SS 223: il nuovo viadotto fa crollare la chiesa di Petriolo?

A rischio i beni culturali e paesaggistici tra Siena e Grosseto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
31 gennaio 2014 22:14
SS 223: il nuovo viadotto fa crollare la chiesa di Petriolo?

Il complesso storico termale di Petriolo è attraversato da una pista di cantiere, necessaria per la costruzione del nuovo viadotto, che pone rischi agli immobili storici del complesso, in particolare alla cinta muraria ed alla chiesa, tuttora consacrata, unico esempio di luogo di culto con annesse vasche termali. La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggisti di Siena e Grosseto con propria nota del 24/07/2013 (prot.9952 pos 341904), indirizzata all’Anas, alla ditta Strabag, impegnate nei lavori e, per conoscenza, alla società Unipol, proprietaria dell’area e degli immobili ed al Comune di Monticiano, aveva rilasciato chiare disposizioni per la tutela e protezione della chiesa e delle mura del complesso.

Le prescrizioni imponevano interventi di messa in sicurezza da realizzarsi prima dell’inizio dei lavori; era anche previsto un monitoraggio continuo “per prevenire ed evitare dissesti al bene tutelato, non per registrarli a danno avvenuto”. Ad oggi è stata realizzata la pista di cantiere, si è assistito ad un continuo passaggio di mezzi di cantiere, ma gli edifici non sono ancora stati messi in sicurezza. La foto scattata domenica 26 gennaio mostra i muri della chiesa completamente impregnati dall’acqua che filtra e penetra liberamente attraverso quello che rimane della copertura.

Le infiltrazioni erano già evidenti nelle foto scattate nella primavera 2013 quando Anas fece redigere i “testimoniali di stato” per documentare appunto lo stato degli immobili, tuttavia nella relazione il problema non viene neppure menzionato: semplicemente si prevede ” il ripristino dell’impermeabilità del tetto attraverso opere di manutenzione ordinaria, senza intervenire sulla struttura portante o semi portante del tetto” come se i travi portanti, inseriti in muri completamente impregnati di acqua, possano essere ancora in buone condizioni.

La tenuta degli stessi muri viene inoltre pesantemente pregiudicata dalle prossime probabili gelate invernali che rendono la malta di tenuta estremamente friabile, tanto da facilitare il crollo del muro in questione. L’associazione “Italia Nostra”, nello scorso mese di settembre, aveva comunicato alla Soprintendenza, alla Provincia di Siena ed al Comune di Monticiano che Anas continuava i lavori senza curarsi di mettere in sicurezza gli immobili; le istituzioni erano state invitate ad agire, anche segnalando questi comportamenti omissivi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena, per l'accertamento di eventuali reati.

Ad oggi gli interventi di messa in sicurezza non sono ancora iniziati; appare evidente la totale latitanza di Unipol, proprietaria degli immobili, che non effettua le basilari opere di manutenzione e tutela del bene, mettendo ancora più a rischio la staticità di un edificio storico già sottoposto alle traversie derivanti dalla limitrofa pista di cantiere. L'Associazione “Gli Amici dei Bagni di Petriolo” ritiene che spetti al proprietario provvedere al risanamento di questi segni di degrado pregressi e sicuramente non ascrivibili a responsabilità di terzi e tantomeno dell'Anas e della Strabag.

"Invitano ad attivarsi -spiega il Presidente Angelo Isola- al fine di impedire ulteriori danneggiamenti al patrimonio storico del territorio; in difetto, ci riserviamo di attivare gli interventi, anche di protesta, che riterremo più opportuni per bloccare questo scempio contro il patrimonio culturale, storico ed architettonico del nostro paese. Non riteniamo più ammissibile che tutto ciò continui impunemente nel completo disinteresse ed irresponsabilità degli enti preposti alla tutela".

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