Caccia: via libera alla modifica sugli ambiti territoriali

Cia: «Notizia positiva, evitare ulteriori ritardi». Confagricoltura: “Ispra riduce del 30% gli abbattimenti. Chiederemo i danni”. A Pistoia domenica 26 giugno pranzo e premiazione dei cacciatori cinofili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 giugno 2016 14:32
Caccia: via libera alla modifica sugli ambiti territoriali

Firenze– Approvata mercoledì dall’aula regionale una proposta di legge “Nuove disposizioni in materia di ambiti territoriali di caccia”, che modifica la normativa vigente in materia, la legge regionale 3 del 1994. Il provvedimento è passato a maggioranza, con il voto contrario delle opposizioni. In Aula, è stato illustrato dal presidente della Seconda commissione, Gianni Anselmi. Gli attuali ambiti territoriali di caccia potranno svolgere le proprie funzioni fino al 31 dicembre 2016 e non oltre.

Saranno nel frattempo suddivisi in dimensioni sub provinciali, secondo quanto sarà determinato dalle modifiche al piano faunistico venatorio. Il provvedimento interviene a seguito della sentenza della Corte costituzionale, che ha recentemente dichiarato illegittima la riforma della Regione Toscana sugli Ambiti territoriali di caccia (Atc). In quella riforma, gli Atc erano stati ridotti a 9, in corrispondenza dei territori delle ex province (con accorpamento Firenze e Prato) ed era stata prevista l'istituzione di sottoambiti di dimensione sub provinciale.

La nuova proposta di legge, a firma del consigliere Leonardo Marras e del presidente Eugenio Giani, nasce per assicurare la continuità operativa degli ambiti territoriali di caccia. In particolare, le norme intervengono per consentire l'esercizio degli Atc, prevedendo un intervento di riforma degli ambiti entro la fine del 2016. Gli Atc attualmente in carica continueranno a svolgere le funzioni considerate indefettibili entro e non oltre il 31 dicembre 2016.

La legge dispone anche le scadenze per completare la riforma entro la fine di quest'anno: il territorio agro-silvo-pastorale destinato alla caccia programmata sarà ripartito in Atc sub provinciali entro il 30 novembre; il presidente della regione nominerà gli organi direttivi entro il 31 dicembre. La vicepresidente della commissione Irene Galletti (Movimento 5 stelle) ha illustrato la posizione del gruppo: “C’è una sentenza della Corte costituzionale che ha sancito l’illegittimità di una legge attualmente vigente, quindi il provvedimento di cui oggi si discute non è più valido.

In sostanza, si vuole mantenere l’illegittimità della norma fino a dicembre. Le Atc dovrebbero essere dichiarate subito decadute. Abbiamo cercato di proporre già in commissione un accorciamento dei termini. Il problema principale – ha affermato Irene Galletti – è in realtà il piano venatorio 2016-17, che verrebbe a decadere. Ma qui si tratta di tutela della fauna selvatica, prima che di caccia. Per noi la legge viene prima degli interessi di categorie di persone o di una lobby”. Tommaso Fattori (capogruppo Sì-Toscana a sinistra) ha auspicato “che in futuro vi sia una molteplicità di Ambiti di piccole dimensioni, attenendosi alle disposizioni della Consulta” e ha annunciato emendamento, sottoscritti anche dal Movimento 5 stelle, “per abbreviare i tempi: per noi è fondamentale che i nuovi Atc siano operativi prima dell’apertura della prossima stagione venatoria 2016-17.

Questo è possibile, è poco comprensibile perché una operazione come questa debba richiedere tempi così lunghi”. Roberto Salvini (Lega nord) ha criticato il provvedimento, osservando in primo luogo che “è facilmente impugnabile in un ricorso al Tar”. Ancora, visto che è in programma la riforma degli Ambiti territoriali, “c’è il rischio di non gestire la situazione, dato che non sappiamo come funzioneranno gli accorpamenti, e di dare oggi dei tesserini venatori che fra pochi mesi devono essere rifatti”. Secondo Leonardo Marras, capogruppo Pd, la proposta di legge “risponde all’esigenza di mettere una toppa con alcuni strumenti”.

Innanzitutto occorre “garantire una continuità altrimenti si rischia di fallire ogni obiettivo di gestione ordinaria”, perché il rischio è quello di dover aspettare due o tre mesi prima di poter procedere alle nuove nomine. Ancora, per Marras, “occorre riflettere” su una serie di questioni, a partire dalla sentenza della Corte Costituzionale, ed avere il tempo di adeguarsi, anche perché dopo le disposizioni Del Rio, per cui la Regione si è assunta le gestione del settore, un assetto definivo potrà essere dato solo dopo il referendum costituzionale. Marras ha ricordato anche che l’attuale organizzazione degli Ambiti territoriali di caccia è stata approvata all’unanimità in Consiglio regionale.

