la sua nuova proposta, che riguarda l'uso dei farmaci a base di THC. La proposta di Rossi consiste nell'ampliamento della rosa delle patologie da curarecon la cannabis, nella semplificazione delle procedure di accesso al farmaco e nella predisposizione di corsi di formazione rivolti a medici e farmacisti per ridurre il divario di conoscenza che penalizza il farmaco e i pazienti. “La nostra regione – sottolinea Rossi – è già produttrice: le infiorescenze dello Stabilimento chimico farmaceutico militare ci confermano che presto la Toscana diventerà la fornitrice nazionale di cannabis per uso terapeutico.

L'unità complessa di Terapia del dolore dell'Azienda ospedaliera pisana oggi ospita circa 500 pazienti con varie patologie ed è già un centro di riferimento nazionale”. “Attualmente – prosegue Rossi – i farmaci si acquistano in Olanda a prezzi molto elevati. Il fabbisogno italiano ammonta a circa 100 Kg all'anno. Noi puntiamo a essere la regione leader nel campo della produzione. Albert Einstein ha scritto: 'Chi dice che è impossibile, non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo' ”. Oggi in Toscana con la cannabis terapeutica si curano i dolori da tumore, la SLA, la sclerosi multipla, alcune neuropatie (ad esempio quelle derivanti da schiacciamento delle vertebre), la stimolazione dell'appetito nei pazienti affetti da AIDS. “Noi – dice Rossi – proponiamo l'estensione dell'uso della cannabis alla cura delleforme di dolore cronico refrattario di origine reumatologica (per esempio la fibromialgia), al morbo di Crohn, all'asma bronchiale, al glaucoma, ad alcuneforme di epilessia resistenti ai farmaci, alla cura dell'ansia e dell'anoressia.

La Regione si farà carico di tutte le sperimentazioni cliniche necessarie e attiverà anche un monitoraggio dell'uso clinico della cannabis in collaborazione con l'Istituto superiore di sanità”. “Dopo aver letto la testimonianza civile di Walter De Benedetto – prosegue Rossi – ritengo di dover recepire il suo auspicio: l'abbattimento delle barriere burocratiche e dell'ignoranza, l'accesso sempre più rapido e semplificato al farmaco.

Per questo in futuro ci impegneremo in una campagna di informazione e educazione all'uso consapevole del farmaco, campagna che sarà destinata prevalentemente ai medici di famiglia”.

“Momenti di formazione e aggiornamento per i medici specialistici e di base, sostengo alle richieste dei pazienti per di poter coltivare cannabis per motivi terapeutici”. È ciò che popone Tommaso Fattori, candidato presidente alla presidenza della Regione Toscana dalla sua pagina Facebook. "Riteniamo che l'utilizzo dei cannabinoidi – spiega Fattori –, insieme o al posto dei farmaci tradizionali, possa rappresentare una significativa riduzione dei costi della spesa sanitaria e un miglioramento della qualità della vita dei pazienti". Secondo Fattori, nonostante le aperture legislative della Regione, sono ancora pochissimi i pazienti che stanno utilizzando la cannabis per motivi terapeutici.

“Molti medici specialisti sono ancora poco informati; le case farmaceutiche sono interessate a vendere i farmaci tradizionali; i pazienti e i loro familiari hanno ancora paura di essere giudicati per via degli effetti sull'opinione pubblica di politiche proibizioniste che hanno messo sullo stesso pianocannabis e droghe pesanti”. “Ci impegnano a costruire larghe campagne di sensibilizzazione volte a contrastare lo stigma sociale che le politiche proibizioniste hanno generato.Lacannabis terapeutica è una questione di civiltà, legalizziamola davvero” conclude Fattori.

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