Domenica mattina con Carlo Verdone

L’attore italiano si racconta al pubblico fiorentino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 gennaio 2014 21:51
Domenica mattina con Carlo Verdone

Firenze, 26 gennaio 2014- Carlo Verdone, ospite del progetto Lions Academy, questa mattina ha fatto registrare il tutto esaurito al Cinema Teatro Odeon di Firenze. Il viaggio con Carlo Verdone nel cinema italiano, titolo dell’incontro, è stato un momento “intimo” nonostante la grande affluenza di pubblico, un incontro aperto sulla sua vita, sul cinema, sulla crisi della cultura. La mattinata si è aperta con la proiezione del cortometraggio sulla vita del Grande Alberto Sordi di Carlo e Luca Verdone che hanno introdotto gli spettatori in quella che fu la casa del grande attore italiano, di cui Verdone è considerato l’erede, e aperto una riflessione sul cinema di oggi.

Accompagnato sul palco dell’Odeon dal critico cinematografico Marco Luceri e dal direttore de La Nazione Gabriele Canè, Carlo Verdone ha parlato del suo rapporto con Firenze e di quando, nel 1981, dovette fermarsi in città un mese intero per il grande e inaspettato successo dello spettacolo “Senti chi parla” che andava in scena al teatro Niccolini. I ricordi di Verdone sono così diventati momenti di comicità e di complicità condivisa con il pubblico presente in sala, ricordi che si sono intrecciati alle sue esperienze di lavoro e di vita, in particolare quelli della sua famiglia di origine, quelle radici che l’attore ha raccontato in un libro e che riaffiorano spesso dalle sue parole, mostrando una Roma diversa da quella di oggi e ormai scomparsa.

Il parallelismo tra “l’Albertone” nazionale e Carlo Verdone però è solo apparente, Verdone ha definito i suoi personaggi meno cinici, e la sua “una visione delle emergenze, dello scontro generazionale, della crisi dei rapporti di coppia”, temi drammatici che lui trasforma in attimi di riflessione ma attraverso le risate: “La commedia deve essere abile a trasformare i drammi della vita comune in commedia brillante. E, per far questo, serve un gran senso della misura.” Incalzato sul tema della cultura Verdone ha dichiarato che “Oggi la cultura si prostituisce al consumismo e gli ideali, che affondavano le proprie radici nel patrimonio artistico che ci circonda, sono stati sostituiti dai centri commerciali.” Non poteva mancare l’interesse su “La Grande bellezza”, candidato all’Oscar come miglior film straniero, che vede la presenza di Carlo Verdone nel ruolo di Romano, un buono in un mondo di cinici.

“Ne La grande bellezza Roma è solo la scenografia poi il film verte su altre tragicità - ha dichiarato l’attore ricordando che questo film è costato molto ma che aveva un buon copione in cui qualcuno ha deciso di puntare. “Oggi- ha detto ancora Verdone rispondendo alle domande – abbiamo un enorme potenziale giovanile ma non ci sono “allenatori” solidi. Ci sono ancora isole culturali felici, dove dei giovani combattono duro per tenere aperta una libreria, portare avanti un progetto culturale.

Vedo tanti ragazzi bravi e sono davvero preoccupato per il loro futuro. Un paese come il nostro, specialmente in tempo di crisi, dovrebbe puntare sulla cultura e sul turismo - ha ribadito più volte l’attore che, parlando della situazione del cinema italiano, ha ricordato che “la “perenne riunione condominiale dell’Italia che non porta a niente mi infastidisce sempre di più.” Parlando si sé Carlo Verdone ha detto di non essersi mai sentito “protagonista” ma un fan con tante passioni oltre al cinema, come la musica di ogni genere, passioni che lo mantengono “almeno giovane dentro.”

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