Bagni pubblici a Firenze: il curioso caso di Santo Spirito

I cittadini esasperati dall'uso come "latrina" delle strade di Oltrarno, formano massa critica a pochi passi dal Bagno Comunale di Firenze

Antonio
Antonio Lenoci
13 luglio 2016 13:15
Bagni pubblici a Firenze: il curioso caso di Santo Spirito

La zona dell'Oltrarno che ha a disposizione un Bagno in muratura di antica concezione, ma di modernissima visione, chiede a gran voce i bagni chimici. Perché? Paradosso del capoluogo toscano.Se cerchiamo "Bagni pubblici a Firenze" nella sconfinata banca dati rappresentata dal web, inevitabilmente incontriamo il Bagno Comunale di Santo Spirito, in via Sant'Agostino, un presidio Igienico pensato e creato ai primi del '900, ritoccato negli anni ma con la stessa destinazione d'uso che aveva 100 anni fa.A guardarla oggi, quella struttura ritoccata negli interni ed integrata in un tessuto urbano delicato, con accesso di servizio e carrabile ad uso della Fratellanza Militare, volta ad offrire un Servizio Igienico completo di docce, sembra quasi rispondere al modello proposto a Nove da Firenze da Aldo Cursano, il presidente di Fipe Toscana che ha lanciato l'idea di strutture che si presentano sul mercato pubblico e privato come l'evoluzione delle antiche terme in chiave imprenditoriale contemporanea. Eppure l'Oltrarno e Santo Spirito in particolare, luogo della Movida notturna ma anche crocevia del grande flusso turistico giornaliero, soffre altri tipi di flussi: incontrollabili, fisiologici.A dare testimonianza di quanto accade lungo le strette vie che costeggiano la folcloristica piazza della riva sinistra d'Arno sono i residenti e commercianti che partecipano al Gruppo "Vogliamo i bagni chimici in santo Spirito".

Le foto pubblicate a più riprese tra le auto in sosta che diventano "nascondigli" ideali ed i reportage del mattino sono di notevole impatto sull'immagine della città, anche se non trasmettono gli odori presenti dal mattino fino alla sera. A questo pensano però le didascalie che colmano una lacuna che l'innovazione tecnologica ancora non ha riempito.A settembre 2015 i residenti sono arrivati a lanciare questo appello: "Che ne dite se venerdì e sabato prossimo proviamo a scendere in piazza come GAP: gruppi anti-piscio? Se siamo in tanti possiamo dividerci in squadre, muniti di macchine fotografiche telecamerine, facciamo un bel reportage e lo mandiamo anche all'Unesco".

Sempre i componenti del Gruppo hanno sposato le storie dei colleghi di piazza Indipendenza che nelle scorse ore hanno tuonato contro l'Amministrazione soprattutto esasperati dalle condizioni della via Giuseppe Montanelli, divenuta simbolo di cantonata/orinatoio.

Abbiamo contattato la collega Chiara Brilli, residente del centro storico fiorentino e sensibile al problema che più volte l'ha vista intervenire direttamente come nel caso di una lettera aperta divulgata attraverso le frequenze di Radio Cora.La situazione non sarebbe migliorata "Confidavamo nell'apertura, doveva essere fine giugno, dei bagni pubblici con ingresso da piazza Santo Spirito ma che io sappia i lavori sono in corso". La notizia divulgata da Palazzo Vecchio in merito alla ristrutturazione da effettuare presso l'ex Distretto Militare porta la data del luglio 2015 ed è stata seguita dalle immagini di un sopralluogo effettuato dall'Assessore Alessia Bettini ai primi di maggio.

Intervenuta non come giornalista ma come cittadina residente di Santo Spirito, Chiara definisce l'area un luogo sul quale "i Comitati per l’ordine e la sicurezza e le pagine dei giornali si sprecano. Ma non si traducono mai in soluzioni pratiche, reali, degne di effettivi risultati. Io in centro ci sono voluta venire ad abitare. A costo di dimezzare i metri quadri dell’abitazione per potermi permettere prima un affitto e poi un mutuo trentennale. La città va abitata, va vissuta, le sue botteghe vanno frequentate, i suoi vicoli animati, i giardini devono essere pieni di bambini.

Non solo locali, non solo parcheggio selvaggio, non solo turismo mordi e fuggi. Ma quando ti accorgi che il vero degrado è l’inciviltà e il senso di impunità di chi crede che le strade intorno ai locali siano fatte per fare i propri bisogni ed urlare o sbraitare senza ritegno; e dall’altro lato vedi una palese incapacità dell’amministrazione ad accogliere proposte ed appelli che vengono proprio da quei cittadini che i luoghi li voglio tutelare, allora capisci che la morsa è troppo stretta.

Che le responsabilità non possono essere taciute".

Quali le problematiche più segnalate?"I vigili urbani che alle numerose segnalazioni telefoniche dei residenti rispondono con un muro di gomma non capendo che basterebbe fare dei controlli a tappeto in macchina, fare tre, quattro multe alla volta per rendere plateale la sanzione e dunque il deterrente; Quadrifoglio che ti dice di fare richiesta telefonica e loro verranno a pulire, ma non puoi mica stare a segnalare ogni giorno che le vie si stanno trasformando in latrine; esposti all’Asl al momento inevasi; lettere all’allora sindaco Renzi, all’allora vicesindaco Nardella e all’allora assessore Biagiotti".Cosa è cambiato? "Niente.

Il via vai per fare i propri bisogni ai margini di Santo Spirito è ormai la prassi. Il passaparola tra amici e avventori è ascoltabile dalle finestre delle abitazioni. Si danno il cambio, donne, uomini, giovani che in assenza di bagni adeguati nei locali, pieni di birra da asporto e non, si ‘liberano’ senza ritegno e poi tornano in piazza".

I cittadini sarebbero stati costretti a superare il vincolo del decoro tanto che bagni chimici temporanei, seppur mal digeriti all'occhio sono una richiesta quotidiana per migliorare in parte le cose. "Il palazzo Gucci in via delle Caldaie è meta preferita - spiega Brilli - soprattutto lato via de Preti, dove non ci sono porte per diversi numeri civici e dunque è possibile orinare indisturbati, senza curarsi delle case di fronte e di chi la mattina uscirà per andare a lavoro o aprirà le finestre.

Dire che le multe verranno elevate a 400 euro se poi le multe non si fanno, i controlli nemmeno, è peggio del male".Alcuni residenti, riuniti in condominio, hanno presentato anche esposti. In uno di questi leggiamo: "Siamo a segnalarvi a nome del condominio l’emergenza di igiene e sanità pubblica a cui i cittadini della via chiedono un’immediata presa in carico da parte degli organi preposti, in primis della Azienda sanitaria e dell’Amministrazione comunale.

Da oltre quattro anni i residenti a ridosso di Santo Spirito, lamentano l’insostenibile situazione igienica causata dall’uso della piccola strada come una latrina a cielo aperto in concomitanza con le serate della movida: giovedì, venerdì, sabato e domenica, in particolare nella fascia 23.00 – 3.00 del mattino. Rivoli di urina (vedi allegata documentazione fotografica) che la mattina costeggiano i marciapiedi.

Un odore che rimane nell’aria per tutto il giorno, misto ai disinfettanti che ogni tanto Quadrifoglio spruzza e che evaporano. Fare pipì in strada è reato, anche se di notte o in un luogo appartato. Lo ha deciso la Cassazione con la Sentenza n. 40012/11. E non si tratta di decoro o di atti osceni ma di igiene e salute".

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