Innovazione, documenti virtuali e software libero, 230mila euro risparmiati

L’Assessore provinciale Crescioli: "Stiamo dimostrando che grazie alle nuove tecnologie è possibile fare meglio, per i cittadini e l’ambiente, con meno”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2014 13:23
Innovazione, documenti virtuali e software libero, 230mila euro risparmiati

I frutti dell’impegno della Provincia di Firenze nel campo della posta elettronica certificata (PEC), documenti digitalizzati, risparmi energetici e software liberi sono stati rilevanti anche nel 2013, arrivando a totalizzare rispetto al 2010 un risparmio complessivo di quasi 430mila euro. Le economie ottenute grazie a queste misure sono passate da 46mila euro nel 2011, a 147mila euro nel 2012 per arrivare a oltre 230mila euro nel 2013. Ulteriori benefici delle misure adottate si coglieranno nei prossimi anni, per cui il Servizio provinciale SIT e Reti Informative stima che nel 2015 i risparmi arriveranno a toccare i 600mila euro su base annua, consentendo di totalizzare un risparmio in cinque anni (2010-2015) di quasi 1,5mln di euro. “Per il 2013 - afferma l’Assessore all’Ambiente, SIT e Reti Informative Renzo Crescioli - abbiamo centrato gli obiettivi di risparmio legati all’innovazione tecnologica del nostro Ente.

Questo ci consente di poter dire che la Provincia di Firenze è all’avanguardia per capacità di innovazione ed ha saputo concretizzare l’idea per cui con le nuove tecnologie si può rendere un servizio migliore ai cittadini ed ai propri dipendenti spendendo meno risorse finanziarie ed ambientali (carta ed energia) ed anche promuovendo il software libero ed open source. In una fase in cui il futuro delle Province è ancora incerto, possiamo dire che anche da questo punto di vista lasciamo a chi verrà dopo di noi un Ente efficiente, al passo con la modernità e che non spreca le proprie risorse”. Documenti digitali e PEC.

Gli atti prodotti e trattati interamente con le tecnologie informatiche nel 2013 sono stati oltre 15.000 - circa 170.000 pagine - che se fossero state prodotte in forma cartacea avrebbero comportato l’utilizzo di 340 risme di carta e l’occupazione di 45 metri lineari di scaffalatura. A questi si vanno a sommare i documenti scambiati tramite Posta Elettronica Certificata, che nel corso del 2013 ha visto raddoppiare i volumi, raggiungendo i 25mila messaggi annui; le economie conseguenti all’uso della PEC ammontano quindi a 130mila Euro su base annua.

Con il 2013 è andata a regime anche la digitalizzazione delle fatture (circa il 95% delle fatture pervenute in corso d’anno è stato digitalizzato), creando così i presupposti per un agevole passaggio alla fatturazione elettronica non appena questa pratica si diffonderà presso le PP.AA. Faxserver. Grazie al fax digitale si è potuto evitare di stampare gli oltre 21mila fax in partenza e quasi 51mila in arrivo con altri 7mila euro di risparmi per la Provincia, e senza utilizzare 290 risme di carta. Trasmissione dati.

La trasmissione dati tra i vari uffici provinciali è il campo che consente un maggior risparmio. Nel 2012 il risparmio è stato di circa 26mila euro, ma con l’entrata a regime della nuova architettura i risparmi sono passati a 39mila euro nel 2013 e si stima arriveranno fino a quasi 400mila euro del 2015. Energia elettrica. L’adozione di soluzioni di private cloud consente di razionalizzare le spese in maniera decisa.. Si è proseguito con la sostituzione dei macchinari obsoleti e l’adozione della tecnologia di virtualizzazione, ottenendo un risparmio di energia elettrica per il funzionamento dei server di 27mila euro nel 2013 (+17% rispetto al 2012), con una previsione di raggiungere i 39mila euro nel 2014.

Vale la pena evidenziare che l’adozione delle tecniche di virtualizzazione ha consentito la riduzione dai 49 sistemi presenti nel 2010 ai 28 attuali, a fronte di un incremento di applicazioni (oggi circa 90) determinato dalla crescente informatizzazione della P.A. Software liberi. Come indicato nella delibera della Giunta Provinciale n.148 del 2010, si è provveduto ad adottare software liberi ed open source al posto di programmi posti sotto licenza. Ciò ha permesso una riduzione di 17mila euro (costante dal 2010 al 2015), consentendo l'abbattimento dei costi per gli aggiornamenti dei prodotti sotto licenza di 330 postazioni di lavoro.

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