Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio: un fondo per i risparmiatori

Il governo decide di risarcire nella legge di stabilità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 dicembre 2015 18:36
Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio: un fondo per i risparmiatori

Con l’approvazione della legge di stabilità, il 22 dicembre il Governo ha stanziato un fondo di 100 milioni di euro da ripartire tra le vittime della crisi dei quattro istituti di credito commissariati fra il 2013 e il 2015 e su cui l’Esecutivo è intervenuto con il cosiddetto decreto salva-banche del 22 novembre, che tuttavia non ha impedito agli azionisti e a coloro che avevano acquistato obbligazioni subordinate di perdere l’intero patrimonio investito. I rimborsi parziali, visto l’esiguo importo stanziato, saranno stabiliti caso per caso da un collegio di arbitri; un successivo decreto del ministero dell’Economia stabilirà le modalità di presentazione delle domande, i criteri di erogazione.

Il Governo intende affidare la gestione delle pratiche all'Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione guidata dal Magistrato Raffaele Cantone, la quale dispone di una propria Camera Arbitrale che dovrà valutare caso per caso se vi è stata o meno una "manifesta incongruità nell'allocazione di portafoglio" delle obbligazioni. La decisione sta provocando pesanti malumori presso la Consob, che è l'Autorità deputata e che proprio in questo periodo sta facendo nascere il proprio Arbitro per le controversie sui contratti di investimento, che prenderà avvio in primavera. L'Anac, invece, ha come scopo "la prevenzione della corruzione nell'ambito delle amministrazioni pubbliche, nelle società partecipate e controllate anche mediante l’attuazione della trasparenza in tutti gli aspetti gestionali, nonché mediante l’attività di vigilanza nell’ambito dei contratti pubblici, degli incarichi e comunque in ogni settore della pubblica amministrazione che potenzialmente possa sviluppare fenomeni corruttivi, evitando nel contempo di aggravare i procedimenti con ricadute negative sui cittadini e sulle imprese, orientando i comportamenti e le attività degli impiegati pubblici, con interventi in sede consultiva e di regolazione".

Secondo un comunicato congiunto delle quattro banche oggetto del salvataggio, i risparmiatori che hanno acquistato obbligazioni subordinate sono circa 12.500 per un controvalore di circa 431 milioni di capitale; significa che la dotazione del fondo basterà a coprire solo una piccola parte degli investimenti persi ed i tempi di liquidazione dei risarcimenti molto lunghi. In base alla valutazione del Collegio arbitrale, ci saranno quindi risparmiatori che avranno diritto a risarcimenti di maggior entità e altri che si vedranno restituire somme minori.

Si sono infatti tenuti ieri i Consigli di Amministrazione delle Nuove Banche (“Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Spa” – “Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara Spa”, “Nuova Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio Spa” – “Nuova Banca delle Marche Spa”) create con il decreto legge del 22 novembre scorso. I Consigli di Amministrazione delle quattro Nuove Banche si sono concentrati sulle delibere interne necessarie ad accelerare la piena operatività delle “Good Bank”. In particolare, hanno posto massima attenzione sulle famiglie e sulle piccole imprese, promuovendo l’azione sui territori di tradizionale insediamento e facendo piena leva sull’eccellente solidità patrimoniale (oltre 1,800 miliardi di euro) di cui le Nuove Banche dispongono. In quest’ambito i Consigli di Amministrazione hanno accolto con soddisfazione i recentissimi rinnovi delle tesorerie del Comune di Pesaro e del Comune e della Provincia di Ferrara. In linea con lo status di Nuove Banche si è poi avviato totale supporto e collaborazione:

 al Fondo per i Risparmiatori in via di istituzione;

 alle Autorità Inquirenti e di Vigilanza per le indagini e approfondimenti relativi all’operato delle Vecchie Banche, nonché ai Commissari Speciali delle Vecchie Banche per le azioni di responsabilità ad essi spettanti.

Si è ulteriormente accertato che in linea con la direttiva europea del Bail-In e con la norma italiana di recepimento, le Nuove Banche non sono titolate ad attivare nuove azioni di responsabilità e al contempo non possono essere oggetto di azioni da parte dei precedenti azionisti ed obbligazionisti subordinati. I Consigli di Amministrazione hanno, infine, voluto esprimere profonda riconoscenza ai 6.000 dipendenti delle Nuove Banche per l’energia e la passione profusi verso l’azienda e verso la clientela in questa impegnativa fase di avvio.

Confconsumatori sta raccogliendo i documenti dei risparmiatori danneggiati in tutta Italia, con l’intenzione di procedere il prima possibile con un’azione contro le Nuove Banche per ottenere il pieno ristoro di quanto investito dai risparmiatori. Confconsumatori assisterà inoltre coloro che fossero interessati a valutare le proposte di risarcimento formulate caso per caso dall’arbitrato previsto dal Governo.

Finalmente anche Banca d'Italia e A.B.I. hanno riconosciuto che le subordinate non potevano e non possono essere cedute alla clientela retail, appare ancor più chiara la violazione degli articoli 21 e 22 del TUIF da parte della vecchia Banca che con i propri dipendenti ha piazzato gli strumenti finanziari complessi a migliaia di pensionati e famiglie che non avevano gli strumenti per valutare il rischio di quello che stavano acquistando.

Ieri la Procura di Civitavecchia che ha disposto perquisizioni tramite la Guardia di Finanza nella sede di Banca Etruria, relativamente al caso del pensionato Luigino D'Angelo, suicidatosi dopo aver perso tutti i propri risparmi.

A seguito di tutte le vicende collegate al decreto “Salvabanche”, molti risparmiatori si stanno domandando se la propria banca sia solida o meno. Un dato da considerare per valutare le sofferenze sono anche gli accantonamenti che, negli anni, la banca ha effettuato per coprire queste sofferenze. Su questo punto ogni banca adotta una sua strategia. Più una banca ha una politica di bilancio prudenziale e più realizza accantonamenti che possono essere anche superiori al 50% dei crediti in sofferenza.

Banche meno solide, fanno politiche di accantonamento più blande. In questo modo il CET1 appare più “solido”, ma le sofferenze sono meno coperte. C'è poi tutto il capito relativo alle attività finanziari in proprio. Le banche italiane, tradizionalmente, sono state sempre un po' più prudenti su questo tema, ma non sono mancati casi nei quali i bilanci dei alcune banche hanno risentito fortemente di operazioni finanziarie poco commendevoli, spesso non solo a causa d'incompetenza, ma talvolta anche a causa di interessi personali. E' evidente che, su questo lato, poco possono gli indicatori di bilancio che lavorano – chiaramente – sui numeri noti, non sulle magagne tenute ben nascoste.

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