“Sposi in fuga”: l’iniziativa della Consulta contro l’omofobia

Doppio appuntamento a Palazzo Vecchio per chi si è sposato. One billion rising: Fedeli (Pd), "Balliamo uniti contro la violenza alle donne". La presidente Agostini e il consigliere PD Vannucci: “Messaggio al governo perché si riconoscano i diritti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 febbraio 2014 13:46
“Sposi in fuga”: l’iniziativa della Consulta contro l’omofobia

La Consulta Comunale per il contrasto all'OmoTransFobia e per i diritti delle persone LGBT ha tenuto una conferenza stampa oggi in Palazzo Vecchio per presentare l’iniziativa: Spos* in fuga per San Valentino. La Consulta, che racchiude le maggiori associazioni e gruppi che da tempo operano sulle tematiche LGBT sul territorio fiorentino, da qualche mese ha al suo interno un gruppo informale che si chiama Spos* in fuga. L'ha costituito una coppia di donne, Ingrid e Lorenza, che dopo aver creato un video blog sui preparativi del loro matrimonio, si sono sposate in Svezia nel giugno del 2013 e che proprio il 14 febbraio ‘festeggeranno’ il diniego del Comune di Firenze di trascrizione del loro certificato di matrimonio.

La motivazione è semplice: "il matrimonio tra persone dello stesso sesso è inesistente per il nostro ordinamento, in quanto l'intera disciplina giuridica risulta costruita sulla diversità di sesso degli sposi". “Il 14 febbraio è per chi si ama, un giorno di festa – hanno dichiarato la presidente della Consulta Susanna Agostini e il consigliere PD Andrea Vannucci –. Oggi a Palazzo Vecchio, oltre alla tradizionale cerimonia rivolta alle coppie di sposi che festeggiano le nozze d’oro, saranno presenti coppie che si sono unite all'estero e che, come Lorenza e Ingrid, hanno ricevuto il diniego delle loro amministrazioni comunali a registrarsi come famiglie.

Persone che sono nate, vivono e abitano a Firenze o altrove, per le quali è opportuno conoscere e far sapere le condizioni di disagio burocratico amministrativo ma anche sociale in cui vivono a causa di questi disconoscimenti. La conferenza stampa di "Sposi in fuga" è rivolta al governo, che ha in elaborazione da molto tempo proposte di legge che tutti auspichiamo possano essere votate quanto prima. L'amministrazione cittadina su questo diritto di unione non ha competenze, lo sappiamo bene, ma riconosciamo Firenze come città promotrice di cultura innovativa specie nel campo dei diritti negati.

Da più legislature infatti un'iscrizione al Registro delle Unioni Civili è possibile ma non può certo bastare a coloro che basta varchino il confine Italiano per essere riconosciute come persone coniugate, mentre in Italia no. E' un dovere politico dare voce alle richieste di diritti civili, la Consulta contro l'omofobia e per i diritti delle persone LGBT è nata e opera per questo. Fare politica è anche mediazione, ma non solo, significa fare scelte nella consapevolezza di quali sono i soggetti umani sui quali le scelte amministrative vanno a incidere.

Le storie di queste persone dimostrano che nella società esiste questa esigenza e questa realtà, la politica dovrebbe solo prenderne doverosamente atto. E’ molto probabile che, alla fine, sarà la giurisprudenza a stabilire i diritti di queste persone, ma noi vogliamo credere che anche la politica possa esercitare un ruolo importante”. L'idea di creare un gruppo di persone che hanno dovuto emigrare all'estero per siglare la propria unione è venuta dalla considerazione che le coppie omosessuali che hanno fatto questo passo sono molte di più di quelle che si pensi: tante hanno intrapreso percorsi legali e tante hanno semplicemente festeggiato conservando il proprio certificato in un cassetto.

