Shoah: presentazione dell’Archivio Andrea Devoto

Domani al polo delle scienze sociali dell’Università di Firenze. Storie di atleti e sportivi perseguitati e deportati a Prato. Stazzema, un milione e mezzo per la nuova viabilità di accesso al Parco della Pace

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 gennaio 2014 14:30
Shoah: presentazione dell’Archivio Andrea Devoto

FIRENZE- Domani, mercoledì 29 gennaio, presso il polo di Scienze sociali (ore 14.30 - Edificio D15, piazza Ugo di Toscana - Firenze), in occasione delle iniziative per il Giorno della Memoria, si svolgerà l’incontro “La memoria viva”, in cui verranno presentati i risultati del recupero dell’Archivio Andrea Devoto, raccolto dal noto neuropsichiatra e psicologo, che condusse uno studio su 76 deportati sopravvissuti ai campi di sterminio. L’incontro è stato organizzato, insieme al Sistema Bibliotecario di Ateneo, dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana, dall’Istituto storico della resistenza di Pistoia e dalla Fondazione Andrea Devoto, con il patrocinio della Regione Toscana.

Le ricerche, depositate presso la Biblioteca di Scienze sociali dell’Ateneo, sono state recuperate grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia. Andrea Devoto (Firenze 1927-1994), fu primario degli ospedali psichiatrici di Maggiano a Lucca e di San Salvi a Firenze e libero docente di Psicologia Sociale presso la Facoltà di Scienze politiche “Cesare Alfieri” di Firenze. Come studioso si interessò moltissimo ai temi della deportazione e dello sterminio nei campi nazisti, costituendo un importante archivio.

Nel 1960 pubblicò il suo primo saggio La tirannia psicologica, uno studio di psicologia politica, in cui analizzò le dittature della prima metà del Novecento e gli strumenti e le modalità con cui esse avevano conquistato ed esercitato il potere. A partire dal 1961 pubblicò i primi studi sulla psicologia dei lager nazisti nei periodici ‘Rivista di Psicologia Sociale’ e ‘Il Ponte’, che sfociarono nel 1964 nella ponderosa Bibliografia dell’oppressione nazista. L’attenzione di Devoto si focalizzò sia sulle vittime e sugli effetti psicologici della deportazione, sia sui carnefici e sulla loro visione del mondo.

Nel 1981, assieme a Massimo Martini, pubblicò il volume La violenza nei lager, seguito nel 1985 dallo studio Il comportamento umano in condizione estreme: lo psicologo sociale e il lager nazista. Nell’ambito delle sue ricerche sui campi di sterminio, Devoto sviluppò, in collaborazione con l’ANED, Associazione nazionale degli ex deportati politici nei campi nazisti, un progetto di intervista dei sopravvissuti toscani, che fu attuato tra il 1987 ed il 1988, coinvolgendo 76 deportati. L’Archivio Andrea Devoto è stato recuperato grazie al lavoro di inventariazione e studio - durato due anni - svolto dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pistoia. Guardare alla più grande tragedia del ‘900 attraverso il punto di vista sportivo.

Quest’anno è dedicata al mondo dello sport l’iniziativa promossa dal Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, con l’Assessorato alla Cultura del Comune e la Biblioteca Lazzerini, in occasione del Giorno della Memoria 2014. Giovedì 30 gennaio alle 17.30 nella Sala Conferenze della Lazzerini si svolgerà, infatti, l’incontro “Sport e memoria: atleti sotto il nazifascismo tra persecuzione e deportazione”. L’appuntamento prevede in particolare la proiezione del film, promosso dalla Regione Toscana, “Storie di sport al tempo delle leggi razziali e del nazismo” a cura di Massimo Sandrelli, e l’esposizione della mostra fotografica “Campioni nella memoria: storie di atleti deportati nei campi di concentramento”, a cura di Barbara Trevisan.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura Anna Beltrame e del Presidente della Fondazione Museo della Deportazione Marco Romagnoli, l’iniziativa – coordinata da Andrea Mazzoni, consigliere della Fondazione Museo della Deportazione – prevede gli interventi di Ugo Caffaz, consigliere della Regione Toscana per il Giorno della Memoria; Massimo Cervelli, della Regione Toscana; Barbara Trevisan, docente di scienze motorie e curatrice della mostra fotografica allestita al piano terra della biblioteca; Andrea Trapani, giornalista e coautore del filmato.

