Rossi: "L'altoforno di Piombino deve rimanere accesso"

Oggi l'incontro con il governo. Al Senato un'interrogazione ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico sottoscritta da tutti i senatori di SEL. Pd: "basta rinvii su strada verso il porto". Domani si torna a Roma per la Pirelli di Figline

Redazione Nove da Firenze
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12 febbraio 2014 22:40
Rossi:

"L'altoforno deve rimanere accesso. Apprezzo questo impegno preso dal governo che ha chiesto al commissario Nardi di trovare le soluzioni per realizzare questo obiettivo." Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dopo l'incontro odierno a Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti al quale hanno partecipato anche il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, l'assessore della Provincia di Livorno Piero Nocchi e i rappresentanti dei ministeri di Ambiente e infrastrutture.

"Sulla questione che riguarda il futuro della siderurgia a Piombino c'è accordo con il governo", ha continuato Rossi, "presto firmeremo un accordo di programma che confermerà la volontà di realizzare, indicando tappe, iniziative e risorse, il progetto di riconversione ecologica della siderurgia e per le bonifiche dell'area. "Rispetto al futuro e alle offerte presentate per rilevare l'impianto di Piombino ho chiesto al governo di effettuare le necessarie verifiche sulla coerenza tra il piano industriale presentato e il nostro progetto di riconversione ecologica definito nel protocollo che abbiamo sottoscritto e che sarà confermato dallo stesso accordo di programma su cui stiamo lavorando e che firmeremo quanto prima.

Questa coerenza è indispensabile", ha aggiunto il presidente che ha poi concluso: "Non possiamo rischiare di avere due braccia che vanno ognuna per conto proprio: la destra deve sapere cosa fa la sinistra e tutte e due devono muoversi in sintonia. Questo è l'unico modo per avere, e soprattutto dare, garanzie sul futuro dello stabilimento e sui livelli occupazionali". “Il Governo si attivi subito per scongiurare il blocco dell'altoforno della Lucchini e dia seguito all'impegno preso nei mesi passati davanti ai lavoratori e ai cittadini: garantire la continuità produttiva in attesa di conoscere il nome del nuovo acquirente”.

Lo dichiara la senatrice toscana di SEL Alessia Petraglia a proposito del rischio di stop per lo stabilimento di Piombino dovuto all'esaurimento delle materie prime necessarie al suo funzionamento. “Il gruppo SEL al Senato – dice ancora Petraglia – ha presentato un'interrogazione ai Ministri dello Sviluppo Economico e del Lavoro per sollecitare un intervento immediato e non rinviabile, dal momento che, per evitare il blocco già a partire dal mese prossimo, le materie prime dovranno essere acquistate nel giro di pochi giorni.

Oltre a questo, chiediamo al Governo di fare la sua parte in questa vicenda convocando subito un tavolo che sblocchi una situazione che da troppo tempo si trova in una fase di stallo, e di rendere note quali iniziative finanziarie e progettuali intenda mettere in campo per evitare il fallimento della Lucchini, un tassello di primaria importanza del settore siderurgico nazionale”. “Ancora una volta – conclude la Senatrice – torniamo, infine, a porre una domanda fondamentale per questa e per altre crisi: che cosa si intende fare per definire e lanciare, dopo decenni di navigazione a vista e improvvisazione, una seria politica industriale per il nostro Paese? Solo definendo obiettivi, coordinando i settori industriali, puntando su capitale umano e innovazione possiamo trovare una via d'uscita dal baratro nel quale versa da anni la nostra economia”. “Basta ritardi da parte del ministero delle Infrastrutture per i progetti su Piombino”.

Lo dicono Silvia Velo, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera e Andrea Manciulli, deputato democratico, che hanno presentato una interrogazione al Ministro Lupi in riferimento all’ennesimo rinvio per l’approvazione da parte del Cipe del progetto della strada statale 398 di collegamento al porto. “Da verifiche da me fatte presso il ministero delle Infrastrutture - dice Velo -, risulta che neanche alla riunione del Cipe prevista per venerdì 14 febbraio sarà posto all’ordine del giorno il tanto atteso progetto.

Nonostante le rassicurazioni ricevute in questi mesi niente è stato concretizzato. Oggi mi è stato detto ancora una volta che il progetto sarà inserito all’ordine del giorno del prossimo Cipe di fine febbraio”. “Questi ritardi e incertezze sono inaccettabili - proseguono Velo e Manciulli - e le rassicurazioni verbali non sono più sufficienti. Per questo abbiamo depositato una interrogazione in cui chiediamo chiarimenti e certezze in tempi rapidi al Ministro Maurizio Lupi”. Nuovo incontro domani al Ministero dello sviluppo Economico per la Pirelli di Figline Valdarno.

E’ stato il Ministero a riconvocare d’urgenza, ieri sera, il tavolo già aperto ed a cui partecipano sindacati, azienda, Regione e istituzioni locali. Sul tavolo la trattativa avviata dalla multinazionale italiana per la cessione alla belga Beckaert, principale concorrente in questo settore, del ‘Business Unit Steel Cord’, il ramo d’azienda che produce la cordicella d’acciaio utilizzata per la realizzazione degli pneumatici e che comprende anche stabilimenti in Turchia, Cina, Romania e Brasile, oltre al sito produttivo di Figline Valdarno che conta 398 dipendenti diretti e sostiene un indotto di almeno altre 200 persone.

“Noi ribadiremo le nostre richieste” dice Alessandro Beccastrini, segretario Fim Firenze e Prato, “ovvero Beckaert offra garanzie per il mantenimento dell’occupazione a Figline per almeno 5 anni e che sostanzi questo impegno con adeguate previsioni di volumi produttivi da realizzare nello stabilimento valdarnese. In ballo c’è il mantenimento di una fabbrica storica, una delle due più importanti realtà produttive del Valdarno Fiorentino, la cui scomparsa avrebbe effetti pesantissimi sull’intera vallata.”

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