Il gruppo Spos* in fuga, iniziando a raccogliere nomi, volti e certificati, ha l'obiettivo di dare maggiore voce a quei diritti che oggi in Italia sono considerati "inesistenti" e che si spera un giorno non troppo lontano potranno essere uguali per tutte e tutti. Non si è voluto creare un'ulteriore associazione ma la speranza è quella di collaborare con tutte le associazioni LGBT che in Italia già lavorano per i diritti e che possono divulgare questa iniziativa. Alla conferenza stampa di oggi erano presenti le associazioni e i gruppi della Consulta (Agedo Toscana, Arcilesbica Firenze, Avvocatura per i diritti delle persone LGBT - Rete Lenford, Azione gay e lesbica, Famiglie Arcobaleno, Fiumi d'acqua viva - Pace, Giustizia e Salvaguardia del Creato, GGG - Gruppo Giovani Glbti* Firenze, Intersexioni, IREOS, Rete Genitori Rainbow), il consigliere PD Andrea Vannucci e alcune coppie sposate all'estero. "Le donne di tutto il mondo che ballano unite contro la violenza di genere: è un appuntamento importante quello con One billion rising, il flash mob mondiale voluto da Eve Ensler che l'anno scorso ha riunito un miliardo di persone nelle piazze di tutto il mondo e che quest'anno conta oltre 10.000 eventi" .

Lo dichiara la Vice presidente del Senato Valeria Fedeli. "In questo San Valentino la manifestazione è dedicata alla "Giustizia" e mi auguro che, come l'anno scorso, ci siano tante donne e tanti uomini riuniti davanti ai luoghi deputati a garantire giustizia per chiedere che si ponga fine alla violenza contro le donne". "I dati dell’Organizzazione mondiale della sanità, infatti, non lasciano dubbi sul fatto che la violenza sulle di genere sia un fatto strutturale- prosegue Fedeli- circa il 35% delle donne subisce nel corso della vita qualche forma di violenza, il 30% la subiscono da mariti e fidanzati e il 38% di tutte le donne uccise muore per mano del partner".

"La battaglia contro questo tipo di violenza è una battaglia culturale e politica, un lungo percorso indissolubilmente connesso agli stereotipi, alle rappresentazioni culturali, alle necessità di educazione e formazione. Una battaglia di civiltà che il paese deve affrontare unito." Palazzo Vecchio è stato invaso da centinaia di coppie di sposi innamorati: per il quinto anno consecutivo il sindaco Matteo Renzi ha infatti invitato, nel giorno di San Valentino, le coppie fiorentine che si sono sposate nel 1964.

Visto il successo delle precedenti edizioni dell’iniziativa, la cerimonia si è svolta in due turni: alle 10 e alle 16. Le coppie invitate sono state 1264 e, insieme ai parenti, sono state accolte nel Salone dei Cinquecento, nel Salone dei Duecento e in Sala d’Arme. “Vi do il benvenuto in Palazzo Vecchio - ha detto il sindaco -. A nome della città vorrei dirvi grazie per quello che avete fatto da cittadini in questi cinquanta anni e per la pazienza che avete dimostrato nei confronti del coniuge e verso le amministrazioni.

Vi diciamo che ogni giorno che passa l’amministrazione della città di Firenze avrà sempre più bisogno di persone come voi”. “Palazzo Vecchio è casa vostra, non è casa del sindaco, degli assessori e dei funzionari - ha continuato -; è la casa di tutti i fiorentini. La grandezza di questa città non è tanto e solo la magnificenza dell’arte. La grandezza di Firenze è l’attenzione al volontariato, agli ultimi; è il fatto che il duomo è bellissimo ma cinque anni prima dell’Opera del Duomo a Firenze, in quella piazza, c’era già la Misericordia”.

“Noi siamo Firenze - ha continuato il sindaco - ed essere Firenze significa avere tante responsabilità e voi lo avete visto in questi cinquant’anni di vita insieme immagino con tanta pazienza, peripezie e polemiche”. “Il giorno di San Valentino è uno dei momenti più belli - ha proseguito - perché è sempre l’occasione per sentire suggerimenti sulle cose non fatte e per sentire l’affetto che si prova facendo il sindaco, che è un mestiere un po’ strano. Te le dicono di tutti i colori, però, tutto sommato anche se sbagli senti l’affetto dei cittadini”.

Al termine della cerimonia gli sposi hanno ricevuto una fotografia storica di Palazzo Vecchio e hanno potuto visitare gratuitamente il Museo, oggi chiuso straordinariamente al pubblico, e al Torre di Arnolfo.

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