Biblioteca della Toscana: la cultura digitale su fondamenta della Florentia romana

Nove da Firenze in visita alla nuova prestigiosa istituzione culturale della Regione in Palazzo Cerretani

Nicola
Nicola Novelli
31 luglio 2017 22:33
Biblioteca della Toscana: la cultura digitale su fondamenta della Florentia romana
Fotografie di Alessandro Rella

FIRENZE- In piazza dell'Unità italiana, a pochi passi dalla stazione di Santa Maria Novella, c'è un edificio che i più credono ancora sia di proprietà delle Ferrovie dello Stato. Invece se si getta un occhio in una delle finestre al piano terra, si scorge una saletta carica di scaffalature di libri a parete. Al centro, una vetrina contiene oggetti per la scrittura e una vecchia macchina da scrivere portatile. Immaginereste si tratti del piccolo museo dedicato a una notissima scrittrice fiorentina? E perché dovrebbe trovarsi proprio lì?

Perché Palazzo Cerretani non è più la roccaforte della burocrazia ferroviaria di un tempo, ma un nuovo spazio pubblico in cui leggere libri di carta e digitali, grazie a postazioni comode, dotate di connettività wifi gratuita, in un ambiente di pregio architettonico e artistico. Un chilometro di libri su scaffali aperti e accessibili agli utenti. Perché Palazzo Cerretani è la sede della Biblioteca della Toscana, inaugurata nel novembre 2016 con una dedica a Pietro Leopoldo, per riunire fondi raccolti dalla Regione a partire dagli anni '70 a supporto informativo degli uffici dell'ente.

Dopo 40 anni, questo patrimonio, interamente riorganizzato, è disponibile a tutta la cittadinanza. Con 160 mila volumi, centinaia di periodici in abbonamento e e-book, numerose banche dati giuridiche e specialistiche, la Biblioteca Pietro Leopoldo integra tre patrimoni prima separati.

La biblioteca giuridica del Consiglio regionale (un tempo in via Ricasoli) e quella della Giunta, raccolgono volumi di argomento giuridico, economico, politico, sociale e storico per il lavoro del personale delle pubbliche amministrazioni, ma anche ad uso dei professionisti.

La terza, dell'Identità regionale, raccoglie numerose pubblicazioni sulla storia delle tradizioni locali, sull'arte popolare e la gastronomia, le curiosità e l'ambiente naturale delle province e dei comuni toscani. E' il frutto di una donazione, ricevuta nel 2002 dallo studioso Giorgio Mugnaini, che per decenni aveva raccolto documenti su queste tematiche, dal 2004 disponibili alla fruizione (inizialmente in via Cavour) insieme alla ricca produzione editoriale tematica della Regione. Che ad oggi consta di oltre 30.000 pezzi.

Torniamo al misterioso piccolo museo di cui si accennava prima: si tratta di un'altra eredità, che raccoglie in un'apposita sala opere, manoscritti e oggetti appartenuti a Oriana Fallaci. Ci sono edizioni dei volumi a sua firma, in italiano e altre lingue, tra cui giapponese e persiano, oltre alla biblioteca personale della giornalista, selezionata nel 2106 dall'erede, Edoardo Parazzi e ancora in via di catalogazione.

Non è finita. C'è poi la biblioteca delle Pari opportunità, che mette a disposizione con una ricca documentazione raccolta dagli uffici della Regione, volumi su studi di genere, scrittura femminile, condizione della donna, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, prevenzione delle violenze familiari, classici del femminismo. A fianco della quale si trova la collezione del Centro di documentazione sui media del Comitato regionale per la Comunicazione della Toscana e dell'Informazione, una collezione di volumi di comunicazione pubblica e politica, stampa e pubblicità, radio, televisione, nuove tecnologie della comunicazione, minori e media.

Palazzo Cerretani è la sede principale della Biblioteca della Toscana, che in altre sedi raccoglie parti ulteriori del proprio patrimonio. All'interno del centro direzionale della Giunta Regionale c'è una sezione in cui si raccolgono il fondo Salvatore Mastellone (Storia delle Dottrine politiche), il fondo Rodofo Siviero (pubblicazioni di storia dell'arte che non hanno trovato posto nella casa museo), il fondo Renato Piattoli (Umanistica), il fondo Toscani all'estero (Storia dell'emigrazione) e il fondo delle librerie antiquarie (per lo più cataloghi di aste).

