Belvedere Sermonti, ​Firenze vista da un ex abuso edilizio

Lavori per 120 mila euro dove c’era un manufatto abusivo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2017 14:26
Belvedere Sermonti, ​Firenze vista da un ex abuso edilizio

Nasce a Firenze il ‘Belvedere Vittorio Sermonti’, nel tratto iniziale del viale Galileo che affaccia su via Monte alle Croci. "Qui era stato costruito, su più livelli, un manufatto abusivo con destinazione bar-ristorante. Non consono al contesto di pregio, esso era andato fortemente ad incidere sull’equilibrio paesaggistico dell’area. Dopo la demolizione è partito l’intervento di ripristino" spiega oggi la nota diramata da Palazzo Vecchio. La domanda è come sia potuta accadere una vicenda simile, ma interrogativi del passato Firenze ne conta in grande quantità.

La cerimonia di intitolazione ha avuto stamani un prologo alla basilica di San Miniato al Monte, presenti tra gli altri il sindaco Dario Nardella, l’assessore alla toponomastica Andrea Vannucci, l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini e il professor Sergio Givone.I lavori al Belvedere sono durati un anno e costati 120 mila euro, curati dalla direzione servizi tecnici del Comune. L’intitolazione allo scrittore, regista e dantista Sermonti, che aveva ricevuto il Fiorino d’oro di Firenze nel 2005 e ha contribuito in maniera fondamentale alla divulgazione di Dante nel mondo, è stato deciso dalla giunta all’indomani della sua scomparsa, nel novembre scorso.“Oggi abbiamo un doppio motivo di soddisfazione e festa: innanzitutto perché abbiamo deciso di dedicare per sempre un luogo della città a Vittorio Sermonti uno dei più grandi studiosi e interpreti di Dante Alighieri - ha detto il sindaco Nardella -.

Tantissimi fiorentini ricordano le belle letture che ha fatto tra il 2003 e il 2005 a Firenze e la gratitudine che vogliamo mostrare a questo grande scrittore scomparso due mesi fa è quella di una città che non sa pensarsi senza l’opera di Dante di cui Sermonti è stato il più grande divulgatore negli ultimi decenni”. “Il secondo motivo di gioia è legato al fatto che il Belvedere è un’opera di riqualificazione ulteriore del piazzale Michelangelo - ha continuato -. Dove ora sorge il Belvedere Sermonti prima c’era una struttura abusiva: l’abbiamo abbattuta, abbiamo ripulito il luogo e lo abbiamo riqualificato portandolo ad essere un luogo di bellezza dal quale poter ammirare tutta la città.

É un altro tassello che abbiamo posto nel percorso difficile di riqualificazione di tutta l’area del Piazzale”."Al posto di un locale abusivo un meraviglioso affaccio sulla città più bella del mondo" ha commentato sui social il presidente del Quartiere 1 centro storico, Maurizio Sguanci.

Il nuovo Belvedere si inserisce in un contesto di particolare pregio, il Viale dei Colli, percorso sinuoso di quasi sei chilometri che dalla riva sinistra dell’Arno porta al piazzale Michelangelo, progettato da Giuseppe Poggi tra il 1865 e il 1875, in occasione del trasferimento della capitale d'Italia da Torino a Firenze.In particolare il Belvedere si colloca tra il sistema delle rampe e il viale Galileo, proprio alla sommità della scalinata del Monte alle Croci, già ricordata da Dante nella Commedia. Le opere eseguite sono consistite nel recupero della parte di struttura originaria rimasta inalterata rispetto alle superfetazioni realizzate nel corso di circa ottanta anni, nell'intervento di consolidamento e di ricucitura della parte iniziale del muro che sorregge il livello stradale, e nella ricostituzione del paramento murario a pietra.É stato recuperato il passaggio pedonale con una pavimentazione in pietra che mantiene le dimensioni e l’ordinamento di quella del marciapiede adiacente.

A limitazione del Belvedere sono state realizzate ringhiere in ferro, intervallate da colonnini in pietra. Nel passaggio pedonale sono state collocate tre sedute spalleggiate da una lunga aiuola definita, alle sue estremità, da due vasi cilindrici. Tanto le sedute che i vasi sono stati progettati sulla scorta di quelli che l’architetto Poggi fece realizzare per il viale dei Colli e di cui molti esempi possono essere ancora ammirati nei controviali di viale Galileo e lungo le rampe. 

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