Balducci: l’8 aprile incontro in Regione con la proprietà

Lami (Cgil Toscana): “Serve una discussione vera con l'azienda, si blocchi l'invio delle lettere di mobilità”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2016 20:36
Balducci: l’8 aprile incontro in Regione con la proprietà

FIRENZE– Un incontro in Regione con la proprietà dello storico calzaturificio Balducci, fissato per venerdì 8 aprile, nel tentativo di bloccare le procedure di mobilità per i 45 dipendenti e capire le reali intenzioni. Ad annunciarlo, il consigliere del presidente Rossi per il lavoro Gianfranco Simoncini. Dopo l'incontro di giovedì scorso, sempre in Regione, tra lo stesso Simoncini, istituzioni, rappresentanti dei lavoratori e sindacati, soggetti con i quali è stato istituito il tavolo di crisi, e dopo le poco rassicuranti notizie apparse ieri su alcuni quotidiani locali, la partita non sembra essere completamente chiusa. La richiesta principale, venerdì prossimo, sarà ovviamente il ritiro della procedura di mobilità. In subordine la possibilità, da parte della Regione, di trovare nuovi imprenditori.

“E' tutto da capire perché l'Azienda Balducci abbia aperto ad inizio febbraio la procedura di cassa integrazione straordinaria, chiudendo addirittura il sito tunisino, e a distanza di pochi giorni abbia scelto di comunicare alle RSU che, dopo il periodo Pasquale, avrebbe avviato la procedura di mobilità per tutti”, rileva Mirko Lami (Cgil Toscana). La CGIL Toscana, insieme alla CGIL provinciale di Pistoia e alla Filtcem CGIL Provinciale di Pistoia, auspica che un marchio così importante in Italia, ma soprattutto un pilastro di tutta la Valdinievole, non vada perso e quindi si auspica che si riesca a fare una vera e trasparente discussione con i vertici della Balducci per capire le loro intenzioni e quali spazi ci siano per mantenere l'azienda o per far entrare nuovi imprenditori.

Dalla Regione Toscana, nella persona del Consigliere Simoncini, abbiamo avuto la conferma che la stessa Regione si adopera per convocare l'Azienda e conoscerne le prospettive. “Noi ribadiamo che sia ascoltato l'appello della Regione Toscana a bloccare l'invio delle lettere di mobilità, e che si affronti una discussione che eviti il peggio”, conclude Lami.

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