Esiste inoltre l’esigenza “di far fruttare al meglio le risorse sempre più scarse, per cui meno sono i carichi sui costi di funzionamento più si riesce a restituire risorse al territorio e alla prevenzione”. Infine, è necessario introdurre il principio di separazione tra indirizzo di controllo e quello di gestione. Al termine del dibattito, l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi. La proposta, ha spiegato l’assessore, ha lo scopo, dopo la sentenza, “di non bloccare tutte le attività degli Ambiti territoriali di caccia”.

“Abbiamo bisogno di tempo per cercare una soluzione concertata – ha detto l’assessore – e dobbiamo scongiurare il rischio di bloccare l’attività venatoria”. Secondo l’assessore la legge regionale 88, varata all’unanimità, non è un disastro, si è proceduto a un riaccorpamento degli Atc. “Sono già stati calendarizzati incontri e riunioni per capire come superare la sentenza della Corte costituzionale. Mi impegno – ha affermato Remaschi – a presentare una proposta di legge nei tempi più rapidi possibili, e trasmetterla al Consiglio regionale ad agosto o al massimo agli inizi di settembre”. Prima del voto, c’è stata una discussione su una serie di emendamenti, tutti respinti, che ha visto gli interventi di Roberto Salvini (Lega nord), Giovanni Donzelli (FdI), Irene Galletti (M5S), Gianni Anselmi (Pd), Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra).

Una notizia positiva l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Legge sugli Atc, che potranno svolgere quindi le proprie funzioni fino al 31 dicembre 2016. Lo sottolinea la Cia Toscana, dopo l’approvazione della Legge, avvenuta oggi in Consiglio. Intanto gli Atc saranno suddivisi in dimensioni sub provinciali, secondo quanto sarà determinato dalle modifiche al piano faunistico venatorio. La Cia Toscana era più volte intervenuta nei giorni scorsi per ribadire l’importanza dell’operatività degli ATC dopo la battuta d’arresto sempre in Consiglio Regionale. L’agricoltura toscana – ribadisce la Cia Toscana - non può permettersi ulteriori ritardi nell’azione di riduzione del carico di ungulati. Occorre garantire la continuità e la piena legittimità dell’azione degli ATC, evitando il rischio che tutto si blocchi in attesa del recepimento degli indirizzi della Corte Costituzionale. 

“Abbiamo riscontrato una forte incongruenza fra le richieste dei piani di abbattimento degli Atc (Ambiti Territoriali di Caccia) rispetto a quanto deliberato dalla Regione Toscana dopo il parere vincolante dell'Ispra in base al quale sono stati ridefiniti gli abbattimenti. I numeri della Regione sono infatti molto più bassi della reale necessità di abbattimenti di almeno un 30%. La conseguenza appare ovvia: nonostante una legge speciale attesa anni dagli agricoltori, gli abbattimenti non sono assolutamente sufficienti e i danni registrati alle nostre colture sono previsti addirittura maggiori rispetto allo scorso anno quando la legge non era in vigore.” E’ quanto denunciato da Francesco Miari Fulcis, presidente Confagricoltura Toscana dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla Caccia. “Non è chiaro come sia possibile aver registrato tale disavanzo visto che le stime fatte dagli Atc rispettano i sistemi di monitoraggio previsti da Ispra.

E’ necessario quanto prima arrivare ad un chiarimento perché rischiamo che così come applicata la nuova legge, si ottengano risultati catastrofici per le nostre aziende a causa di un provvedimento tanto chiacchierato quanto alla fine totalmente inutile. Ci auguriamo - conclude Miari Fulcis - che la Regione ricontratti con l'Ispra il numero di ungulati e di nocivi da abbattere nel frattempo stiamo valutando una richiesta danni che coinvolga tutti gli enti che di questo argomento si occupano tra cui ISPRA. Ci rifaremo anche alla corte Europea per difendere le nostre attività e la qualità dei nostri prodotti e fronteggiare un'emergenza che sembra purtroppo ancora lontana dall'essere risolta."