Altro braccio della biblioteca all'Università di Firenze, dove si conserva il fondo Luigi Crocetti, specializzato in biblioteconomia, archivistica e scienza della documentazione, intitolato al primo soprintendente ai beni librari della Regione Toscana. L'intero patrimonio del Consiglio regionale è concesso a varie altre biblioteche, che per competenze specifiche, sono custodi di circa 70 fondi, tra cui quelli di Mario Luzi (all'istituto Vieusseux), Giovanni Papini, Machiavelli-Serristori, Galileo Galilei, Primo Conti, ecc.

«L'intenzione, dal 2018, è di dare vita a un percorso di piccole mostre per riproporre al pubblico questo patrimonio -spiega a Nove da Firenze la dirigente responsabile della Biblioteca della Toscana Chiaretta Silla- Il nostro più recente progetto è legato al così detto Armadio della Memoria, un fondo che dovrà raccogliere documentazione relativa alle stragi moderne di cui la Toscana è stata teatro, il rogo del Moby Prince, l'incidente ferroviario di Viareggio, il naufragio della Concordia»

A Palazzo Cerretani la Biblioteca della Toscana è accessibile al pubblico per 40 ore settimanali (dal lunedì al venerdì con orario 9:00-17:00), previa semplice presentazione di un documento di identità all'ingresso. Offre un servizio gratuito di ricerca libraria, grazie all'assistenza di personale ad alta professionalità, accesso a banche dati (anche difficilmente accessibili), sezioni specializzate e postazioni Internet (con log con proprio account social).

«E' parte del nostro lavoro - spiega a Nove da Firenze la bibliotecaria Elena Michelagnoli- oltre all'attività che svolgiamo come centro regionale per le gare pubbliche di acquisto di volumi, riviste on line e banche dati per gli utenti degli enti aderenti. Ma possiamo offrire persino piccole consulenze gratuite, grazie alla specializzazione giuridica della struttura. Tempo fa un utente ci ha chiesto se poteva dare il ramato alle piante del giardino condominiale, senza incorrere in ricorsi legali da parte dei suoi vicini. E noi gli abbiamo risposto».

Alla Biblioteca della Toscana è possibile richiedere il «document delivery», copie di parti di libri, o articoli, prestito diretto, o inter-bibliotecario in tutta Italia, prestito digitale degli ebook e sulla scrivania per i dipendenti regionali. Perché la Biblioteca della Toscana coordina la rete Cobire, che riunisce le biblioteche della Regione e degli enti locali, rendendole accessibili tramite le reti territoriali. «Recentemente ci è stato richiesto il prestito di un volume su Don Milani dalla Città del Vaticano» racconta Elena Michelagnoli.

Questo straordinario servizio pubblico è ospitato a Palazzo Cerretani, per secoli la nobile dimora di una delle più antiche famiglie fiorentine. L'edificio attuale fu realizzato a metà del XVII secolo, poi ristrutturato delle FF.SS. negli anni '30 del '900. Ma la struttura è molto più antica, come hanno documentato i recenti restauri finanziati dalla Regione. Nella fondazione sono tornati alla luce importanti resti archeologici, tra cui una fattoria romana, dedita alla produzione vinicola, appena fuori delle mura urbane in epoca bizantina. «Abbiamo dovuto rinunciare ad un ampio spazio d'archivio, ma ne è valsa la pena» confessa la dirigente Chiaretta Silla.

Sei percorsi tematici, caratterizzati da diversi colori accompagnano il visitatore alla scoperta dell'intero patrimonio di Palazzo Cerretani, tra cui il piano nobile, che ospita affreschi ottocenteschi. Il percorso è visitabile solo su appuntamento, accompagnati dal personale regionale. Un luogo da vivere, in termini di fruizione delle risorse, e dunque uno spazio al servizio della conoscenza. La sede ideale per presentazioni pubbliche e incontri tra bibliofili. La nostra raccomandazione è di tenersi aggiornati sulle novità e le proposte librarie tramite il sito internet, dove trovate l'elenco dei prodotti disponibili e la newsletter istituzionale.

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