Renzi lascia: primarie anche per il centrodestra?

Alla direzione Pd: ''Aprire fase nuova''. Di Giorgi: "Dal Segretario l'invito a scelte coraggiose per il bene del paese". Torselli (FdI): “Bene apertura del NCD. Da Forza Italia aspettiamo ancora di sapere con quale criterio vorrebbero scegliere”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2014 22:00
Renzi lascia: primarie anche per il centrodestra?

Il segretario del partito oggi ha annunciato: ''Ringraziamo Letta per il lavoro svolto alla guida del governo''. Il premier non era presente: "Fondamentale che la discussione si sviluppi con la massima serenità e trasparenza". Dopo 15 mesi, dalla prima battaglia nelle primarie contro Bersani del novembre 2012, Matteo Renzi ha raggiunto il suo obiettivo: sarà presidente del Consiglio e lascerà la sua carica di sindaco, aprendo uno scenario completamente diverso per le prossime elezioni amministrative a Firenze. "Uscire dalla palude, perché lo chiede il Paese.

Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha tracciato una strada nuova, con il coraggio che lo contraddistingue, perché serve discontinuità per rilanciare stagione delle riforme istituzionali, per affrontare di petto le sfide del lavoro e della ripresa economica che devono restituire fiducia e slancio all'Italia". È quanto ha dichiarato la senatrice Di Giorgi, membro della Direzione nazionale del Pd, dopo l'intervento di Matteo Renzi. "Non si può che ringraziare il Presidente Letta - ha concluso la senatrice Di Giorgi - per il grande impegno profuso, in una situazione politicamente difficile.

Adesso, però, serve un cambio di passo e il Pd ha il dovere di farsene carico di fronte al Paese. Non possiamo aspettare che altri lo facciano per noi". “Oggi più che mai le primarie nel centrodestra per la scelta del candidato da contrapporre a quello scelto dal PD diventano indispensabili”. Questo il commento del consigliere Mario Razzanelli. “Abbiamo letto con soddisfazione che anche Gabriele Toccafondi del NCD si è pronunciato a favore delle primarie – ha aggiunto Razzanelli –.

Crediamo che a Forza Italia, giunti a questo punto, non resti che prendere atto del nuovo scenario e convincersi che solo chiamando gli elettori del centrodestra a una consultazione per la scelta del loro candidato sindaco si possono aprire prospettive vincenti a Firenze”. "Siamo davvero felici di leggere sulla stampa di oggi che anche il Nuovo Centro Destra ha riconosciuto nelle primarie lo strumento migliore per scegliere il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Firenze.

Noi siamo sempre stati, e restiamo, convinti che le primarie rappresentino, ad oggi, lo strumento migliore per riavvicinare gli elettori del centrodestra alla partecipazione politica. Ad oggi quindi, soltanto Forza Italia resta contraria all'utilizzo di questo strumento, anche se da parte loro non è ancora pervenuta un'opzione alternativa sul metodo di scelta del futuro candidato sindaco di Firenze". Così il consigliere comunale e portavoce regionale di Fratelli d'Italia, Francesco Torselli.

"La sfida più importante per il centrodestra, a Firenze come altrove, - spiega l'esponente di centrodestra - è quella di recuperare il voto dei tanti delusi che dal 2009 ad oggi non si riconoscono più nella nostra area politica e per questo crediamo che la via migliore sia quella di restituire loro la possibilità di scegliere direttamente da chi sentirsi al meglio rappresentati, soprattutto oggi che la politica, a tutti i livelli, sta scegliendo al via delle liste bloccate e dei politici nominati dall'alto delle segreterie di partito".

"Ormai tutti sanno che Forza Italia si è detta contraria alle primarie, - conclude Torselli - ma se la volontà del partito di Berlusconi fosse veramente quella di presentare un centrodestra unito, dopo il 'no' alle primarie, avrebbero quantomeno proposto uno strumento di scelta alternativo. Invece tutto tace. Speriamo soltanto, proprio per salvaguardare l'unità del centrodestra, che questo silenzio non sia il preludio all'attesa del solito fax proveniente dalle stanze romane con su scritto il nome del candidato.

In questo caso, penso proprio che le nostre strade si separerebbero..." Parte Domenica 16 Febbraio alle 10,30, dall' Auditorium del Duomo in via Cerrettani 54/r a Firenze il NO EURO TOUR del Segretario della Lega Nord Matteo Salvini e del prof. Claudio Borghi la crociata contro l'Euro e l'Europa dei tecnocrati. Il tour, che farà tappa in diverse città del Nord Italia, comincia simbolicamente proprio a Firenze, la città amministrata da Matteo Renzi. “Chiunque ha capito che l’euro è una moneta criminale che hanno usato per ammazzare l’agricoltura, l’industria, l’artigianato, il commercio e il turismo» sostiene Matteo Salvini «Siamo pronti a spiegare numeri alla mano perché ci conviene uscire subito dalla moneta europea.

Ci conviene per i mutui, per far ripartire gli stipendi, per il prezzo della benzina. L’organizzazione internazionale del Lavoro sostiene che l’Italia nei prossimi tre anni continuerà a perdere posti di lavoro. Per questo è un obbligo uscire dall’euro e dal sistema criminale dei vincoli europei». La Lega in questa battaglia non sarà sola.” aggiunge il segretari federale Salvini “ Avrà al suo fianco professori universitari, imprenditori, economisti. E anche politicamente, la battaglia sarà condotta attraverso un tour europeo con altri movimenti impegnati sullo stesso fronte in Olanda, Belgio, Francia...

Un’altra Europa è possibile, come è possibile ridiscutere i vincoli europei. La nostra sarà una campagna propositiva e positiva” Salvini e Borghi presentano un manuale di 31 domande e risposte, che spiegano anche ai più scettici perché uscire dall'Euro conviene in termini di crescita economica e maggiore competitività delle imprese. Al tavolo di discussione sarà presente anche il Segretario toscano della Lega Nord Manuel Vescovi. Saranno presenti i dirigenti del Movimento e gli eletti. “Già da piccolo si capiva che Matteo Renzi sarebbe stato il numero uno”: a dirlo è Don Giovanni Sassolini, sacerdote da cui serviva messa il giovane Matteo Renzi, oggi a 'Un Giorno da Pecora' ha raccontato com'era il Sindaco di Firenze da cherichetto.

“Da giovane era compito, non faceva mai errori e aveva quel suo ciuffo un po' volante”. E' vero che era un grande imitatore? “Sì, in uno spettacolo imitava alla perferzione Vittorio Sgarbi: ciondolava il capo qua e là, si toccava il ciuffo...era veramente eccezionale”. C'è qualche particolare che ricorda del Renzi politico? “Prima di andare da Berlusconi, quando ancora non lo sapeva nessuno, mi disse a bassa voce che ci sarebbe andato. Doveva essere un segreto, invece il giorno dopo già lo sapevano tutti”.

Lei lo ha mai votato? “Sì, alle primarie”. Secondo lei Matteo Renzi fa bene ad andare al governo? “Secondo me nemmeno lui pensava di arrivare fino a qui, deve decidere solo lui”, ha detto il sacerdote a 'Un Giorno da Pecora'.

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