Toscana, troppi morti da alluvioni e frane, un miliardo in 10 anni per emergenze

Dal 1960 ad oggi alluvioni e frane sono costate la vita a 139 persone. 70 per colpa dell’alluvione, 69 per frane e smottamenti a cui vanno sommati 89 feriti e migliaia di cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 febbraio 2014 13:35
Toscana, troppi morti da alluvioni e frane, un miliardo in 10 anni per emergenze

Dal 1960 ad oggi alluvioni e frane sono costate la vita a 139 persone. 70 per colpa dell’alluvione, 69 per frane e smottamenti a cui vanno sommati 89 feriti e migliaia di cittadini costretti ad abbandonare le proprie abitazioni perché insicure o site in aree pericolose. La Toscana ha pagato il tributo più alto tra le regioni del Centro Italia e tra i più alti in assoluto per le vittime di alluvione solo dietro a Lombardia (124) e Sicilia (107). Nello stesso periodo nel nostro paese sono morte, per le stesse motivazioni, oltre 4mila persone.

Troppe. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Toscana (info su www.toscana.coldiretti.it) sulla base dei dati Cnr secondo cui il 98% dei comuni toscani (280) si trova in territorio a rischio frane ed alluvioni. Con i cambiamenti climatici – sottolinea Coldiretti - è sempre più urgente investire nella prevenzione per una regione con migliaia di cittadini che ogni giorno vivono o lavorano in aree considerate ad alto rischio soprattutto se si pensa che fra il 2001 ed il 2010 la Toscana ha speso in emergenza dell’ambiente quasi 1miliardo di euro.

La serialità di allagamenti, frane ed esondazioni ha contribuito a far crescere un sentimento di terrore e profondo malessere nei cittadini toscani: quattro su dieci (41%) si sentono infatti minacciati dalle alluvioni e dalle frane. La fragilità emotiva e psicologica dei toscani va di pari passo con l’effetto dell’abbandono delle aree marginali e della cementificazione che ha mutato profondamente il territorio e provocando il progressivo impoverimento delle superficie agricole. Secondo Coldiretti sulla base di un’analisi dei dati Istat dal 1990 ad oggi sono spariti 420mila ettari di superficie agricola nella regione (-25%) con la presenza degli agricoltori che si è praticamente dimezzata nelle aree marginali (montane e collinari).

Il 36% dei terreni agricoli (128mila ettari), oggi non più curati e “coltivati” dal lavoro quotidiano degli agricoltori si trova in montagna, il 22% in collina (264mila ettari). E’ un chiaro segnale – prosegue Coldiretti – di quanto sia importante la presenza dell’agricoltura nelle aree così dette svantaggiate dove la manutenzione unita alla presenza fisica degli agricoltori è un elemento imprescindibile di prevenzione e di difesa del territorio. Sono oltre 20mila le imprese che hanno lasciato la montagna dagli anni 90 per mancanza di un’opportunità economica che nel tempo è venuta meno e per un ricambio generazionale che fortunatamente, in questi ultimi anni, sembra invece dare segnali di inversione positiva. I lavori del Consiglio provinciale di Firenze, che si riunirà giovedì 6 febbraio 2014, alle 15, nella Sala IV Stagioni di Palazzo Medidi Riccardi (Firenze, via Cavour 1-3), saranno avviati da comunicazioni della Giunta sull'evento franoso che ha interessato la frazione di Panicaglia, nel Comune di Borgo San Lorenzo Report, e sul dissesto idro-geologico causato dagli eventi piovosi di queste ultime settimane. I consiglieri provinciali del Pd Sandro Bartaloni, Federigo Capecchi, Maurizio Cei, Silvia Melani ed Enzo Montagni, si rivolgono alla Provincia di Firenze, con una domanda d'attualità, perché sia fatto il punto della situazione nel Circondario Empolese Valdelsa.

I fiumi Arno, Ombrone, Elsa, Pesa, Sieve e Bisenzio hanno superato i livelli di guardia e criticità; considerato che tale situazione ha portato alla chiusura di alcune strade - tra le quali la SR429 (di Val D'elsa) tra Castelfiorentino e Certaldo, la SP125 (Lungagnana - Montespertoli) e la SP108 (Granaiolo) - e di tutte le scuole del comune di Castelfiorentino per problemi a carico della viabilità comunale appreso che nel territorio del Circondario le principali criticità si sono verificate: a Castelfiorentino, a causa di una esondazione nell'area di piazza delle Fiascaie; a Gambassi Terme, per una frana in loc.

