Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e disoccupazione

L’obiettivo è di favorire auto imprenditorialità e con essa forme concrete di sviluppo locale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2018 13:55
 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e disoccupazione

Su un totale di 33 intermediari finanziari, sono 26 le Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali (BCC-CR) - per oltre 200 sportelli complessivi - che ad oggi hanno sottoscritto con Invitalia la convenzione “Resto al Sud” per favorire la nascita di progetti di impresa giovanile nelle regioni del Mezzogiorno. La Banca di Credito Cooperativo di Capaccio – Paestum (Salerno), inoltre, è stata la prima banca ad aderire alla convenzione. Un impegno, quello delle BCC e Casse Rurali, che rientra a pieno titolo nell’azione insostituibile di sostegno alle comunità di cui sono, attraverso i soci, una espressione diretta.

Le BCC, in quanto “banche cooperative di comunità” sono difatti particolarmente vicine a famiglie e micro/piccole imprese con l’obiettivo di favorire, nello specifico, una sana auto imprenditorialità e con essa forme concrete di sviluppo locale. Contrastando anche il progressivo depauperamento (sociale,economico, culturale) di territori sempre più ampi.In Europa(fonte Eurostat) sono trentadue le zone dove il tasso di disoccupazione è di almeno il 17,2% (oltre il doppio della media continentale).

Di queste, cinque coincidono con altrettante regioni del nostro Mezzogiorno, laddove sono i giovani ad essere maggiormente coinvolti. Negli ultimi dieci anni, difatti, oltre 700 mila “under 35” sono “emigrati” dal Sud al Centro-Nord del Paese. Solo nel 2016, questo vero e proprio esodo ha coinvolto 124 mila persone (per circa il 40% si è trattato di giovani di età compresa tra 18 e 35 anni). Della specifica misura agevolativa “Resto al Sud”e sulle nuove Disposizioni Operative del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI si è discusso a Roma in un workshop organizzato da Federcasse (l’Associazione Nazionale delle BCC e Casse Rurali).

All’incontro hanno partecipato esponenti del Ministero della Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, di Invitalia (gestore tecnico del progetto), del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI e di Confcooperative.“Il lavoro regolare e di qualità – ha detto in particolare il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba-costituisce l’obiettivo strategico per qualsiasi sviluppo durevole, inclusivo e sostenibile. Credito, incentivi e garanzie sono le tre leve sulle quali da sempre lavorano le BCC per favorire la nascita e lo sviluppo di una auto imprenditorialità sostenibile”.Conil programma“Resto al Sud”,i giovani tra i 18 e i 35 anni di Abruzzo, Molise, Puglia,Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna hanno la possibilità di ottenere un contributo di massimo 50 mila euro per avviare una attività di impresa (che salgono a 200 mila in caso di progetto di presentato da più soggetti).

Le agevolazioni prevedono un contributo a fondo perduto pari al 35% delle spese, erogato da Invitalia; il restante 65% è invece coperto da un finanziamento di una delle banche convenzionate, garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI). L’elenco delle Banche convenzionate si può reperire sul sito di Invitalia all’indirizzo: http://www.invitalia.it/site/new/home/cosa-faccia...

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