Sarà presente anche Franco Castellani, figlio di Carlo, calciatore dell’Empoli deportato e morto nel lager di Gusen, al cui nome è intitolato lo stadio empolese. Se la mostra fotografica “Campioni nella memoria” è una toccante ricostruzione per immagini di oltre quaranta vicende biografiche di atleti perseguitati e deportati nei lager, il video-racconto “Storie di sport al tempo delle leggi razziali e del nazismo” è un percorso che, attraverso testimonianze e ricordi, narra le storie di sei personaggi del mondo dello sport i quali, durante quegli anni terribili, furono costretti a interrompere la propria carriera o a finire i propri giorni in un campo di concentramento.

In particolare, si tratta delle vicende del giornalista sportivo ebreo triestino Massimo Della Pergola, redattore della Gazzetta dello Sport, internato in un campo di lavoro in Svizzera dove ideò il Totocalcio; di Raffaele Jaffe, professore e fondatore del Casale Calcio, morto ad Auschwitz; del fuoriclasse austriaco Matthias Sindelar, centravanti della nazionale austriaca oppositore del nazismo; del pugile ferrarese Primo Lampronti, colpito dalle leggi razziali; del pugile romano Leone Efrati, sfidante al titolo mondiale dei pesi mosca e morto ad Auschwitz Birkenau.

L’ultima vicenda riguarda invece la figura di Lando Ferretti, che sotto il fascismo fu Presidente del CONI e poi capo ufficio stampa di Mussolini, espulso nel ’39 per la sua contrarietà alle leggi razziali e all’alleanza con la Germania hitleriana. L’incontro permetterà di approfondire queste ed altre storie di atleti e sportivi, finiti anch’essi, come altri milioni di esseri umani, nell’infernale follia del nazismo. Via libera dalla Giunta regionale all'accordo di programma che permetterà di realizzare la nuova viabilità di accesso al Parco della Pace di Sant'Anna di Stazzema.

La Regione, data l'importanza storica e culturale del sito, finanzierà con un milione e mezzo di euro il 100% delle spese per il rifacimento della strada che, passando attraverso il territorio dei Comuni di Stazzema e Camaiore, consente l'accesso al Parco. "La Regione - ha detto l'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli - si farà carico delle spese per il rifacimento di una viabilità di accesso al Parco più sicura e più adeguata alle necessità di un sito storico di interesse regionale e nazionale.

Il Parco della pace di Sant'Anna di Stazzema ha un indubbio valore simbolico e culturale, per questo la Toscana ha destinato a questo intervento un milione e mezzo di euro in due anni: 750.000 euro saranno stanziati già nel 2014, i restanti 750.000 nel 2015". La firma dell'accordo di programma che sancirà l'intesa tra Regione Toscana, Provincia di Lucca e Comuni di Camaiore e Stazzema si terrà nelle prossime settimane. A fronte dell'impegno economico della Regione, i Comuni di Stazzema e Camaiore si occuperanno della progettazione e dell'esecuzione dei lavori.

Il Parco Nazionale della Pace di Sant'Anna di Stazzema è stato istituito con la Legge 381 del 2000, con l'obiettivo di mantenere viva la memoria storica dei tragici eventi dell'estate del 1944 ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione e del rispetto fra i popoli e gli individui. Il Parco, sia dal punto di vista morfologico che funzionale, costituisce un punto di incontro tra ambiente, storia e memoria, grazie ad uno stretto collegamento tra la natura, i borghi, gli insediamenti urbani sparsi sul colle ed i luoghi dell'eccidio.

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