“E’ stata affrontata l’emergenza della fauna selvatica in modo molto costruttivo, con grande senso di responsabilità e con assoluta risolutezza – questo il commento a caldo del presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli al termine dell’incontro con il Presidente della RegioneEnrico Rossi- Vi è stata la possibilità di entrare subito nel merito delle problematiche, sulle quali il Presidente Rossi ha mostrato di avere idee molto chiare, condividendo preoccupazioni e richieste dell’Organizzazione”. Nei giorni scorsi, Coldiretti Toscana aveva inviato alla Presidenza della Giunta Regionale ed all’Assessore all’Agricoltura Marco Remaschi, un documento in cui viene evidenziato lo stato di esasperazione del mondo agricolo e non solo, di fronte ad una errata gestione della fauna selvatica, che ha determinato un vero e proprio squilibrio dell’ecosistema regionale.

Nel documento vengono anche prospettate soluzioni che possano rendere veramente efficaci gli interventi. Oltre ad una diversa delimitazione delle aree non vocate alla presenza del cinghiale e di altri ungulati, Coldiretti Toscana ha chiesto la modifica delle delibere della Giunta Regionale n. 310 dell’11 aprile 2016 e 372 del 27 aprile 2016, con le quali si individuano le procedure per l’attuazione dei piani di controllo della fauna selvatica e del cinghiale in particolare, ai sensi dell’art.37 della legge regionale n.3 del 1994.

Tali atti vanno rimodulati per evitare complessità burocratiche che, di fatto, vanificano l’efficacia dei controlli, con conseguente esponenziale incremento dei danni. “Abbiamo assicurato al Presidente Rossi ed all’Assessore Remaschi di essere da subito disponibili a contribuire ad una rimodulazione delle delibere, perché così non possono funzionare, anche per responsabilità dirette di alcuni soggetti - afferma il Direttore di Coldiretti Toscana Antonio De Concilio- L’attivazione tempestiva degli interventi di controllo non può neanche essere condizionata da pastoie burocratiche.

Ad oggi registriamo che le richieste di intervento presentate dalle imprese agricole e ancora inevase, giacenti presso gli uffici territoriali della Regione, sono oltre mille!”. Coldiretti giudica molto positiva la volontà del Presidente Rossi di adottare anche diverse modalità nell’organizzazione delle attività di prelievo. L’Organizzazione ha altresì voluto evidenziare un aspetto che riguarda il risarcimento dei danni a coltivazioni e allevamenti causati da animali selvatici inclusi i predatori, chiedendo la non applicazione del regime in de minimis.

Due recenti sentenze del TAR Marche escludono che tali indennizzi siano assimilabili ad aiuti di Stato e, quindi, sottoposti a regime di notifica alla Commissione europea o, appunto, a regime di de minimis. Sarebbe opportuno che la Regione Toscana tenesse conto di tali decisioni. La consapevolezza della gravità della situazione e la determinazione mostrate dal Presidente Enrico Rossi, potrebbe far registrare i primi risultati già dalla prossima settimana. Coldiretti Toscana continuerà a mantenere lo stato di mobilitazione inaugurato lo scorso marzo.

Domenica prossima 26 giugno, con inizio alle 13 nella zona di addestramento cani da cinghiale Il Sodo in località Vergiole Arcigliano, Federcaccia Toscana sezione comunale di Pistoia allestirà un bel momento conviviale con conseguente cerimonia dipremiazione dei cacciatori cinofili pistoiesi campioni 2016. Dapprima cacciatori, simpatizzanti e chiunque volesse partecipare alla giornata potrà gustare le pietanze di un succulento menù, preparato dagli eccellenti cacciatori/cuochi de Il Sodo, che prevedeantipasto toscano, tagliatelle al cinghiale, cinghiale in umido con olive e grigliata mista con contorno, dolci casalinghi, vino rosso toscano, acqua e caffè (si accettano prenotazioni sino a venerdì 24 giugno telefonando al numero 0573/20773 della sede di Federcaccia Pistoia). Poi saranno insigniti i cacciatori cinofili.

Per l’eliminatoria provinciale 14esima Coppa Italia con cani da seguita su cinghiale singolo e coppia riconoscimenti verranno attribuiti a Giacomo Ducceschi, primo, Samuele Cei, secondo, e Francesco Baldi, terzo, per la categoria singolo, Giovanni Cammarano, primo, Enrico Corsini, secondo e terzo per la categoria coppia. Corsini sarà premiato anche come campione italiano assoluto 14esima Coppa Italia con cani da seguita su cinghiale categoria coppia.

A Grosseto, infatti, Corsini ha vinto con Birba e Stellina, due segugi maremmani tigrati. Ricordiamo che Federcaccia Toscana sezione comunale di Pistoia ha la propria sede in Corso Antonio Gramsci 77 a Pistoia. Questi sono gli orari di apertura degli uffici: nei giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 13, il martedì e venerdì anche dalle 15 alle 18.

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