Boxe: grande serata a Scandicci

Ieri per la riunione al Palasport organizzata dall'Accademia pugilistica fiorentina

Nicola
Nicola Novelli
28 novembre 2015 18:25
Boxe: grande serata a Scandicci
Fotografie di Luciano Curatolo

Non fu un caso quella notte di un anno fa, con 600 appassionati davanti ai maxi schermi del Nelson Mandela Forum per assistere da Las Vegas alla diretta televisiva di Leonard Bundu e il suo maestro Alessandro Boncinelli. Ieri sera il miracolo si è ripetuto al Palasport di Scandicci, dove si sono raccolte 1.400 persone per partecipare alla festa del Pugilato organizzata dall'Accademia Fiorentina per incorniciare la sfida di Angelo Ardito al titolo italiano Super Piuma.

Ardito non ce l'ha fatta, battuto ai punti con verdetto assai criticato dal pubblico di casa. Ma è unanime il successo siglato dal tutto esaurito nell'impianto scandiccese. Una folla che sarebbe difficile radunare per un titolo nazionale anche nelle maggiori metropoli italiane.

Perché proprio a Firenze? Per buona parte il merito è del campione dei Welter, Leonard Bundu, un cavallo di razza con continua a galoppare negli scenari del professionismo USA. Ma c'è di più, c'è il futuro della boxe fiorentina, confermato anche ieri sera da un sotto-clou di tutto rispetto, con le vittorie prima del limite di Fiordigiglio, Obbadi e Turchi. Il particolare il giovane Mohammed Obbadi promette di calcare le scene nazionali e oltre con una boxe rapida e incisiva, che ricorda l'estro di Bundu.

Ecco delinearsi lo straordinario contributo del Maestro Boncinelli, che per decenni ha seminato un lavoro silenzioso, la cui stagione di raccolta è appena incominciata. Evidente il ruolo del presidente Moreno Mencucci, che ha impresso un piglio imprenditoriale che l'Accademia pugilistica fiorentina non conosceva.

Il risultato è il bagno di folla di ieri sera, l'entusiasmo di un pubblico fatto di vecchi appassionati, giovani frequentatori delle palestre, ma anche di famiglie con bambini, accorse a Scandicci ad assistere allo spettacolo. Non sarà la folla dell'Artemio Franchi, ma rispetto alle complicazioni e le polemiche del calcio nostrano, la nobile arte a Firenze sembra proprio una via alternativa che lo sport locale ha fatto bene a preferire.

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