Canapa o Cannabis, non chiamatela Marijuana: ecco a cosa serve

Approfondire la materia è il primo passo per non perdere le opportunità offerte da uno straordinario prodotto della natura

Antonio
Antonio Lenoci
21 luglio 2015 15:02

La produzione di cannabis a scopo terapeutico ed il dibattito in merito alla legalizzazione della cannabis per uso ludico hanno riacceso l'attenzione sulla coltivazione della canapa industriale.Uno dei maggiori esperti italiani nella coltivazione della canapa? Non dobbiamo fare molta strada. Cesare Tofani, presidente di Toscanapa è lieto di accoglierci nella sua azienda per raccontarci una realtà fin troppo sconosciuta."Mi raccomando non chiamiamola Marijuana - esordisce il presidente Tofani - perché è un nomignolo affibbiato al prodotto che non significa proprio niente.

Si tratta di canapa ed in Italia siamo stati grandissimi produttori ed utilizzatori. Fin ai tempi di guerra nelle case c'erano tessuti di canapa per la cucina, la camera da letto e per l'abbigliamento. Avevamo capito le straordinarie qualità della fibra che poi abbiamo abbandonato".Lei è stato un pioniere negli anni '90? "Nel '94 ho iniziato ad interessarmi dell'argomento e tastare il terreno dei potenziali compratori nei vari settori in cui la canapa può trovare uso, dall'edilizia alla moda, dall'alimentare alla cartoleria.

Mi sono scontrato con la diffidenza ed ho imparato tanto, fino a ritrovarmi oggi a dover far fronte alle richieste di chi mi aveva detto "No grazie". E' questo il caso della bioedilizia ad esempio che adesso si interessa di materiali alternativi mentre fino a dieci anni fa, quando si costruiva tanto e di tutto, non venivano neppure presi in considerazione".Cosa significa coltivare la canapa? "Non è una gallina dalle uova d'oro: occorre tanta attenzione e dedizione.

Non è vero ad esempio che si può coltivare su qualunque terreno e che regge qualsiasi clima. Purtroppo mi sono scontrato con la disinformazione, e continuiamo tutti noi produttori ad avere problemi a causa di una normativa poco chiara. Basti pensare che spesso ci sono stati casi di campi sequestrati da parte delle forze dell'ordine per incomprensioni sulle leggi e la loro applicazione. Incredibile non capire una cosa banale come la diversa tipologia di pianta, maschio e femmina: una richiede di essere impollinata e l'altra no..

potranno mai stare sullo stesso terreno? Vengono effettuati numerosi controlli su questa specifica produzione, ma se non si conosce la materia si rischia di fare molta confusione". E' un settore che può contribuire a far ripartire l'economia?"Da essere produttori, siamo oggi importatori, ed ho detto già molto. Anziché stimolare la nascita di nuovi agricoltori si tende a brancolare nel buio". Cosa intende? "Adesso vi svelo un segreto: l'Italia è a mezzo servizio.

Viviamo una situazione paradossale. Della produzione vendiamo i semi, mentre la paglia resta sul campo o nei magazzini. Sapete perché? Perché non esistono stabilimenti di trasformazione in cui si separano le fibre. All'estero consorzi di agricoltori si sono adeguati sviluppando impianti in proprio". Per far capire ai lettori, è come il discorso dei frantoi per i coltivatori di olive? "Esatto, qualcosa di simile. Si è parlato molto di creare, anche con finanziamenti pubblici, impianti di trasformazione, ma sul più bello i progetti saltano.

Al momento siamo un punto di riferimento per quanti intendono investire nel settore e ci domandano preventivi sulla realizzazione di stabilimenti tipo".Le coltivazioni diffuse dell’anno 2014 si sono trasformate nel 2015 in nuclei produttivi industriali. Gli esiti dell'esperimento hanno convinto Toscanapa che per la stagione 2015 occorreva concentrare le energie su maggiori ettari coltivati. Questo per "superare la diffidenza affiancando la canapa ad altre colture a seminativo come girasole, sorgo e grano, introducendola nelle rotazioni convenzionali.

Vantaggi agronomici ed opportunità mercantili sono più evidenti e non ci sarà bisogno di convincere pochi agricoltori innovativi a tentare la fortuna. La diffusione delle superfici coltivate a canapa in un territorio limitato, rende più agevole l’attività di controllo delle forze dell’ordine e dei tecnici agricoli e smorza la curiosità di coloro che fraintendono l’uso delle piante" ha spiegato Tofani ai suoi associati.La legalizzazione e l'uso farmaceutico, come vi coinvolgono queste decisioni? "Si tratta di una scelta culturale: tabacchi ed alcool sono pericolosi eppure si vendono e lo Stato incassa soldi.

L'importante è farne un uso consapevole sotto la propria responsabilità e non creare un danno ad altri: io ad esempio non tollero che si fumi in casa e spero che nessuno si metta al volante ubriaco, poi il resto sta agli altri. Credo che la Regione Toscana stia facendo qualcosa di utile e giusto con la produzione per uso farmaceutico. Da imprenditore dico che è bene che questo campo stia in mano all'Ente regionale e non al privato: il vero problema sono i costi. Non è giusto - conclude Tofani - che chi ha necessità del farmaco lo possa trovare autonomamente a cifre considerevoli e che, nel caso di rimborso attraverso il SSR, spetti ai cittadini pagare l'alto prezzo dell'importazione".

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