Varna; a Certaldo, per un forte rischio esondazione in loc. Piani di Sotto e per l'apertura di una breccia sul fiume Elsa all'altezza del borro del Pozzino; a Fucecchio, a causa di alcune esondazioni a Ventignano e in via di Saettino; a Montelupo, per frane sulla SP per Malmantile e sulla vicinale della Quercia a Sammontana; Appreso inoltre della situazione particolare nella quale si trova una famiglia di Castelfiorentino, salvata dai vigili del fuoco che hanno raggiunto con un mezzo anfibio la loro abitazione, posta all'interno della cassa di espansione dell'Elsa tra Dogana e Madonna della Tosse; considerato che, da quanto dichiarato dal capofamiglia, la loro casa è stata alluvionata anche nell'ottobre scorso e che in quell'occasione dalla Provincia gli sarebbe stata comunicata l'inutilità di presentare una richiesta di danni a causa dell'ubicazione dell'abitazione, "naturalmente" soggetta ad allagamenti; preso atto inoltre di quanto sostenuto dalla famiglia circa il non corretto funzionamento del sistema di paratoie dell'Elsa, che deriverebbe da un furto di rame e dalla conseguente mancata chiusura delle cateratte che consente all'acqua del fiume di entrare negli invasi molto prima dell'effettiva piena; auspicato che siano effettuati in tempi rapidi tutti gli interventi di messa in sicurezza necessari a garantire la viabilità sulle strade interessate da eventi calamitosi; ritenuto inoltre indispensabile accertare quanto prima le cause delle esondazioni che si sono verificate ed intervenire rapidamente per ripristinare il corretto funzionamento del sistema di regolazione idraulica della zona; nell'esprimere la propria solidarietà ai cittadini che hanno subito danni a causa delle forti piogge della scorsa settimana; nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti per rimuovere le frane, ripristinare gli argini e la viabilità, ripulire le strade e le abitazioni dagli allagamenti. Quali iniziative la Giunta Provinciale ha attivato o intende attuare, anche in collaborazione con le altre istituzioni locali, per effettuare in tempi rapidi i necessari interventi di manutenzione e garantire il risarcimento ai cittadini che hanno subito dei danni a causa delle forti piogge della scorsa settimana?". Volterra - Entro la fine della settimana in corso sarà avviato già un primo consolidamento dell’intera zona interessata dal crollo delle mura medievali, mentre entro la settimana successiva (a partire dal 10 febbraio) sarà definito un piano di monitoraggio complessivo della frana e le fasi successive dei lavori.

E’ quanto emerso dal sopralluogo congiunto di Comune di Volterra, Regione Toscana, Genio Civile e Soprintendenze interessate di questa mattina. L’Amministrazione Comunale ha già dato il via alle procedure per l’attivazione della somma urgenza che consentirà, oggi stesso, l’avvio dei lavori attraverso l’utilizzo di risorse che saranno messe a disposizione e anticipate dalla Regione Toscana per circa un milione di euro. «Ringrazio la Regione Toscana per l’impegno, la celerità e l’assunzione di responsabilità nel dare insieme a noi una risposta immediata ai cittadini – spiega il Sindaco marco Buselli – L’impegno prioritario di tutti rimane quello di poter restituire le loro abitazioni alle famiglie che le hanno momentaneamente perse.

Questo potrà avvenire però solo dopo che sarà garantita la sicurezza dell’area interessata. Adesso attendiamo dal Governo una rapida risposta agli impegni assunti». I lavori Grazie ai primi rilievi realizzati dai tecnici volterrani che erano già pronti per poter essere utilizzati è stato deciso di isolare e compartimentare l’area di cantiere. Sarà poi immediatamente eseguita la stabilizzazione delle abitazioni tramite il placcaggio degli edifici. Successivamente sarà realizzata la messa in sicurezza complessiva della scarpata e saranno effettuati i lavori di ripristino.

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